Michelina Di Cesare, con l’ultimo libro di Nadia Verdile, entra nel Palazzo Ducale di Castel Morrone

CASTEL MORRONE - La brigantessa Michelina Di Cesare arriva nell’antico Palazzo Ducale di Castel Morrone e farà da capofila a “Un secolo e mezzo di storie contadine, al femminile” raccontate attraverso i costumi storici realizzati dalla scenografa e costumista Rosanna Grassia, la mostra fotografica “Il solco delle donne” di Feliciano Cairo.

A centocinquantuno anni dopo la sua morte, Michelina Di Cesare rivive nel libro di Nadia Verdile, giornalista e scrittrice, che presenterà nella terra che vide lo scontro tra duosiciliani e garibaldini l’ultimo suo libro.

Quindicesimo volume della Collana “Italiane”, di cui Verdile è direttrice, edita dalla Pacini Fazzi Editore in Lucca, il libro racconta la vita di una delle più note brigantesse del periodo postunitario.

Michelina, nel 1863, entra nella banda di Francesco Guerra cambiando per sempre la sua esistenza.

«Quando ho iniziato a studiare Michelina – spiega Verdile - conoscevo di lei quello che avevo letto in rete. Dunque poco. Ho studiato moltissimi libri sul brigantaggio, su Michelina sempre e solo le stesse informazioni riportate nella cronaca dei documenti della polizia: scorribande, rapimenti, furti. In pratica non avevo niente, ma veramente niente, per scrivere la sua biografia, per raccontare la sua storia. Per qualche giorno ho pensato di desistere. Poi ho preso d'assalto i documenti d'archivio.
Non quelli dei processi, quelli giudiziari che sono più o meno citati da tutti, ma quelli dello Stato Civile. È stato così che Michelina è venuta fuori con la sua storia familiare, quella vera».

Chi erano le brigantesse? Sui monti, nei boschi, alla macchia, decine e decine di giovani donne combatterono una guerra nella guerra. Alcune scelsero, altre furono costrette, altre ancora capitarono in quelle scelte senza averne consapevolezza, per mera necessità. In questo contesto si inserisce la vicenda personale e poi pubblica di Michelina Di Cesare. Ricostruire la sua vita prima del suo ingresso nella banda di Francesco Guerra è quasi impossibile. Finora non si era cimentato nessuno.

Le notizie pervenute raccolte in molti testi, cartacei e on line, sono spesso imprecise, errate e a volte molto fantasiose. Questo libro restituisce verità su di lei e sulla sua famiglia, sulla sua vicenda matrimoniale e sui tempi effettivi del suo “battesimo” nel mondo dei briganti. Michelina scelse per necessità, per bisogno di libertà, per sete di giustizia e per solitudine. Poi si innamorò, ma quella fu un’altra storia. Il pomeriggio di sabato 25 gennaio, con inizio alle ore 18, sarà aperto dai saluti del sindaco Gianfranco Della Valle, a cui faranno seguito quelli di Giusy Papa dell’Associazione “Le donne fanno sempre storia” e di Nadia Marra di Toponomastica Femminile Caserta. Parlerà con l’autrice del libro la scrittrice Marilena Lucente. L’evento è stato coordinato da Camilla Tariello, scenografa e docente.

Nadia Verdile è nata a Napoli, vive a Caserta, le sue origini sono molisane. Scrittrice e giornalista, collabora con il quotidiano «Il Mattino». Ha venti libri all’attivo, molti suoi saggi sono stati pubblicati in riviste nazionali ed internazionali. Relatrice in convegni e seminari di studio, come storica, da anni, dedica le sue ricerche alla riscrittura della Storia delle Donne. È direttrice della Collana editoriale “Italiane” di Pacini Fazzi Editore.
Premi
2019 – Ambasciatrice della lettura conferito da “I Borghi della Lettura”
2019 – Premio Nazionale De Blasio, miglior saggio, per il libro Regine. Spose bambine, eroine e sante dall’Europa alla corte di Napoli
2018 – Premio Nazionale Rongone per il libro Matilde Serao, ‘a Signora
2017 – Premio Donna dell’Anno – per la Collana Italiane
2016 - Premio Venere Sinuessana – per la promozione culturale nel territorio e per l’impegno giornalistico a difesa dei beni culturali
2015 – Premio Terre del Sud – per l’impegno giornalistico a difesa del territorio e dei beni culturali
2015 – Premio Donna Coraggio – per l’impegno giornalistico profuso nella difesa della Reggia di Carditello
2011 – Premio Terza Napoli – La città che eccelle – per la ricerca storica sulle donne
2007 – Premio Olmo - per il giornalismo

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