Coronavirus. Immacolata Nespoli: vinceremo il Covid-19 con l'amore per la vita. Dalla lettera della preside agli studenti
CASERTA - Carissimi, colgo l’occasione dei rituali auguri pasquali per esternare a Voi tutta la mia vicinanza in questi giorni difficili per gli accadimenti che vedono purtroppo protagonista il nostro Paese. Il momento storico e sociale è preoccupante e triste e non trova un precedente nel nostro recente vissuto. Non vi nascondo che sin dall’inizio dell’emergenza Covid-19 ho provato un momento di forte smarrimento e di grande preoccupazione per noi e per le nostre famiglie, per la nostra Comunità scolastica, per l’Umanità intera.
Ebbene sì, ci troviamo di fronte ad un “nemico invisibile” e insidioso, che ha, nel giro di pochissimo tempo, drasticamente cambiato le nostre abitudini: ci ha allontanati dai nostri affetti, dai nostri amici e ogni certezza è repentinamente caduta scontrandosi con le nostre fragilità emotive. Pur tuttavia per uscirne vincitori il nemico va fronteggiato e combattuto con tutte le armi in nostro possesso: forza di volontà, determinazione, grinta, fermezza, risolutezza e amore per la vita.
Sono orgogliosa di Voi per come avete reagito al cambiamento, per essere riusciti ad adattarvi in maniera sic et simpliciter al nuovo status quo. Certo, il Ministero ha dovuto fronteggiare l’emergenza drammatica con l’introduzione della didattica a distanza che al momento resta l’unica risorsa, come avrebbe detto Gottfried Leibniz “il migliore dei mondi possibili”, che ci consente di continuare a garantire quel diritto allo studio sancito dalla nostra Costituzione. Ma per un Dirigente scolastico e per i suoi docenti diventa, invece, l’ultimo dei mondi possibili, perché la scuola è nata per essere vissuta in presenza, una presenza fatta di rapporti interpersonali, di contatti, di incontri, di sguardi, di risate, di rimproveri, di rumori, di problemi quotidiani da risolvere, insomma di vita.
Sono orgogliosa di Voi per come avete reagito al cambiamento, per essere riusciti ad adattarvi in maniera sic et simpliciter al nuovo status quo. Certo, il Ministero ha dovuto fronteggiare l’emergenza drammatica con l’introduzione della didattica a distanza che al momento resta l’unica risorsa, come avrebbe detto Gottfried Leibniz “il migliore dei mondi possibili”, che ci consente di continuare a garantire quel diritto allo studio sancito dalla nostra Costituzione. Ma per un Dirigente scolastico e per i suoi docenti diventa, invece, l’ultimo dei mondi possibili, perché la scuola è nata per essere vissuta in presenza, una presenza fatta di rapporti interpersonali, di contatti, di incontri, di sguardi, di risate, di rimproveri, di rumori, di problemi quotidiani da risolvere, insomma di vita.
Nella sua lettera aperta alla Comunità scolastica, il Ministro dell’Istruzione, on. Lucia Azzolina, così testualmente: “[…] penso spesso al suono della campanella. Quel suono a volte fastidioso, ma sempre emozionante, […] rappresentava per me il vero inizio della giornata: salutare le colleghe e i colleghi insegnanti, il mio dirigente scolastico, il personale A.T.A., incontrare le studentesse e gli studenti, e quell’aula vuota che in pochi secondi si riempiva di vita […]. Penso a quanto possa mancare ora a tutti noi quella campanella”.
Anche a me quella campanella manca tantissimo e mi mancano quelle successive susseguite dalle risate fresche di Voi ragazze e ragazzi, che vi incontrate nei corridoi, vi salutate, vi scambiate qualche parola o un frettoloso saluto per entrare subito in aula o in laboratorio.
Mi manca la quotidianità dei rapporti con Voi docenti; immancabile, con molti, il saluto mattutino prima di entrare in classe o durante l’ora buca per esternarmi: preoccupazioni, problemi, situazioni da risolvere o solo per avere conferma che la vostra dirigente c’è e vi supporta. Certo, la vostra Preside c’è e ci sarà per tutti, sempre!
Ma in questa situazione di straordinaria emergenza, come ci prepariamo alle prossime festività pasquali?
Penso che la risposta vada ricercata nel senso stesso della festività che, oltre al suo significato squisitamente religioso, ha creato attorno a sé un sistema di valori e di riferimenti culturali con i quali non possiamo non confrontarci.
Anche a me quella campanella manca tantissimo e mi mancano quelle successive susseguite dalle risate fresche di Voi ragazze e ragazzi, che vi incontrate nei corridoi, vi salutate, vi scambiate qualche parola o un frettoloso saluto per entrare subito in aula o in laboratorio.
Mi manca la quotidianità dei rapporti con Voi docenti; immancabile, con molti, il saluto mattutino prima di entrare in classe o durante l’ora buca per esternarmi: preoccupazioni, problemi, situazioni da risolvere o solo per avere conferma che la vostra dirigente c’è e vi supporta. Certo, la vostra Preside c’è e ci sarà per tutti, sempre!
Ma in questa situazione di straordinaria emergenza, come ci prepariamo alle prossime festività pasquali?
Penso che la risposta vada ricercata nel senso stesso della festività che, oltre al suo significato squisitamente religioso, ha creato attorno a sé un sistema di valori e di riferimenti culturali con i quali non possiamo non confrontarci.
