Concorso a dirigente scolastico "fuorilegge". Miur trovi una soluzione! Protesta su Sardegna e software

NAPOLI - Concorso a dirigente scolastico nella bufera. In tutto il Paese insegnanti di lungo e medio corso reclamano diritti e pretendono chiarezza dal ministero dell'Università e della Ricerca. In queste ore hanno superato il numero di 400 le persone firmatarie di un  documento che spiega quali siano le loro richieste e il perché dell'inizio di questa "lotta". In atto numerose istanze di tutela legali di ogni genere, perché secondo i concorrenti le irregolarità nelle procedure e nello svolgimento del concorso per ricoprire il ruolo di dirigente scolastico sembrano essere davvero tante,  ed "evidenti in modo imbarazzante".

I firmatari del documento che segue riassumono così la loro azione: "Noi non avanziamo nessuna proposta, il Miur che deve trovare una soluzione.

Noi denunciamo la nefasta gestione di questo concorso e il fatto che non riusciamo a comprendere il perché debba essere buttato in pasto agli avvocati. Dopo tanti sacrifici economici e di studio,  ognuno di noi si aspettava una conduzione lecita della procedura, invece è stata creata palese disparità su più fronti (utilizzo dei codici di legge, prova differita Sardegna, utilizzo di un software con funzioni simili al Commodore 64)".

Lettera aperta dei concorrenti

Siamo un gruppo molto nutrito di concorrenti che ha partecipato al concorso per il reclutamento di dirigenti scolastici, la cui prova scritta ha avuto luogo lo scorso 18 ottobre 2018.

L’esperienza che stiamo vivendo ci ha indotti a creare una chat di 255 persone e una pagina Facebook di circa 1000 persone, provenienti da tutte le regioni d’Italia.

Esprimiamo una profonda amarezza per la gestione di questo concorso, che ha intristito e deluso tutti, con il rischio di vedere vanificati ore intense di studio, tempo prezioso investito, ingenti somme utilizzate e sogni di una nuova sfida professionale infranti.
Per maggiore chiarezza espositiva, elenchiamo tutte le “storture” da noi riscontrate, le quali sono già al vaglio di diversi studi legali, al fine di adire le azioni giudiziarie opportune.
Le illegittimità rinvenute sono le seguenti:

1. Violazione del bando.

a) Prova “non unica” a livello nazionale
Il bando per il reclutamento di dirigenti scolastici, pubblicato in G.U. il 24 novembre 2017 n. 90, IV serie speciale, all’art. 8, comma 2, recita: “La prova scritta e' unica su tutto il territorio nazionale e si svolge in una unica data in una o più regioni, scelte dal Ministero, nelle sedi individuate dagli USR.”. L’art. 12 continua: “[…..] Qualora, per cause di forza maggiore sopravvenute, non sia possibile l'espletamento della prova scritta nella giornata programmata, ne viene stabilito il rinvio con comunicazione, anche in forma orale, ai candidati presenti.”
Le cause di forza maggiore, di cui all’art. 12 del succitato bando, si sono verificate in quanto:
- In data 12 ottobre 2018, il Tar del Lazio disponeva, con apposita ordinanza, la ripetizione della prova preselettiva per 91 docenti campani a causa dell’“interruzione del funzionamento delle procedure informatiche” e, contestualmente, ordinava la sospensione della graduatoria degli ammessi
alla prova scritta.

- In data 17 ottobre 2018 l’U.S.R. della Sardegna determinava il differimento della prova scritta per i sardi, a seguito di un’ordinanza di chiusura delle scuole disposta dal Sindaco di Cagliari, sede unica della prova, a causa di condizioni metereologiche avverse.
In data 9 novembre 2018, in Gazzetta Ufficiale veniva pubblicato il diario per la prova scritta in Sardegna, fissata per il 13 dicembre 2018.
La prova scritta “unica su tutto il territorio nazionale” diventa “diversa” con conseguente determinazione di disparità di trattamento per tutti!
Un ulteriore elemento di doglianza, non meno importante dei precedenti, è il seguente: il Decreto Dipartimentale del 24/07/2018, con cui si pubblicava l’elenco degli ammessi alla prova scritta, nell’art. 5, riportava: “Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, entro 120 giorni, per i soli vizi di legittimità, ovvero ricorso giurisdizionale al T.A.R. Lazio entro 60 giorni decorrenti dalla pubblicazione sul sito internet del Ministero”.
Bene! Nemmeno i 120 giorni previsti per un eventuale ricorso straordinario al Presidente della Repubblica sono stati considerati! La prova scritta, se fosse stato rispettato il disposto del citato art. 5, sarebbe dovuta essere espletata non prima del 23 novembre 2018!
Beh, sì, è proprio il caso di dirlo: “Per i cittadini le leggi si applicano, per gli amici si
interpretano, per alcuni si eludono” (attribuito a Giovanni Giolitti).
b) Griglie di valutazione e tipologie di prove (invece!) uniche
Il bando, sempre nel succitato art. 8, comma 9, riporta: “I quadri di riferimento [….] in base ai quali è costruita e valutata la prova scritta sono pubblicati sul sito internet del Ministero il giorno antecedente alla data fissata per lo svolgimento della prova scritta.”

