Parma sotto il segno di Leonardo da Vinci, eredità creativa e tecnologica del Genio universale

PARMA - Ancora fino a domenica 19 maggio 2019 Parma 360 Festival della creatività contemporanea, giunto alla sua quarta edizione, anima la città di Parma sotto il segno di Leonardo, nell’anno che ne ricorda i 500 anni dalla scomparsa, e in vista delle celebrazioni di Parma Capitale italiana della Cultura 2020. L’evento, dedicato alle massime espressioni delle arti visive contemporanee e alla creatività giovanile, propone al grande pubblico un ricco palinsesto dal titolo L’eredità creativa e  tecnologica di Leonardo da Vinci, con mostre ed eventi diffusi in città in luoghi istituzionali e privati, all’insegna della rigenerazione e della rifunzionalizzazione degli spazi urbani per un coinvolgimento attivo della cittadinanza e dei visitatori. Si ammirano così, in dialogo con vie, quartieri e scorci storici e suggestivi di Parma, gigantesche installazioni, pale pittoriche, sculture cinetiche, carte disegnate a mano, proiezioni multimediali, percorsi olfattivi e realtà aumentata, che portano la firma di grandi artisti come Aqua Aura, Maria Cristina Carlini, Giuseppe Ciracì, Peter de Cupere, Duilio Forte, Michele Giangrande, Paolo Mezzadri, Alice Padovani, Enrico Robusti, oltre agli street artists che fanno capo al MAUA Museo di Arte Urbana Aumentata e agli otto artisti cinetici tedeschi Sebastian Hempel, Angelika Huber, Siegfried Kreitner, Pfeifer & Kreutzer, Carolin Liebl & Nikolas Schmid-Pfähler, Hans Schock, Björn Schuelke, Martin Willing. Simbolo dell’unione delle culture umanistica e scientifica, il genio di Leonardo da Vinci viene omaggiato dal Festival, attraverso l’arte contemporanea, per l’eredità creativa e tecnologica trasmessa imperitura attraverso i secoli, privilegiando le ricerche di quegli artisti che continuano a stupirci per la sperimentazione della loro tecnica espressiva, per l’indagine in settori diversi rispetto a quelli di loro stretta pertinenza, come la scienza, la tecnologia e la percezione, e per la capacità di innovare in modo semplice ma creativo.

Parole chiave del Festival, quindi, incoraggiare e divulgare l’arte contemporanea e promuovere gli artisti emergenti, attraverso la valorizzazione del patrimonio artistico parmense trasformato in un vero e proprio museo diffuso sul territorio. In questo modo chiese sconsacrate, palazzi storici, spazi di archeologia industriale e musei, come il Ponte Europa, più conosciuto come Ponte Nord, eccezionalmente aperto al pubblico per l’occasione, l’Edicola ottocentesca di Piazza della Steccata, la Chiesa di San Quirino, il Ponte Romano, l’Oratorio di San Tiburzio, tipico esempio di Barocco parmense, l’Antica Farmacia di San Filippo Neri, il Museo d’Arte Cinese ed Etnografico e APE Parma Museo, riacquistano il loro valore aggregativo e si arricchiscono di nuove valenze semantiche. L’iniziativa abbraccia dunque attivamente tutta la città e si arricchisce del circuito off 360 VIRAL per coinvolgere il pubblico in un percorso che spazia dal centro storico fino al quartiere Oltretorrente, con l’obiettivo di rilanciare e promuovere la fervida cultura artistica già presente sul territorio. All’appello sono chiamati oltre 50 spazi creativi di Parma: gallerie, studi professionali, associazioni, coworking, enolibrerie, negozi per una ricca e curiosa offerta espositiva, in collaborazione con Ascom. PARMA 360 Festival della creatività contemporanea, che vede la direzione artistica e la curatela di Camilla Mineo e Chiara Canali, è organizzato dalle associazioni 360° Creativity Events ed Art Company, con il sostegno del Comune di Parma e un’ampia rete di partner pubblici e privati.