In questa situazione di profonda emergenza il messaggio che ci consegna questa Pasqua è racchiuso nella SPERANZA e non viene meno di fronte all’insopportabile sofferenza di tante vite e al dolore di tante famiglie.
Particolarmente toccante è stata, anche per i non cattolici, la Benedizione “Urbi et Orbi” di Papa Francesco all’Umanità, di venerdì 27 marzo u.s., preceduta da uno storico momento di preghiera sul sagrato della Basilica di San Pietro durante la quale il Sommo Pontefice, riprendendo il noto passo del Vangelo di Marco, così asserisce: “Da settimane sembra scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città, si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi”. La preghiera continua: “siamo così diversi, ma quando si scatena la tempesta e gridiamo ˂˂Siamo perduti!˃˃ ci scopriamo così uguali, così simili nella nostra fragilità, così uniti da un destino comune, perché ci ritroviamo insieme nella stessa barca”.
E nella “stessa barca” della SPERANZA, con gli stessi remi dobbiamo auspicarci una Nuova Vita: in particolare, alle/ai giovani siate sempre alla ricerca della legalità e dei principi di giustizia; cercate di cogliere sempre il senso profondo dell’esistenza: rispetto altrui, tolleranza, fraternità, solidarietà, ospitalità, bene comune. Questo vi renderà persone migliori e speciali!
In questo difficile momento storico, a Voi, docenti, perché possiate guidare le nostre ragazze e i nostri ragazzi a diventare personalità armoniose e protagonisti di un futuro sociale e collettivo intessuto di convivialità democratica, di cittadinanza attiva e a sviluppare in essi capacità di giudizio, di discernimento e menti libere. La scuola continua ad essere l’unica palestra della civiltà grazie a Voi, docenti, che svolgete il vostro ruolo con competenza e tenacia e siete per le/gli alunne/i guide illuminate e sicure, fari di speranza per un mondo più sano e migliore.
Mi rivolgo a tutti, docenti, personale A.T.A e famiglie, grazie per il lavoro profuso e la collaborazione incondizionata che ci hanno permesso di continuare a fare scuola, anche in questo momento di emergenza, sempre con la stessa finalità, a garanzia delle esigenze e delle aspettative dell’utenza.
Con questa consapevolezza, auguro a tutti Voi un prossimo futuro ricco di CAMBIAMENTI POSITIVI che generati da un’iniziale situazione di malessere e di disagio diventino un’opportunità di “miglioria” per ognuno.
“Solo il cambiamento è eterno, perpetuo, immortale” (Arthur Schopenhauer)
La Vostra Preside, Immacolata Nespoli
Innanzi, la lettera aperta della dirigente scolastica del Liceo Artistico San Leucio di Caserta alle studentesse, agli studenti, alle loro famiglie e al personale scolastico tutto in occasione della SANTA PASQUA.
Particolarmente toccante è stata, anche per i non cattolici, la Benedizione “Urbi et Orbi” di Papa Francesco all’Umanità, di venerdì 27 marzo u.s., preceduta da uno storico momento di preghiera sul sagrato della Basilica di San Pietro durante la quale il Sommo Pontefice, riprendendo il noto passo del Vangelo di Marco, così asserisce: “Da settimane sembra scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città, si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi”. La preghiera continua: “siamo così diversi, ma quando si scatena la tempesta e gridiamo ˂˂Siamo perduti!˃˃ ci scopriamo così uguali, così simili nella nostra fragilità, così uniti da un destino comune, perché ci ritroviamo insieme nella stessa barca”.
E nella “stessa barca” della SPERANZA, con gli stessi remi dobbiamo auspicarci una Nuova Vita: in particolare, alle/ai giovani siate sempre alla ricerca della legalità e dei principi di giustizia; cercate di cogliere sempre il senso profondo dell’esistenza: rispetto altrui, tolleranza, fraternità, solidarietà, ospitalità, bene comune. Questo vi renderà persone migliori e speciali!
In questo difficile momento storico, a Voi, docenti, perché possiate guidare le nostre ragazze e i nostri ragazzi a diventare personalità armoniose e protagonisti di un futuro sociale e collettivo intessuto di convivialità democratica, di cittadinanza attiva e a sviluppare in essi capacità di giudizio, di discernimento e menti libere. La scuola continua ad essere l’unica palestra della civiltà grazie a Voi, docenti, che svolgete il vostro ruolo con competenza e tenacia e siete per le/gli alunne/i guide illuminate e sicure, fari di speranza per un mondo più sano e migliore.
Mi rivolgo a tutti, docenti, personale A.T.A e famiglie, grazie per il lavoro profuso e la collaborazione incondizionata che ci hanno permesso di continuare a fare scuola, anche in questo momento di emergenza, sempre con la stessa finalità, a garanzia delle esigenze e delle aspettative dell’utenza.
Con questa consapevolezza, auguro a tutti Voi un prossimo futuro ricco di CAMBIAMENTI POSITIVI che generati da un’iniziale situazione di malessere e di disagio diventino un’opportunità di “miglioria” per ognuno.
“Solo il cambiamento è eterno, perpetuo, immortale” (Arthur Schopenhauer)
La Vostra Preside, Immacolata Nespoli
Innanzi, la lettera aperta della dirigente scolastica del Liceo Artistico San Leucio di Caserta alle studentesse, agli studenti, alle loro famiglie e al personale scolastico tutto in occasione della SANTA PASQUA.
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