Alla luce degli avvenimenti sopra riportati , i colleghi sardi, loro malgrado, non solo hanno avuto 55 giorni in più per approfondire la propria preparazione, ma anche per curvarla sulla base delle griglie di valutazione, dell’incipit delle domande a risposta aperta decisamente orientante e delle fonti bibliografiche e sitografiche delle prove di lingua straniera. I candidati che hanno svolto la prova il 18 ottobre ne sono venuti a conoscenza solo 24 ore prima!!!!!

c) Comportamenti disomogenei in merito alla consultazione dei testi di legge
Sempre l’ormai noto bando, all’articolo 8, comma 13 precisa: “ […..] (I candidati) possono
consultare soltanto i testi di legge non commentati e il vocabolario della lingua italiana. Il
concorrente che contravviene alle suddette disposizioni è escluso dal corso-concorso”.
In realtà, i comportamenti sul territorio nazionale sono stati variegati.
In alcune regioni, come il Piemonte e il Veneto, gli U.S.R. hanno dato indicazioni precise in merito alla consultazione dei testi di leggi, mentre in altre regioni sono state riscontrate condotte improntate alla libera iniziativa degli addetti alla vigilanza. Questi ultimi, in alcuni casi, a prova già avviata e arrecando notevole disturbo, hanno pinzato i Codici nella parte relativa ai contratti e vietato la consultazione di quelli ritenuti commentati e, in casi estremi, li hanno addirittura ritirati o, ancora peggio, stracciati, in maniera indecorosa; in altri casi, sono stati molto più permissivi, consentendo l’utilizzo di testi evidenziati e sottolineati, o di quelli le cui sezioni erano contraddistinte da “post-it”, velocizzando la ricerca delle fonti.

Il motivo che ha determinato tale confusione è stata la non univoca interpretazione dell’espressione “testi di leggi”, intesa da caso a caso in maniera estensiva o in maniera molto restrittiva. È possibile che non sia stata fornita, aprioristicamente, una chiara indicazione su come essa si dovesse intendere?

È ammissibile una tale eterogeneità di condotte delle commissioni addette alla vigilanza? È concepibile che in un concorso pubblico, ove sono richieste la massima trasparenza, correttezza ed equità, l’imperizia di chi ha in carico una procedura concorsuale possa consentire una diffusa manifestazione di situazioni negative?

d) Prova “non simultanea” sul territorio nazionale.

La G.U. n. 73 del 14/09/2018, pubblicando il diario per la prova scritta, riportava: “Si comunica che la prova scritta del corso-concorso nazionale per titoli ed esami finalizzato al reclutamento di dirigenti scolastici presso le istituzioni scolastiche statali si svolgerà in data 18 ottobre 2018, alle ore 10,00”.
Ma non è stato così! In alcune realtà la prova è iniziata alle 10.30, in altre alle 11.00, in altre ancora alle 11.50! In barba a tutte le disposizioni! Ma queste ultime cosa le diamo a fare, se poi ognuno agisce autonomamente, contravvenendo a tutte le misure volte a garantire equità e trasparenza?

2. Quesiti aperti e non “casi”

L’art. 8, comma 4, decreta: “La prova scritta consiste in cinque quesiti a risposta aperta e in due quesiti in lingua straniera di cui al comma 3.2. I cinque quesiti a risposta aperta vertono sulle seguenti materie”.

Al contrario di quanto su riportato, due dei quesiti erano dei veri e propri “casi”, anche se, in realtà, tutti i quesiti vertevano su conoscenze procedurali del Dirigente Scolastico, tralasciando completamente la dimensione pedagogica ed educativa, che il profilo professionale delineato dai più aggiornati manuali richiedeva per un leader for learning a vocazione europea.
Lo “studio di caso” è stato oggetto della prova scritta del concorso per dirigenti scolastici del 2011, per lo svolgimento del quale erano state previste 8 ore.
In questa edizione i concorrenti avevano a disposizione solo 150 minuti per tutti i quesiti, ovvero 21 minuti a quesito! Un tempo assolutamente insufficiente per poter “pensare”, “proporre” una soluzione, rileggerla ed eventualmente correggerla. A Bolzano, infatti, il tempo concesso era costituito da 240 minuti e i quesiti non erano “casi”.