Il percorso espositivo dell’edizione 2019 prende avvio dal lungo e avveniristico corridoio in vetro e acciaio del PONTE NORD, che ospita le creazioni di Michele Giangrande, Duilio Forte e Peter de Cupere. A firma del barese Michele Giangrande la grande installazione site-specific a dimensione ambientale GEARS (Ingranaggi), dove cartoni da imballaggio dislocati come molteplici ruote dentate, a lanterna o gabbia, costituiscono le forme circolari di ingranaggi meccanici, dai 3 ai 7 metri di diametro ciascuno, che entrano in relazione con le volumetrie del ponte ad evocare i meccanismi delle complesse macchine di Leonardo. Sospese invece le sculture volanti dell’italo-svedese Duilio Forte, ispirate ad animali immaginari e alla mitologia soprattutto scandinava, secondo le regole del movimento ArkiZoic, quali Ptero IX Ingens una riproduzione gigante in legno di uno Pterodattilo simile a quello esposto al Museo di Storia Naturale di Milano, che vola fisicamente sopra di noi a unire metaforicamente passato e presente, e Sleipnir XLIX, installazione in legno di circa 7 metri di altezza raffigurante il leggendario cavallo di Odino, simbolo per l’artista di esplorazione, scoperta e conquista. Infine il progetto Olfactory Portraits di Peter de Cupere, instancabile sperimentatore da oltre 20 anni dell'arte olfattiva nel mondo e ideatore dell’Olfactory Art Manifest, che vanta all’attivo più di 700 lavori legati alla percezione olfattiva dei contesti sociali, culturali e ambientali. L’artista belga propone un percorso che si dipana in una sequenza di casse di legno per il trasporto di opere d’arte, di dimensioni differenti, che racchiudono odori e fragranze.

In questo modo lo spettatore è invitato ad essere parte attiva nella fruizione dell’opera e ad immedesimarsi con la situazione creata, in quanto gli odori influiscono sulla nostra vita emotiva e sulla formazione dei nostri ricordi. Al secondo piano del Ponte Nord la mostra del MAUA Museo di Arte Urbana Aumentata, ideata e curata da Bepart in collaborazione con la casa editrice Terre di Mezzo, la scuola di fotografia Bauer e altri partner, permette di ammirare tramite l’App Bepart, disponibile gratuitamente su Google Play e Apple Store, 15 degli oltre 50 lavori di Street Art in diverse città italiane, animati con altrettanti contenuti virtuali attraverso la Realtà Aumentata. Sempre nell’ottica della Realtà Aumentata, i digital artists di Bepart hanno rivestito l’Edicola ottocentesca di Piazza della Steccata con immagini dedicate a Leonardo da Vinci, prelevate dal Codice Trivulziano e dalla Sala delle Asse del Castello Sforzesco di Milano. La bellezza e l’ipnosi del movimento sono invece le caratteristiche che accomunano le opere dell’innovativa mostra E PUR SI MUOVE. 8 artisti cinetici dalla Germania presso la CHIESA DI SAN QUIRINO, a cura di Afra Canali e Siegfried Kreitner, che riunisce le ricerche di otto artisti cinetici provenienti dalla scena tedesca: Sebastian Hempel, Angelika Huber, Siegfried Kreitner, Pfeifer & Kreutzer, Carolin Liebl & Nikolas Schmid-Pfähler, Hans Schock, Björn Schuelke, Martin Willing, i quali condividono con Leonardo l’entusiasmo nella comprensione della magica coreografia del gioco meccanico.

L’esposizione è realizzata in collaborazione con la Galleria Kanalidarte di Brescia, che da sempre segue i movimenti cinetici italiani ed internazionali. Il percorso verso la Chiesa di San Quirino si arricchisce con l’installazione inedita La Chiusa. Omaggio a Leonardo di Maria Cristina Carlini, collocata sotto le suggestive arcate del PONTE ROMANO recentemente restaurate nel rinnovato sottopasso della Ghiaia. L’opera, composta da quattro imponenti porte in legno di recupero e ferro, che racchiudono al loro interno un “raggio di luce” dorato, simbolo del riflesso del sole sull’acqua, si ispira al sistema di chiuse fluviali studiato dal maestro fiorentino. La scultrice milanese d’adozione, figura di spicco nel panorama della ricerca plastica italiana contemporanea, indaga nei suoi lavori i rapporti fra l’uomo, la natura e i diversi materiali, interpretando la scultura come continua esplorazione di forme universali e primordiali. L’artista parmigiano Enrico Robusti presenta un progetto pittorico realizzato appositamente per l’ORATORIO DI SAN TIBURZIO, Danze macabre, sposine ambiziose e angeli caduti. L’opera nasce da una riflessione sulla condizione umana, sullo spirito leonardesco di andare oltre i propri limiti al di là delle leggi universali ed è incentrata sul rapporto tra la sfera terrena e quella celeste.

