ROMA - Pubblicata la versione per ciechi e ipovedenti del Calendario Storico dell'Arma dei carabinieri. Da mercoledì 30 dicembre 2020 è disponibile sul sito Internet dei carabinieri una speciale versione del calendario storico dell'Arma dei carabinieri dedicata alle persone affette da cecità o ipovedenti. L'audio racconto propone un'introduzione del giornalista Paolo Di Paolo, due interviste, rispettivamente all'autore dei testi dell'opera, professore Valerio Massimo Manfredi e al maestro Francesco Clemente, autore delle tavole nonché un intervento del professore Aldo Onorati relativo ai riferimenti danteschi presenti nei testi.
A seguire viene letta la prefazione al Calendario del comandante generale dell'Arma dei carabinieri, generale di Corpo d'armata, Giovanni Nistri, e i testi dei singoli mesi a cura del professore Manfredi, preceduta dalla descrizione delle tavole. Il Calendario, narra la storia del maresciallo Donato Alighieri che, percorrendo le dodici tavole, racconta alcuni eventi quotidiani del suo percorso professionale che misteriosamente si legano con i versi del quasi omonimo Sommo Poeta, portando così nella Divina Commedia e vivendo valori comuni alla stessa quali l'ispirazione, il coraggio, l'inventiva e la generosità.
Il tutto è abbellito da dodici tavole del maestro Clemente, un esponente della Transavanguardia italiana, che fu anche collaboratore di Andy Warhol, in cui sono rappresentate l'essenza e le emozioni di ogni racconto. L'arte di Clemente e la scrittura di Manfredi sono perfettamente sposate alla profonda conoscenza dantiana di Onorati, testimone nel mondo della Divina Commedia, esponente della lecturae Dantis, che in maniera corale, ricordando i settecento anni della morte di Dante Alighieri, raccontano lo spirito di sacrificio e di fedeltà del Carabiniere che veglia sui cittadini.
L'obiettivo di questo progetto - spiegano dall'Arma dei carabinieri - è quello di trasmettere il vero significato del calendario, ovvero l'attenzione dei carabinieri alla protezione e al supporto delle categorie più deboli, anche a coloro che non hanno la possibilità di vederne e leggerne il contenuto.
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