3. Prove di lingua straniera “a difficoltà differenziata”

Anche per le prove di lingua straniera i concorrenti, quasi in maniera massiva, hanno rilevato:

a) Gradi di difficoltà eterogenei

b) Livelli non equipollenti al B2 richiesto, ma assimilabili al C1

c) Brani molto lunghi, che il sistema non riusciva a gestire in maniera uniforme, bensì frammentando il testo in più schermate, determinando un notevole dispendio di tempo e un elevato grado di distrazione.

4. Inadeguatezza del programma informatico, che ha evidenziato le seguenti disfunzioni:

a) Funzioni “Taglia, copia e incolla” disabilitate.

Ciò ha comportato un notevole sperpero di tempo nei 5 quesiti a risposta aperta, in cui si chiedeva al candidato di argomentare, in maniera coerente e coesa, sulle azioni del Dirigente Scolastico in un dato contesto professionale. È del tutto evidente che la necessità di rendere l’elaborato pertinente a livello argomentativo e corretto formalmente ha vincolato il candidato a riscrivere integralmente parti più o meno ampie di testo. Quanto appena detto si pone in netto contrasto con una prova “a tempo” (150 minuti complessivi per 7 quesiti: ribadiamo, 21 minuti per ciascun quesito!) richiesta dal bando.
Se avessimo usato le tradizionali carta e penna, allo scadere del tempo, sarebbe rimasto traccia di quanto scritto, anche se in forma parziale e incompleta, riservandoci così la possibilità di avere una valutazione da parte della Commissione.
Con la modalità adottata, invece, un quesito “in bianco” riceverà una valutazione pari a zero. E questa sarebbe una “procedura abilitante”?

b) Salvataggio non automatico.
La funzione di salvataggio non era automatica, come avviene in un normale e banale programma di scrittura. Al contrario, bisognava pigiare il tasto CONFERMA E PROCEDI. Nel pigiarlo, si veniva “catapultati” in una nuova schermata contenente la domanda successiva. E per tornare indietro, occorreva selezionare tra due tasti “SI” o “NO”, che comparivano a seguito di una domanda che suonava più o meno così:
“Sei sicuro di voler tornare alla domanda precedente”? Questo meccanismo, oltre che essere estremamente farraginoso, ha trovato tutti impreparati, in quanto esso non era stato nemmeno esplicitato nel tutorial emesso dal Miur, relativo alle indicazioni operative. Ciò si è rivelato essere non solo un ulteriore fattore ansiogeno in una situazione di per sé ad alto impatto emotivo, ma anche un’ennesima richiesta da interpretare, a cui il candidato non era stato preparato. A tutto questo va aggiunto il grande sperpero di tempo – tempo preziosissimo – che la procedura ha comportato!!! Sarebbe bastata una semplice funzione di “salvataggio automatico” per evitare tutto questo scompiglio!!!!
Ci si chiede, a ragion veduta, se una prova computer based – innovativa e all’avanguardia – sia possibile sostenerla con un siffatto dispositivo informatico, obsoleto e inadeguato!!!!

c) Lay-out grafico fuorviante.
L’impostazione della pagina era orizzontale e un solo rigo conteneva 250 caratteri.
Normalmente, in un testo scritto o letto il lay-out grafico è costituito da 75/80 caratteri (spazi inclusi) ogni rigo.
Tale impostazione si è rivelata disorientante, in quanto richiedeva diversi salti oculari che non favorivano la concentrazione e la focalizzazione.

d) Pagine “vuote”.
Una fenomeno che diversi colleghi hanno segnalato: le pagine “vuote”. Nel corso della prova, diversi candidati, accedendo alla pagina del riepilogo per verificare se gli items fossero stati acquisiti, si sono trovati inaspettatamente di fronte a quesiti “vuoti”. Ad altri candidati, tale condizione si è verificata in prossimità dello scadere del tempo, trovandosi nella impossibilità di riscrivere i testi. Molti hanno fatto verbalizzare l’accaduto, molti altri hanno dovuto accendere animate discussioni con i tecnici d’aula, i quali hanno addossato la responsabilità ai candidati stessi, colpevoli di non aver salvato mediante il tasto “CONFERMA E PROCEDI”.