Con il suo stile grottesco e caricaturale, i suoi volti trasfigurati e i cortocircuiti prospettici, Robusti racconta ambizione, progresso, limiti sociali, ansie, disubbidienza, individualismo, momenti di vita quotidiana portati all’esagerazione e all’esasperazione, per rappresentare la voce di una società, dell’uomo, o meglio il suo grido. Inoltre, in occasione del Festival, è possibile visitare l’ANTICA FARMACIA DI SAN FILIPPO NERI, riaperta dopo un oblio di oltre cinquant’anni grazie a un progetto di rivalutazione promosso dall’Associazione 360° Creativity Events assieme a Positive River Festival e Ad Personam, con il contributo di Fondazione Cariparma. Al suo interno, dopo la personale Le carte di Windsor dell’artista pugliese Giuseppe Ciracì conclusasi con successo lo scorso 29 aprile, è in mostra Codice involontario della modenese Alice Padovani fino al 26 maggio. L’esposizione unisce alla spontaneità dell’impulso creativo il rigore del metodo scientifico e l’interesse per il mondo naturale: la mostra racconta infatti l’evoluzione del percorso dell’artista emiliana, dall’utilizzo del disegno come mezzo espressivo e strumento di indagine scientifica ed emotiva alla classificazione materiale più recente, con animali e insetti reali raccolti in teche entomologiche e scatole. Recuperare, catalogare, ordinare sono atti di memoria, strenui combattimenti per il controllo del tempo e dei ricordi, misurati attraverso azioni artistiche quali assemblaggi, installazioni e momenti performativi.

Quella di Alice Padovani è una poetica ibrida, da cui si origina un Codice involontario, innato, inconscio, spontaneo. Il cortile interno dell’Antica Farmacia è invaso da Il Gioco è il Tempo, enorme installazione di Paolo Mezzadri che, in un percorso ludico e attivo dove lo spazio diventa territorio di un tempo intimo e personale, ci invita a riscoprire sempre fino al 26 maggio il gioco da adulti, a cui abbandonarsi senza schemi e regole per ritrovarne lo spirito, e condividere gesti fanciulleschi senza paura e senza timore. Quest’anno nel percorso del Festival rientra anche il MUSEO D’ARTE CINESE ED ETNOGRAFICO, considerato tra i più importanti al mondo, con la mostra La stratégie du camouflage dell’artista Aqua Aura, a cura di Marta Santacatterina, eccezionalmente prorogata fino al 23 maggio per concludersi con un party di finissage alle ore 19:30 alla presenza dell’artista e della curatrice. Le opere contemporanee instaurano un dialogo profondo con le memorie millenarie di civiltà lontane; emblematico in tal senso il video Millennial Tears, che si apre con gli immensi scenari dei ghiacciai artici, per poi restringere il campo visivo dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo, come in The Gift, che presenta in teche scintillanti racchiuse da nastri di tulle cellule impazzite, camuffate da un aspetto ammaliante. L’incessante metamorfosi della vita trova la sua manifestazione estetica anche nelle due serie inedite Sweet November e Carnal Still Life, in cui le elaborazioni digitali di immagini fotografiche fondono l’ambiente della natura e degli oggetti tipicamente urbani con ingrandimenti al microscopio di cellule, tessuti umani, virus e parassiti, al fine di restituire da un lato la complessità di un organismo, dall’altro quella dell’ambiente in cui l’uomo vive e la complessità della riflessione artistica contemporanea.

La programmazione di PARMA 360 si completa con una mostra unica nel suo genere, che propone i mari di Sicilia tra reale e virtuale, dal titolo [In]accessibile Storie dagli abissi, esposta fino al 7 agosto presso APE PARMA MUSEO, il centro culturale ed espositivo ideato e realizzato da Fondazione Monteparma. Il progetto, a cura di Francesco Spaggiari, si snoda attraverso i temi della navigazione antica, degli scambi commerciali e delle battaglie navali, con particolare riferimento alla prima guerra punica, e crea un dialogo innovativo tra archeologia, arte e tecnologia per promuovere la valorizzazione e la conoscenza del patrimonio culturale subacqueo. L’allestimento propone per la prima volta un’inedita combinazione tra l’esposizione fisica di reperti archeologici provenienti dai fondali siciliani, l’avventura del loro ritrovamento e le soluzioni tecnologiche in grado di offrire un’esperienza immersiva. Scopo principale dell’evento è, infatti, rendere “accessibile l’inaccessibile” con il ricorso alla realtà aumentata e virtuale.

