Mille e una notte pubblicati per la prima volta in italiano ne “Il ragazzo, la donna e il vecchio poeta”

ROMA - Tre racconti inediti delle “Mille e una notte”, ritrovati in un manoscritto custodito nella Biblioteca dell’Università di Strasburgo, vengono pubblicati per la prima volta in italiano da Marietti 1820 in un libro dal titolo “Il ragazzo, la donna e il vecchio poeta” (138 pagine).
Redatti nel 1831 da Carl Reinhard, diplomatico tedesco di stanza al Cairo, e sconosciuti fino all’inizio di questo secolo, i tre testi dipingono con grande libertà uno scorcio di vita quotidiana egiziana: i rapporti difficili fra i governanti e i loro sottoposti, le devastazioni della corruzione, l’onnipresenza dei codici d’onore, il peso e la rigidità delle convenzioni sociali, la forza e la fragilità delle donne e della popolazione povera.

Originarie dell’India e con un antenato persiano, “Le mille e una notte” sono diventate celebri grazie a una versione araba della fine dell’VIII secolo o dell’inizio del IX.

Tradotte per la prima volta in francese da Antoine Galland fra il 1704 e il 1717, e poi, dal francese, in quasi tutte le lingue europee, sono oggi tra le opere più lette al mondo e si sono trasformate ed evolute incessantemente con il passare del tempo fino ai nostri giorni. Spiega Aboubakr Chraibi, curatore del libro, docente a Parigi e tra i maggiori esperti delle “Mille e una notte” a livello internazionale: “Non sono racconti eruditi, né appartengono alla letteratura popolare, ma costituiscono piuttosto un’opera destinata al piacere del lettore, un piacere raffinato, di alto livello, in cui i potenti sono in prima fila per assistere non solo ai loro atti di generosità o prodezze, ma anche alle loro ingiustizie, capricci ed eterne debolezze”.

Nel primo racconto, “Hasan, il ragazzo i cui desideri si avveravano sempre”, il protagonista incarna al tempo stesso Aladino e la sua lampada poiché sposa la principessa e ha il potere di ottenere tutto ciò che desidera. All’inizio della storia, Hasan viene separato dai genitori e alla fine, una volta svelato l’inganno di uno schiavo, ritorna da loro e li porta con sé a vivere nel palazzo del re di Baghdad, che gli cederà ben presto il trono.

La seconda storia, “Yasamin, la favorita del sultano e il giustiziere dei sarti”, si iscrive nella lunga tradizione che porta in scena il tema della bella e onesta concubina, costantemente minacciata nella sua virtù ma decisa a non cedere. E’ uno dei pochi racconti che mette in scena il personaggio dell’“ayiq”, un giovanotto ai margini della legge che interviene per proteggere la vedova e l’orfano anche a rischio della propria vita. Il terzo racconto, “Il vecchio poeta Hasan, l’albero, la tomba e il monastero” offre un bell’esempio della maestria del narratore arabo, che ha saputo conferire una posizione di rilievo a due personaggi “faro” delle “Notti”: il poeta Abu Nuwas e soprattutto il celebre califfo Harun al-Rashid. In libreria il 19 settembre 2019.

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