Marta Vincenzi non deve spianare la strada a chi vuole nei sindaci il soggetto responsabile sempre

ROMA - "La condanna, anche se da rivedere, per Marta Vincenzi apre scenari molto complessi e ritengo per certi versi pericolosi nel definire le responsabilità dei sindaci. I loro adempimenti in caso di allerta sono molti, delicati, difficili. Come a Viareggio e Civita, la magistratura indaga sul sindaco, apre fascicoli con presunti reati anche molto gravi in caso di errore.

Il sindaco si ritrova vita rovinata e impegno politico al capolinea. Oltre alle ingenti spese che paga di tasca propria per processi e avvocati. In merito, ho chiesto al capo della Protezione civile di individuare insieme delle soluzioni per sottrarre i sindaci da eccessivi rischi legati a decisioni e a soluzioni da prendere per la collettività in caso di allarme, in particolare con allerta gialla.

Ne parleremo martedì 16 aprile a Paestum. Serve una nuova cultura della Protezione civile diffusa tra i cittadini, che devono conoscere i piani comunali con le basilari regole. Il sistema It-Alert per le comunicazioni tramite messaggi sul telefoni è decisivo. Una cosa è certa. I sindaci non possono essere terminale ultimo dello Stato, bersaglio debole, sotto attacco, così importanti e così a rischio.

La giustizia fa il suo corso e le sentenze si rispettano sempre, ma Marta Vincenzi non deve spianare la strada a chi vuole nei Sindaci il soggetto responsabile sempre e comunque, che paga per tutti, parafulmine e capro espiatorio in ogni occasione".

Marco Bussone
Presidente nazionale Uncem

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