PARMA 360 FESTIVAL DELLA CREATIVITÀ CONTEMPORANEA

IL PROGRAMMA

PONTE NORD
Via Ponte Europa

Date 6 aprile - 19 maggio 2019
Orari VEN-SAB-DOM ore 11-20
Ingresso libero

 - MICHELE GIANGRANDE
GEARS (INGRANAGGI)
a cura di Chiara Canali

- DUILIO FORTE
ARKIZOIC PROJECT IV
a cura di Chiara Canali

- PETER DE CUPERE
OLFACTORY PORTRAITS
a cura di Chiara Canali e Camilla Mineo

- MAUA MUSEO DI ARTE URBANA AUMENTATA
a cura di Bepart

CHIESA DI SAN QUIRINO
Borgo Romagnosi 1°

Date 6 aprile - 19 maggio 2019
Orari VEN-SAB-DOM-LUN ore 11-20
Ingresso libero

- SEBASTIAN HEMPEL, ANGELIKA HUBER, SIEGFRIED KREITNER, PFEIFER & KREUTZER, CAROLIN LIEBL & NIKOLAS SCHMID-PFÄHLER, HANS SCHOCK,
BJÖRN SCHUELKE, MARTIN WILLING
E PUR SI MUOVE. 8 ARTISTI CINETICI DALLA GERMANIA
a cura di Afra Canali e Siegfried Kreitner, in collaborazione con Kanalidarte, Brescia

PONTE ROMANO
Sottopasso di strada Mazzini

Date 6 aprile - 19 maggio 2019
Ingresso libero

- MARIA CRISTINA CARLINI
LA CHIUSA. OMAGGIO A LEONARDO
a cura di Chiara Canali

ORATORIO DI SAN TIBURZIO
Borgo Palmia 6/A

Date 6 aprile - 19 maggio 2019
Orari VEN-SAB-DOM-LUN ore 11-20
Ingresso libero

- ENRICO ROBUSTI
DANZE MACABRE, SPOSINE AMBIZIOSE E ANGELI CADUTI
a cura di Camilla Mineo

ANTICA FARMACIA DI SAN FILIPPO NERI
Vicolo San Tiburzio 5

Orari VEN-SAB-DOM-LUN ore 11-20
Ingresso libero

Dal 6 al 29 aprile 2019
- GIUSEPPE CIRACÌ
LE CARTE DI WINDSOR
a cura di Chiara Canali

Dal 4 al 26 maggio 2019
- ALICE PADOVANI
CODICE INVOLONTARIO
a cura di Camilla Mineo

Dal 6 aprile al 26 maggio 2019
- PAOLO MEZZADRI
IL GIOCO È IL TEMPO
a cura di Camilla Mineo

MUSEO D’ARTE CINESE ED ETNOGRAFICO
Viale S. Martino 8

Date 6 aprile - 19 maggio 2019 Prorogata fino al 23 maggio
Orari MAR-SAB ore 9-13 / 15-19 | DOM 11-13 / 15-19
Chiuso lunedì e festività nazionali
Ingresso Ordinario / Standard € 3,00 - Ridotto / Under 18 € 1,50

- AQUA AURA
LA STRATÉGIE DU CAMOUFLAGE
a cura di Marta Santacatterina

APE PARMA MUSEO
Via Farini, 32/a

Orari MAR-DOM ore 10.30-17.30 (ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura)

Dal 14 aprile al 7 agosto 2019
- [IN]ACCESSIBILE STORIE DAGLI ABISSI
a cura di Francesco Spaggiari

