Eccidio di Sant’Anna di Stazzema, Mattarella: attenti a intolleranza, ostilità e violenza che si ripropongono

ROMA - Il settantacinquesimo anniversario dell’atroce eccidio di Sant’Anna di Stazzema è giorno solenne di raccoglimento e di memoria per la Repubblica italiana e per l’Europa. In quel terribile 12 agosto 1944 furono massacrate 560 persone inermi, tra queste 130 bambini. La più piccola, Anna Pardini, aveva soltanto venti giorni e fu uccisa tra le braccia della madre.

La strage, perpetrata allo scopo di seminare terrore da reparti dell’esercito nazista, accompagnati da fascisti repubblichini, costituisce uno degli episodi più brutali e disumani di quella guerra, innescata nel nostro continente da volontà di dominio sulle altre nazioni.

Sono esemplari la tenacia e la forza morale con cui la comunità di Sant’Anna ha saputo tenere vivo il ricordo, trasmetterlo ai più giovani, trasformare quella ferita profonda in un impegno di ricostruzione, di convivenza, di sviluppo democratico. E’ questo lo spirito che ha animato l’Italia della Liberazione, della Costituzione, dell’affermazione dei diritti inviolabili della persona. E’ lo spirito dei fondatori dell’unità europea che hanno voluto voltare pagina dopo le guerre fratricide susseguitesi nei secoli.

Di quei valori abbiamo sempre bisogno, oggi come allora.

Non dovrà mai essere dimenticato quanto è accaduto, comprese le pagine più spaventose della nostra storia, perché chi dimentica è più debole, più esposto ai pericoli che, nel suo tempo, intolleranza, ostilità, violenza ripropongono.

Dichiarazione del presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, nel 75° anniversario dell'eccidio di Sant'Anna di Stazzema.

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