PISTOIA - La Guardia di finanza di Pistoia ha scoperto una frode per più di 5 milioni di euro di falsi crediti bonus facciata. Sono state indagate 29 persone ed eseguite misure cautelari reali. I finanzieri del Comando provinciale della Gdf di Pistoia, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale alla sede, con il supporto di altri Reparti del Corpo territorialmente competenti, nei giorni scorsi hanno svolto una vasta operazione di polizia in Toscana ed in contemporanea in Piemonte, Veneto e Lazio.
Le Fiamme gialle hanno eseguito un provvedimento del Gip presso il Tribunale di Pistoia con il quale è stato disposto il sequestro d’urgenza per un importo complessivo pari ad euro 5.139.000,00 di falso credito relativo al c.d. bonus facciata introdotto tra le misure di sostegno emanate dal Governo con il decreto rilancio (D.L. 34/2020), nonché 15 perquisizioni locali e personali nei confronti di persone fisiche e giuridiche tra le quali società proprietarie di immobili di prestigio e noti professionisti della zona, che risultano coinvolti a vario titolo, in un articolato e complesso sodalizio criminale, con base operativa a Montecatini Terme (Pt) e ramificazioni nel territorio italiano ed all’estero, dedito alla truffa aggravata nel contesto del conseguimento e commercializzazione dei crediti d’imposta relativi al bonus facciata.
In particolare - riporta il comunicato della Gdf -, le indagini si sono focalizzate sull’operatività di una società di capitali a responsabilità limitata operante nel settore edile che ha emesso, nei confronti di società proprietarie di rinomati alberghi siti in località turistico termale, fatture per lavori mai effettuati, con la modalità dello sconto in fattura e la contestuale cessione del credito, riconosciuto dall’amministrazione finanziaria, alla citata società. L’indagine condotta dai militari della Guardia di finanza di Pistoia, scaturisce dall’analisi sull’origine dei crediti effettuata tramite l’utilizzo delle banche dati in uso al Corpo, incrociata con le indagini sul campo e l’acquisizione, già operata, di copiosa documentazione amministrativo – contabile anche presso gli Enti locali preposti al rilascio delle necessarie autorizzazioni per l’esecuzione degli interventi di restauro decorativi di immobili di pregio.
L’operazione si inquadra nelle linee strategiche del Corpo nel comparto del contrasto alle frodi nel settore della spesa pubblica, in un’ottica di continuo presidio dell’economia legale, allo scopo di intercettare e reprimere i fenomeni di percezione indebita di erogazioni statali, tra i quali quelli destinati a sostenere le imprese sane del paese, al fine di una pronta e sostenuta ripresa economica.
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