Muore colpito dal Covid-19 il carabiniere Arturo D’Amico

ROMA - L’Arma dei carabinieri esprime le condoglianze per la morte del luogotenente carica speciale Arturo D’Amico, comandante della Stazione dei carabinieri di Campomarino (Cb), vittima del Covid-19. Il comandante generale Teo Luzi e tutta l’Arma dei carabinieri si stringono coralmente intorno alla famiglia del luogotenente carica speciale D’Amico, comandante della Stazione carabinieri di Campomarino, deceduto in queste ore a causa delle complicanze di una polmonite da Coronavirus. Comandante di Stazione sempre in prima linea a fianco dei cittadini su cui, assieme ai suoi uomini, era chiamato a vigilare, si è sempre distinto per l’impegno, l’abnegazione quotidiana e la disponibilità nello svolgere proficuamente il proprio incarico.

Un carabiniere che credeva profondamente nel proprio lavoro - ricordano dall'Arma -, in particolare nel ruolo fondamentale di prossimità alle comunità svolto dalle Stazioni carabinieri. Entrato nell’Arma dei carabinieri nel 1986 come carabiniere, viene destinato alla Stazione di Termoli dove vince l’allora concorso sottufficiali e, rivestito il nuovo grado, è chiamato a prestare servizio alla Stazione carabinieri di Roma Eur, successivamente al Nucleo operativo di quella Compagnia, per poi dedicarsi per dieci anni alla Sezione anticrimine di Campobasso. Dal 2008, aveva preso il comando della Stazione di Campomarino (Campobasso).

Una vita dedicata al dovere, alla famiglia e alle Istituzioni, che ha servito con umiltà ponendosi sempre a disposizione della comunità affidata alla sua responsabilità, finché oggi il virus si è portato via il suo respiro. Lascia la moglie e due figli di 16 e 18 anni. Aveva compiuto 54 anni lo scorso dicembre. Il suo ricordo resterà vivo nella memoria di tutti i carabinieri e di coloro che l’hanno conosciuto.

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