e) Schermata riepilogativa non conforme a quella del tutorial del MIUR.
Diversi colleghi hanno segnalato una pagina riepilogativa contrassegnata da pulsanti rossi e blu invertiti, ovvero le risposte salvate erano contrassegnate con il blu e quelle da completare in rosso, ingenerando confusione e disorientamento.

f) Barra spaziatrice difettosa.
Molti colleghi hanno riscontrato un malfunzionamento della barra spaziatrice, che ha determinato un “continuum grafico”, ossia la scrittura di parole “attaccate”, costringendo il candidato a tornare sulle stesse per separarle!

g) Tasti danneggiati.
Tastiere vetuste con tasti difettosi hanno costretto moltissimi concorrenti a tornare più volte indietro per correggere la parola digitata (ad esempio: la lettera “i” digitata una volta, si presentava graficamente come “iiiiiii”), mentre il tempo scorreva inesorabilmente!!!

h) Tasto “shift” incantato.
In disparati casi, il tasto “shift” si è rivelato difettivo: la lettera maiuscola non veniva data automaticamente, costringendo il candidato a ripetute correzioni, sempre con conseguente perdita di tempo!

i) Dimensione dei caratteri diversa tra le postazioni.
Altri colleghi hanno segnalato la disomogeneità della dimensione dei caratteri tra una postazione e l’altra: in alcuni casi, i caratteri presentavano dimensioni molto ridotte comportando una grande difficoltà di lettura dei testi, specie per gli ipovedenti o coloro che presentano accertati problemi di vista. Inoltre, erano disabilitate le funzioni per ingrandire il testo. Una prova informatizzata che non
prevede facilitazioni per l’accessibilità non solo lede la par condicio – principio imprescindibile in un concorso pubblico - ma disattende anche le seguenti norme:
Legge 9 gennaio 2004, n. 4 “Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici; D.lgs. n. 82/2005, recante il “Codice dell’Amministrazione digitale”; D.lgs. n.106/2018 “Attuazione del Direttiva UE 2016/2102 relativa all’accessibilità dei siti web e applicazioni mobili degli enti pubblici”.

j) Correttore automatico disabilitato
Altra funzione disabilitata è quella del correttore automatico che ha determinato una condizione di grave disparità per i disgrafici. Questi candidati, non rendendosi conto degli errori commessi strada facendo, hanno perso una notevole quantità di tempo successivamente, per apportare le dovute correzioni!

k) Assenza report finale
Tutti i concorrenti hanno lamentato l’assenza di un report finale, il quale, come è avvenuto nelle province di Trento e Bolzano, permetteva di visionare ed attestare con certezza la quantità e qualità dei quesiti svolti. D’altronde, già nella prova preselettiva, la immediata conoscenza dell’esito dava contezza dell’andamento della stessa. Perché ciò non è stato previsto anche per la prova scritta, in modo tale
da garantire la “trasparenza” della medesima?

l) Ambienti inidonei e chiassosi.
Diverse segnalazioni sono giunte in merito ad aule in cui si sarebbero svolte le prove, in gran parte di piccole dimensioni, buie, adiacenti a locali affollati (bar, classi, cortili…), mentre le attività didattiche venivano svolte normalmente. Tale sistemazione logistica ha notevolmente turbato la capacità attentiva e la concentrazione.

Tutto quanto riportato sopra ci sconforta profondamente ed al contempo ci indigna! Anni e anni di
preparazione ad un concorso che si è rivelato essere alienante e frustrante!

È stata costruita una procedura concorsuale inidonea a conseguire il fine, gestita in maniera precipitosa e non paritetica, lasciando noi concorrenti avviliti e umiliati!

Questa è la prospettiva di una Pubblica Amministrazione che vuole reclutare Dirigenti Pubblici, inoltre “Scolastici”, che sappiano coniugare le capacità manageriali di un oculato e innovatore datore di lavoro e le competenze professionali e sensibilità etiche di un leader educativo volto gestire le scuole italiane del futuro?

Noi riteniamo fermamente di no!!!! Noi riteniamo non solo sia stato leso il diritto all’uguaglianza,
sancito dall’art. 3 della Carta Costituzionale, che si traduce in un trattamento eguale da corrispondere a parità di condizioni; ma anche che sia stato disatteso l’art. 97 della Costituzione che esige che la Pubblica Amministrazione agisca secondo il principio del buon andamento e dell’imparzialità, nonché l’art. 41 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (Carta di Nizza) che riconosce il diritto ad una buona amministrazione!

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