MILANO - Galleria Francesco Zanuso, Corso di Porta Vigentina, 26 - Milano, Luca Scacchetti Due Collezioni di Tappeti disegnati e prodotti nel 2012, a cura di Gianpaolo Tibaldo, dal 5 al 22 dicembre 2019, inaugurazione mercoledì 4 dicembre ore 18. Tappeti d’arte sono in mostra per la prima volta alla Galleria Francesco Zanuso di Milano, dal 5 al 22 dicembre, nell’ambito dell’esposizione “Luca Scacchetti Due Collezioni di Tappeti disegnati e prodotti nel 2012”.
Realizzati con lane e sete tibetane secondo la tecnica del taftato a mano, i “tappeti d’arte per tutti”, come da volontà del loro creatore, compongono le due collezioni inedite “La terra degli uomini” e “Magical Carpet Tour” concepite per il marchio dinepi#and dall’architetto, artista e designer Luca Scacchetti (1952-2015) poco prima della prematura scomparsa.
Proprio in questi lavori l’amico Alessandro Mendini ha evidenziato la tensione a rappresentare una città ideale, che risponde al bisogno di memoria e di evocazione espresso dall’umanità contemporanea. Ciò che viene rappresentato da Scacchetti è, secondo Mendini, «il percorso compiuto dall’alto sopra a un mondo silenzioso di intensa poesia strutturata e percepita come narrazione». Nascono quindi mappe frazionate in sequenze componibili di tappeti immaginari, che delineano una sorta di catalogo di paesaggi mentali. L’opera di Scacchetti si inscrive quindi nel clima culturale dell’architettura disegnata, che nella collezione “La terra degli uomini” rimanda a geografie variabili, dove è ravvisabile la traccia dell’abitato e del vissuto autobiografico della campagna marchigiana, mentre in “Magical Carpet” rappresenta il territorio del fantastico, che si smarca dal reale per narrare altro e sconfinare nell’assoluto.
Proprio in questi lavori l’amico Alessandro Mendini ha evidenziato la tensione a rappresentare una città ideale, che risponde al bisogno di memoria e di evocazione espresso dall’umanità contemporanea. Ciò che viene rappresentato da Scacchetti è, secondo Mendini, «il percorso compiuto dall’alto sopra a un mondo silenzioso di intensa poesia strutturata e percepita come narrazione». Nascono quindi mappe frazionate in sequenze componibili di tappeti immaginari, che delineano una sorta di catalogo di paesaggi mentali. L’opera di Scacchetti si inscrive quindi nel clima culturale dell’architettura disegnata, che nella collezione “La terra degli uomini” rimanda a geografie variabili, dove è ravvisabile la traccia dell’abitato e del vissuto autobiografico della campagna marchigiana, mentre in “Magical Carpet” rappresenta il territorio del fantastico, che si smarca dal reale per narrare altro e sconfinare nell’assoluto.
Il percorso espositivo, concepito da Cinzia Scacchetti Anguissola d’Altoé con lo Studio di Architettura Scacchetti Associati, accompagna quindi il visitatore attraverso una terra vista e immaginata, smontata e ricomposta dalla mente, descritta e narrata, più forte e vera della terra reale. «È nell’autobiografia di chi la racconta o la ridisegna che essa diviene luogo, sfugge dal quotidiano e diviene per sempre e universale», sosteneva l’artista stesso partendo dalla lettura dell’omonimo libro di Antoine de Saint-Exupéry, che dà il titolo a “La terra degli uomini”.
E dai nove tappeti quadrati di un metro e cinquanta per lato, che come le tessere di un domino disegnano ricordi diversi e ricostruzioni differenti di uno stesso paesaggio, si arriva ai nove tappeti (sui dodici realizzati), profondamente differenti l’uno dall’altro, della collezione “Magical Carpet”. Accomunati solo dalla dimensione di 270x140 centimetri e dal tratto semplificato e coloratissimo, quasi infantile, questi ‘tappeti magici’ restituiscono immagini tridimensionali forti e significative di un tour nel variegato mondo dei tappeti. Un mondo che parte dal reale, prima deformato da un continuo processo immaginifico, personale e autobiografico, poi restituito con un linguaggio simile a quello del fumetto e dei cartoni. Come quando i bambini si sdraiano sul tappeto per leggere o guardare alla tv le avventure di Batman, Topolino o dei Simpson, e i colori si confondono gli uni agli altri.
Accompagna la mostra un interessante catalogo a cura dello Studio Scacchetti Associati con testimonianze di Alessandro Mendini, di Cinzia Scacchetti Anguissola d’Altoé, del curatore Gianpaolo Tibaldo e dello stesso Luca Scacchetti.
Luca Scacchetti nasce a Milano nel 1952. Architetto e designer, spazia dalla pianificazione urbanistica alla progettazione architettonica di edifici, dall’architettura interna ai singoli oggetti. Professore di Progettazione architettonica alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano dal 1976 al 1986 e Direttore del Dipartimento di Architettura all’Istituto Europeo di Design dal 1990 al 1995, insegna anche all’Accademia di Brera e tiene numerosi seminari e conferenze sulla giovane architettura italiana. Combinando teoria e pratica, integra la carriera accademica con l’attività professionale e nel 1978 fonda il suo studio. Nel campo del design collabora con i più importanti produttori italiani e mondiali di mobili, articoli per ufficio, illuminazione, articoli da bagno, rivestimenti e articoli di lusso, come ad esempio Tecno e Poltrona Frau. I suoi lavori sono pubblicati sulle più importanti riviste specializzate e vengono dedicate a suoi progetti cinque monografie. Si spegne a Milano nel 2015, a soli 63 anni.
La Galleria Francesco Zanuso, fondata nel 2010 dall’omonimo medico e collezionista milanese con una particolare predilezione per la Scuola Romana, l’Arte Povera ed il Nouveau Realisme, prosegue nella sua fervida ricerca e nella stimolante attività espositiva con l’obiettivo di promuovere giovani artisti emergenti. Le scelte stilistiche vedono una forte attenzione rivolta alla pittura astratta e figurativa, alla fotografia, alla scultura ed al design. Situata in uno dei quartieri storici più caratteristici di Milano, la galleria rappresenta quindi un importante punto di riferimento per i collezionisti interessati alla produzione artistica contemporanea internazionale.
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