PARMA 360 FESTIVAL DELLA CREATIVITÀ CONTEMPORANEA

GLI ARTISTI

AQUA AURA
Laureato in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, nel 2009 l’artista, dopo una lunga pausa presa per allontanarsi dalla frenetica dottrina dell’arte contemporanea, rinasce nelle vesti di Aqua Aura e nel 2016 si stabilisce definitivamente a Milano. La sua formazione prosegue in varie forme: vivendo i grandi spazi della natura, viaggiando e visitando musei d’arte e laboratori di ricerca scientifica, investigando gli studi sulla fisica astronomica e delle particelle, la biogenetica – anche grazie a un rapporto di collaborazione con la Fondazione Italiana di Ricerca per la Sclerosi Laterale Amiotrofica –, la filosofia e la psicologia della percezione. Il suo linguaggio si esprime principalmente nell’ambito della fotografia e dell’arte digitale, e gli ultimi sviluppi lo portano verso nuove forme espressive con la realizzazione di cortometraggi, opere di video-arte, progetti installativi e video-scultorei. Espone in molte istituzioni, gallerie e musei internazionali (Berlino, Istanbul, Barcellona, Maastricht, Helsinki) e partecipa a numerose fiere d’arte in Italia e in Europa.

MARIA CRISTINA CARLINI
Nata a Varese, Maria Cristina Carlini fin da giovanissima nutre la passione per la ceramica, un amore che l’accompagna per tutta la vita e punto di partenza per indagare materiali diversi quali ferro, lamiera, legno di recupero, resina, vetro. Nei primi anni Settanta si trasferisce a Palo Alto, in California, dove frequenta il California College of Arts and Craft; in seguito vive a Bruxelles dove continua a sperimentare le tecniche legate all’argilla che prosegue al suo ritorno in Italia. Molto rappresentative sono le sculture monumentali in cui unisce il ferro al grès dando vita a un connubio personalissimo e indissolubile. Espone in numerose mostre personali e collettive in diverse sedi pubbliche e private internazionali, e le sue sculture monumentali sono presenti in permanenza in tre continenti: Europa, America e Asia, tra cui si ricorda l’imponente opera La nuova città che sale – alta 10 metri – collocata presso Fieramilano Rho e presentata da Philippe Daverio per Expo 2015. La vita di Maria Cristina Carlini è costellata di riconoscimenti e numerose pubblicazioni testimoniano la sua intensa attività artistica; hanno scritto di lei affermati critici quali: Luciano Caramel, Guo Xiao Chuan, Martina Corgnati, Gillo Dorfles, Carlo Franza, Flaminio Gualdoni, Yacouba Konaté, Frédérique Malaval, Paolo Levi, Laurence Pauliac, Elena Pontiggia, Cortney Stell. Vive e lavora a Milano.

GIUSEPPE CIRACÌ
Giuseppe Ciracì nasce a Brindisi, si diploma presso il Liceo Artistico “Edgardo Simone” di Brindisi e prosegue gli studi in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce. Avvia il suo percorso professionale in Puglia, per poi trasferirsi nel 2003 a Milano dove sviluppa le ricerche nell’ambito della pittura figurativa. Nel 2007 collabora con i suoi dipinti al film-documentario Sigmund Freud, Il grande pensatore per la regia di Ferruccio Valerio (Il Centro storico, Milano 2007). Nello stesso anno focalizza l’intera produzione sul tema del ritratto, per poi approdare alla serie polimaterica ispirata ai fogli di Windsor. Espone in numerose personali e collettive in Italia e all’estero, da Lecce a Roma, da Venezia a Milano, fino a Berlino e Bali. Tra le mostre più recenti si ricordano le personali “A Windsor” allestita nel Palazzo Vernazza Castromediano di Lecce; “Il Paesaggio Interiore” negli spazi di scatolabianca a Milano; “Incompleteness”, dedicatagli dal Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento nella sede del Rettorato di Lecce; “Il Tempo della Natura” presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e la personale “Il colore del tempo” presso Kyro Art Gallery di Pietrasanta. È finalista in diversi premi, tra cui il Premio Celeste, il Premio Arte Mondadori, il Premio Arte Laguna, il Premio di Pittura Zingarelli Rocca delle Macìe e il Premio Ora. Recentemente è selezionato dal critico Alberto Dambruoso per prendere parte alla Residenza Artistica BoCs Art a Cosenza.
È docente di Arte e Immagine e di Discipline Pittoriche nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Vive e lavora in Puglia.

