Primo latte fresco pastorizzato in Italia alla beta-caseina A2 e ad alta digeribilità arriva dal Piemonte
TORINO - È stato presentato oggi, mercoledì 18 settembre 2019, in Regione Piemonte un nuovo tipo di latte, denominato A2 perché caratterizzato dalla presenza della proteina beta-caseina unicamente di tipo A2, in grado di rendere il prodotto più gradevolmente digeribile. «Questo progetto – ha detto il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio – è la testimonianza pratica che in Piemonte i prodotti non sono soltanto buoni, ma fanno anche bene alla salute. Un buon esempio di come le risorse dell’Europa possano essere usate per far crescere le nostre aziende e creare nuovi posti di lavoro.
Innovando e tenendo conto delle esigenze di mercato e dei consumatori, come nel caso delle intolleranze alimentari che sono sempre più frequenti, ma senza rinunciare al sapore autentico dei nostri prodotti».
Il nuovo prodotto sviluppato da Centrale del Latte di Torino sarà messo in commercio, nelle versioni Alta qualità e Parzialmente scremato, sul territorio piemontese, a partire da oggi. È prevista inizialmente la produzione di centomila litri al mese.
«Il progetto - ha spiegato l’assessore regionale all’Innovazione e alla Ricerca Matteo Marnati - è costato 611.000 euro di cui 263.000 finanziati con il contributo del Fondo europeo di sviluppo regionale POR FESR 2014-2020. Tra l’altro in questi giorni stiamo valutando l’apertura di altri tavoli per incrementare il portafoglio dei fondi che arrivano da Bruxelles».
Il prodotto, denominato Tapporosso LAATTE, nasce da un progetto guidato dall’azienda, sviluppato e studiato in Piemonte a seguito di una ricerca che ha evidenziato alcuni aspetti interessanti, tra cui una migliore digeribilità del prodotto in questione. «I processi di selezione - spiega la ricerca guidata da Centrale del Latte di Torino - hanno fatto sì che, nel tempo, originassero razze bovine e popolazioni, che si differenziano tra loro per il patrimonio genetico responsabile della produzione di Beta-Caseina A1 e A2».
Su queste due componenti i ricercatori hanno focalizzato l’attenzione ottenendo dati molto interessanti sugli effetti positivi che il nuovo latte esercita sulla funzionalità del sistema digerente, senza la necessità di ricorrere a trattamenti tecnologici estensivi o alla formulazione, ma sfruttando la naturale variabilità delle popolazioni di bovine da latte.
«Il latte convenzionale - prosegue lo studio - contiene una miscela di entrambe le varianti genetiche, mentre il latte A2 proviene da bovine selezionate per produrre solo beta-caseina A2. In tutte le razze è possibile selezionare una mandria con genotipo A2A2 al 100%. Grazie ad una selezione degli allevamenti (tutti piemontesi), alla collaborazione con gli allevatori e ad una accurata gestione del ciclo di produzione, dalla stalla alla confezione finale, La Centrale del Latte di Torino ha ottenuto, per il LAATTE Tapporosso con beta-caseina A2, la certificazione di filiera oltre all’attestazione "Benessere Animale"».
Al progetto, che è durato 24 mesi, hanno lavorato circa trenta persone, con la collaborazione degli enti di ricerca di rilevanza nazionale CNR-ISPA e CREA, con il supporto del Polo Agrifood e la partnership di Laeemmegroup srl. Un approfondimento sul nuovo latte, a cura di Laura Cavallarin, Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari - CNR, è previsto per venerdì 20 settembre alle 17.30, nell’ambito degli eventi collegati al congresso della “European Society of Veterinary & Comparative Nutrition”, in programma alla Cavallerizza Reale (Via Verdi 9), con ingresso libero.
Così commenta Riccardo Pozzoli, amministratore delegato della Centrale del Latte di Torino: «Lo studio ci ha permesso di ottenere un prodotto con diverso profilo caseinico (contenente unicamente Proteina Beta-Caseina del tipo A2) che potrebbe avere benefici per i consumatori che si sentono appesantiti nel bere il latte. Si tratta di una tipologia di latte innovativo con un profilo proteico ad aumentata digeribilità rispetto al latte convenzionale e ci auguriamo che anche tutti coloro che attualmente si sono allontanati dal consumo del latte, possano tornare al piacere di gustare questo importante alimento».
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