SANREMO - Gabriella Pession e Lino Guanciale al Casinò di Sanremo il 12 gennaio 2019, alle ore 21. Sold Out. “After miss Julie” di P. Marber con Gabriella Pession e Lino Guanciale è il prossimo appuntamento della stagione teatrale del Casinò sanremese. Successo dopo successo la stagione teatrale del Casinò di Sanremo giunge all’atteso appuntamento con Gabriella Pession e Lino Guanciale impegnati in “Alter miss Julie” sabato 12 gennaio 2019 ore 21 nel Teatro dell’Opera del Casinò. Patrick Marber riscrive La signorina Julie di August Strindberg, trasponendo la storia dalla Svezia di fine Ottocento all’Inghilterra di metà Novecento: così nasce After Miss Julie.
Il testo di Marber, ulteriormente adattato per la messinscena italiana, questa volta vede Milano quale sfondo alla vicende amorose della signorina Giulia e Gianni, durante i festeggiamenti del 29 aprile del ’45. Diretti da Giampiero Solari, Lino Guanciale è Gianni, autista e capo dei domestici, mentre Gabriella Pession è la giovane Giulia, figlia di un uomo dell’alta società italiana e padrona di casa.
Durante l’euforia generale per la Liberazione dall’occupazione nazista la ribelle Giulia seduce Gianni che tenta in ogni modo di resisterle, sia per via del grande rispetto per il padre, sia per timore di perdere il lavoro. La signora Giulia è però implacabile e riesce nel suo intento. Ma il finale sarà davvero soprendente…
Stagione Teatrale del Casinò di Sanremo
GABRIELLA PESSION E LINO GUANCIALE
“After miss Julie “ di P. Marber per la regia di Gianpiero Solari. Sabato 12 gennaio 2019 ore 21
After miss Julie
Traduzione Marco Maria Casazza
con Gabriella Pession, Lino Guanciale e Roberta Lidia De Stefano
Regia di Giampiero Solari
Scene Giorgio Morandi, Elisa Rolando e Marta Solari studenti del Triennio in Scenografia di NABA Nuova
Accademia di Belle Arti con il coordinamento di Angelo Linzalata
Luci Camilla Piccioni
Costumi Nicoletta Ceccolini
Regista Collaboratore Vittorio Borsari
Scene costruite presso il laboratorio del Teatro Franco Parenti e FM Scenografia
Costumi realizzati presso la sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondoni
Produzione Teatro Franco Parenti.
Trasposizione moderna, drammatica e sexy del classico di Strindberg La signorina Julie.
Marber trasferisce l’azione dalla Svezia originale del 1800 all’Inghilterra del 1945. Un dramma acuto e teso su sospetti e risentimenti di classe, lotta contro repressivi costumi sociali, con personaggi credibili e psicologicamente astuti, le cui parole hanno significato puntuale e mortale.
Note di regia . “Il luogo dove accade la vicenda è la cucina della villa di una famiglia dell’alta società inglese, dove Miss Julie, figlia dei proprietari, gioca a trasgredire socialmente e sessualmente. La vediamo che irrompe continuamente nella cucina provocando colpi di scena e finte casualità per sedurre John, autista e maggiordomo di famiglia, facendolo in maniera spudorata di fronte a Christine, cuoca e promessa sposa di quest’ultimo. La serata diventa una ‘macabra celebrazione’, oppure una ‘rimozione ironica’ del successo del Partito Laburista; infatti, tra i valori espressi dallo stesso partito, ci sono l’emancipazione femminile e la liberazione sessuale. È la stessa Miss Julie che vuole fuggire dalla sua vita di agio ed ipocrisie; in realtà, lei è la vittima dell’eredità della sua anacronistica posizione, una outsider della nuova società inglese appena proclamata con la vittoria dei Laburisti.
Nello spettacolo, il punto di vista dello spettatore cambierà come in un piano sequenza, con un movimento lento e continuo, attraverso la rotazione dello spazio cucina. Questa spirale di distruzione è il luogo reale ricostruito psicologicamente da Julie e John, dove per paradosso la cuoca Christine rappresenta il desiderio di non mutare l’ordine sociale prestabilito. Marber costruisce un finale crudo e violento dove il sangue e il rosso diventano realtà e simbolo tragico del dramma”. (Giampiero Solari)
Durante l’euforia generale per la Liberazione dall’occupazione nazista la ribelle Giulia seduce Gianni che tenta in ogni modo di resisterle, sia per via del grande rispetto per il padre, sia per timore di perdere il lavoro. La signora Giulia è però implacabile e riesce nel suo intento. Ma il finale sarà davvero soprendente…
Stagione Teatrale del Casinò di Sanremo
GABRIELLA PESSION E LINO GUANCIALE
“After miss Julie “ di P. Marber per la regia di Gianpiero Solari. Sabato 12 gennaio 2019 ore 21
After miss Julie
Traduzione Marco Maria Casazza
con Gabriella Pession, Lino Guanciale e Roberta Lidia De Stefano
Regia di Giampiero Solari
Scene Giorgio Morandi, Elisa Rolando e Marta Solari studenti del Triennio in Scenografia di NABA Nuova
Accademia di Belle Arti con il coordinamento di Angelo Linzalata
Luci Camilla Piccioni
Costumi Nicoletta Ceccolini
Regista Collaboratore Vittorio Borsari
Scene costruite presso il laboratorio del Teatro Franco Parenti e FM Scenografia
Costumi realizzati presso la sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondoni
Produzione Teatro Franco Parenti.
Trasposizione moderna, drammatica e sexy del classico di Strindberg La signorina Julie.
Marber trasferisce l’azione dalla Svezia originale del 1800 all’Inghilterra del 1945. Un dramma acuto e teso su sospetti e risentimenti di classe, lotta contro repressivi costumi sociali, con personaggi credibili e psicologicamente astuti, le cui parole hanno significato puntuale e mortale.
Note di regia . “Il luogo dove accade la vicenda è la cucina della villa di una famiglia dell’alta società inglese, dove Miss Julie, figlia dei proprietari, gioca a trasgredire socialmente e sessualmente. La vediamo che irrompe continuamente nella cucina provocando colpi di scena e finte casualità per sedurre John, autista e maggiordomo di famiglia, facendolo in maniera spudorata di fronte a Christine, cuoca e promessa sposa di quest’ultimo. La serata diventa una ‘macabra celebrazione’, oppure una ‘rimozione ironica’ del successo del Partito Laburista; infatti, tra i valori espressi dallo stesso partito, ci sono l’emancipazione femminile e la liberazione sessuale. È la stessa Miss Julie che vuole fuggire dalla sua vita di agio ed ipocrisie; in realtà, lei è la vittima dell’eredità della sua anacronistica posizione, una outsider della nuova società inglese appena proclamata con la vittoria dei Laburisti.
Nello spettacolo, il punto di vista dello spettatore cambierà come in un piano sequenza, con un movimento lento e continuo, attraverso la rotazione dello spazio cucina. Questa spirale di distruzione è il luogo reale ricostruito psicologicamente da Julie e John, dove per paradosso la cuoca Christine rappresenta il desiderio di non mutare l’ordine sociale prestabilito. Marber costruisce un finale crudo e violento dove il sangue e il rosso diventano realtà e simbolo tragico del dramma”. (Giampiero Solari)
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