PETER DE CUPERE
Da 20 anni l’artista Peter de Cupere è un sostenitore prolifico e propositivo dell’arte olfattiva nel mondo. Realizza infatti più di 700 opere legate alla percezione olfattiva dei contesti sociali, culturali e ambientali. I suoi lavori sono presentati in oltre 200 mostre in tutto il mondo e numerose le conferenze da lui tenute da Berlino a New York; collabora inoltre con varie istituzioni e aziende. È docente presso la PXL-MAD School of Arts di Hasselt (Belgio). È il fondatore dell’Open Lab, dove insegna l'uso dei sensi: l’olfatto, il gusto e il tatto nel Senses Lab. La sua ricerca di dottorato “Quando il profumo fa vedere. Quando vedere produce profumo”, intrapresa presso la PXL-MAD School of Arts, l’Università di Hasselt e la Libera Università di Bruxelles VUB, si concentra sull’uso dell’odore come contesto o concetto per l’opera d’arte. È il fondatore di The Olfactory, organizzazione senza scopo di lucro per promuovere l’uso del profumo nell’arte, e pubblica di recente il libro “Scent in context: olfactory art” che comprende oltre 500 opere d’arte e 22 immagini “scratch & sniff”. Ha ricevuto l’Art and Olfaction Award per il suo contributo a promuovere l’uso del profumo nell’arte (Londra, aprile 2018), premio annuale organizzato dall’Institute of Art and Olfaction di Los Angeles.

DUILIO FORTE
Artista italiano e svedese, Duilio Forte nasce a Milano, dove si laurea in Architettura presso il Politecnico e fonda AtelierFORTE. Il suo lavoro si ispira agli animali immaginari o estinti e alla mitologia, in particolare quella scandinava, attraverso la regola ArkiZoic. Partecipa alla XI e XII Biennale internazionale di Architettura di Venezia e alla XXI Triennale internazionale di Milano. Sono 48 le opere monumentali lignee della serie Sleipnir (alte tra i 10 e i 15 metri), ispirate al leggendario cavallo di Odino. Espone in Svezia, Svizzera, Francia, Polonia, Italia, Corea del Sud, Cina e Stati Uniti. Il suo lavoro è pubblicato da numerosi quotidiani e riviste, tra le quali Dezeen, Il Corriere della Sera, La Repubblica, Madame Figaro, Domus, Interni, Life Cina, New York Times.

MICHELE GIANGRANDE 
Artista, scrittore e designer, Michele Giangrande nasce a Bari, dove è docente di Decorazione all’Accademia di Belle Arti. Dalla grande versatilità, dotato di graffiante ironia, trasfigura la realtà giocando con i concetti di essere e apparire. Fin dalle prime ricerche conferisce agli oggetti scelti, per lo più di uso comune, una nuova identità. Da anni compie una ricerca che trae ispirazione dall’arcaico, dal primitivo, dalla rilettura del passato, attraverso un approccio sistemico di pittura, scultura, artigianato, performance, cinema, installazione e architettura. Partecipa a numerose mostre personali e collettive, e le sue opere sono presenti in musei e collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. Nel 2015 la sua ricerca è oggetto di un documentario dal titolo Odissea dandy – Michele Giangrande e il suo atelier, promosso dall’Apulia Film Commission in collaborazione con la Fondazione Museo Pino Pascali, arTVision-a live art channel e prodotto dalla ESPRIT FILM, inserito nel palinsesto di SKY ARTE. Nel 2018 la sua mostra personale BUNKER è documentata con un videoritratto diretto dal regista Alessandro Piva. Nello stesso anno pubblica il suo primo libro MOSAIC-OH! Storie dell’arte tra tradizione ed innovazione. Sempre nel 2018 gli viene dedicata una retrospettiva presso la Galleria Cattedrale di Conversano, a Bari, dal titolo “Fire Walk With Me – Opere dal 2003 al 2018” a cura di Alexander Larrarte. Per l’occasione viene pubblicata una prestigiosa monografia da Quorum Edizioni. Attualmente l’artista collabora con diverse istituzioni pubbliche e private, come la Fondazione Pino Pascali Museo d’Arte Contemporanea, le gallerie C.A.S.A. di Polignano a Mare, Gigi Rigliaco Gallery di Lecce, Mucciaccia Contemporary di Roma, Savina Gallery di Mosca/San Pietroburgo.

