Terza tappa casertana della scrittrice, la presentazione dell'11 giugno vedrà la partecipazione di don Battista Marello, Domenico Villano, Donato Tartaglione. A parlare con l’autrice Fosca Pizzaroni. Dopo sedici libri di taglio storico – biografico e sette didattici, la scrittrice molisana, adottata da Caserta, approda al romanzo storico.
«Carne viva – scrive Tonino Danese, critico letterario – è una storia d’amore struggente e la storia di una terra, è il grido disperato degli ultimi, dei sognatori, di chi ha sempre lottato per costruirsi un futuro. E’ un libro che sa di fame e terra, di sogni e speranze. Dalle sue pagine emerge l’umido di case senza riscaldamenti, di fuliggine di camini, di sudore, soprusi, disperazione ma anche di semplice e struggente bellezza. Un libro in cui la piccola storia, quella personale, che sarebbe dimenticata e una tra le tante se non raccontata nella forma del romanzo, viene sospinta e condizionata dagli eventi e dal vento della grande storia. È una storia che parte alla fine dell’800 in un paese del basso Molise e attraversa le montagne per arrivare a Macchiagodena, poi a Isernia, Napoli e, per mare, a New York. Ci sono i signori e ci sono i poveracci, separati da un’odiosa linea di demarcazione sociale tracciata da una mano crudele che puzza di ricchezza ostentata. Verdile racconta l’Italia post unitaria, spaccata in due, dove i ricchi erano ricchi e sempre più ricchi e i poveri tali e sempre più poveri. I ricchi che nascondevano la loro puzza morale con palazzi, carrozze, vestiti e profumi e i poveri che sapevano di fatica e morte. Un’Italia segnata dalla questione meridionale. Un Sud passato dai Borbone ai Savoia, in cui l’arretratezza culturale marcava le differenze sociali; in cui il passaggio tra regni non ha portato i benefici sperati, alimentando le rivendicazioni della povera gente, che però erano urla nel deserto».
L’incontro si svolgerà nel pieno rispetto della normativa antiCovid-19.
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