Si riscontrano, inoltre, differenze di genere più evidenti nel settore privato (+28,7% per gli uomini e +21,9% per le donne) rispetto a quelle del settore pubblico (+12,6% per gli uomini e +10,7% per le donne). Riguardo l’attività di verifica ispettiva dello stato di malattia, nel quarto trimestre 2020 si registra una diminuzione del numero di visite fiscali effettuate pari al -16,1% rispetto allo stesso periodo del 2019, più consistente per il settore pubblico (-53,7%) in ragione del forte cambiamento della situazione lavorativa a causa delle misure adottate per il contenimento della pandemia, in particolare per il ricorso allo smart working. Nel settore privato, invece, si registra un aumento del +24,7%, in quanto per tale settore è stato possibile mantenere un’intensa attività ispettiva grazie alle importanti misure di sicurezza attuate per gli accessi a visita e ad un budget di spesa straordinario incrementato anche dai risparmi dovuti alla sospensione dell’attività di verifica avvenuta tra il 9 marzo e il 10 agosto.
Il Nord è l’area che rappresenta la variazione più bassa del numero di visite effettuate nel settore privato (2,6% rispetto al 29,3% del Centro e al 56,2% del Sud). I lavoratori più interessati dagli accertamenti sono quelli del settore privato e quelli pubblici del Polo unico per i quali possono essere effettuate visite su richiesta dell’azienda o disposte d’ufficio dall’Inps.
Il tasso di riduzione delle prognosi, che misura il numero delle visite con riduzione della prognosi rispetto al numero delle visite effettuate, risulta in leggero aumento in entrambi i settori, con l’eccezione del tasso relativo alle visite d’ufficio, che rimane stabile. Il tasso di idoneità, che misura il numero di visite con esito di idoneità al lavoro rispetto alle visite effettuate, si riduce per le visite disposte dal datore di lavoro che passano da un indice di 28 a 12,6 (ogni 100 visite) per i lavoratori assicurati del settore privato e da 36,6 a 23,2 per i lavoratori pubblici del Polo unico.
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