PAOLO MEZZADRI 
Paolo Mezzadri nasce a Cremona e, dopo una lunga esperienza lavorativa nell’azienda di famiglia, nel 2010 decide di intraprendere un nuovo percorso aprendo prima MyLab Design, in seguito Metallifilati. Partecipa ad Euroflora e al Salone Nautico di Genova con elementi d’arredo ed oggettistica, al MACEF, al Fuorisalone e ad Home Garden di Milano. Collabora con il Comune di Paratico installando sullo splendido lungo lago le sue sculture Giocolieri. Dal 2012 partecipa a diverse manifestazioni, tra cui “Arte Cremona”, “Arte Piacenza”, “Arte Accessibile” a Milano, “Summer Art” presso il JW Mariott Venice Resort & Spa sull’Isola delle Rose e alla collettiva “Progetto Venezia 2015: Sculture nel Parco nella laguna di San Marco”, a “Situazioni Contemporanee” a Villa Tasca a Brembate (Bergamo) e a “Talk is Cheap” presso Spaziocorsocomo9 a Milano. Nel 2014 tiene la sua prima personale negli spazi della Fondazione San Domenico di Crema. Nel 2015 partecipa alla VIII Biennale di Soncino - dove tornerà anche per la IX edizione - quindi alla mostra “Real Visuali” a Savona e ad URBAN HUB COLLECTIVE: “Please leave your world here” presso la Fabbrica del Vapore a Milano. Le sue opere sono esposte in permanenza negli spazi di una vecchia filanda a Soresina (Cremona).

ALICE PADOVANI
Nata a Modena, Alice Padovani si laurea in Filosofia e in Arti Visive; dalla metà degli anni ’90 al 2012 si forma e lavora come attrice e regista nell’ambito del teatro contemporaneo. Parallelamente sviluppa il proprio percorso di artista visiva che la porta a esporre in mostre personali, collettive e fiere d’arte a carattere nazionale e internazionale. I suoi lavori fanno parte di alcune importanti collezioni a Roma, Parigi e Londra. È vincitrice di prestigiosi premi e tra le sue personali si ricordano: “Primal. Forme ordinate dal caos” presso la Galleria Guidi & Schoen di Genova; “Corpus. Una raccolta di meraviglie” a Paratissima Art fair presso la Caserma La Marmora a Torino; “Collection of a magpie” presso Le Dame Art Gallery a Londra; “Piccolo compendio di animali perduti” nella Sala Dogana del Palazzo Ducale di Genova; “Entoma. Dell’essere senza sangue. Della suddivisione del corpo in segmenti. Della perfezione raggiunta” presso l’Orto Botanico di Modena. A Londra, Milano, Taranto e Modena realizza installazioni site-specific, performance e partecipa a diverse residenze artistiche.

ENRICO ROBUSTI
Artista parmigiano, Enrico Robusti dopo gli studi classici e una laurea in Giurisprudenza si dedica allo studio della tecnica pittorica, con particolare riferimento alla scuola seicentesca di Van Dick e Rubens. Esordisce artisticamente nel 1991 con una presentazione di Federico Zeri. Il 2004 è l’anno della svolta: la mostra “Bar Italia” segna la sua nuova cifra espressiva. Da quel momento si susseguono fortunati e importanti riconoscimenti in ambito nazionale e internazionale. Nel 2007 partecipa alla collettiva a Palazzo Reale a Milano “Arte italiana 1968-2007”. È tra gli artisti contemporanei invitati alla mostra “Il Male. Esercizi di pittura crudele” a cura di Vittorio Sgarbi presso la Palazzina Reale di caccia di Stupinigi, Torino e nel 2008 tiene una personale alla Moretti Gallery di Londra. Nel 2009 è presente a CA’ D’ORO a Venezia per la mostra “L’anima dell’acqua”, evento collaterale della Biennale di Venezia, e viene scelto dal Comune di Roma per dipingere il manifesto in memoria del quarantesimo anniversario dello sbarco sulla Luna. Nel 2010 inaugura la personale “Colpo di fulmine” a Milano a Palazzo Litta con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali e in seguito espone al Broletto, a Como. Nel 2011 inaugura nella Chiesa di San Ludovico a Parma la personale “Vertigine” e partecipa alla 54a Biennale di Venezia. Quindi tiene personali a Londra, Utrecht, Ginevra, Kiel e Tel Aviv. Nel 2013 è chiamato da EASTPAK ad interpretare artisticamente uno zaino “recovered” per la campagna contro l’AIDS. Nel 2015 è presente all’EXPO di Milano in “Tesori d’Italia” curata da Vittorio Sgarbi. Nel 2017 espone al Museo della Follia di Salò e nel 2018 il Museo di arte contemporanea Palazzo Riso di Palermo presenta la sua personale “Vita e morte”.

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