Gabriele Zanaldo: la maialina Tina deve vivere, buon senso

TORINO - Un mondo che vuole abbattere ogni tipo di diversità. Mercoledì 13 dicembre 2023 si terrà l’udienza di merito al Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Piemonte per stabilire se la maialina Tina dovrà essere abbattuta o potrà continuare a vivere. Tina non è stata prelevata in natura, ma è nata da un incrocio tra una maiale vietnamita, temporaneamente sfuggita al controllo della sua famiglia, e un cinghiale. È stata adottata a poche settimane di vita da Gabriele Zanaldo, residente a Castelletto Sopra Ticino, dopo aver letto su Facebook un appello con cui venivano cercate adozioni per la cucciolata indesiderata. Tina viveva serena con Gabriele e i suoi cani quando, probabilmente su segnalazione di qualche vicino, i servizi veterinari della Asl di Novara ad agosto del 2022 si sono presentati a casa di Gabriele, prescrivendogli di rinchiudere Tina, separandola dai cani con cui era cresciuta, per ragioni di biosicurezza nella strategia di prevenzione della diffusione del virus della Psa (Peste suina africana).

Il 6 marzo il Tar accoglie la sospensiva, ora udienza pubblica per la trattazione di merito il 13 dicembre 2023

Ad un controllo successivo, avvenuto a gennaio 2023, i servizi veterinari, avendo rilevato l’assenza di una doppia recinzione, anziché prescriverla e dare tempo a Zanaldo di realizzarla, gli imposero di ucciderla. La Asl di Novara non ritirò l’imposizione di abbattimento nonostante Zanaldo avesse subito realizzato una prima doppia recinzione. Zanaldo allora chiese l’aiuto di Rifugio Miletta che, grazie all’intervento dell’avvocata Angelita Caruocciolo, presentò ricorso al Tar di Torino. Il 6 marzo il Tar accolse la sospensiva, riconfermandola successivamente il 19 aprile 2023, fissando l'udienza pubblica per la trattazione di merito del ricorso per mercoledì 13 dicembre 2023.

Angelita Caruocciolo: nel caso di Tina l'amministratore pubblico non ha svolto una adeguata istruttoria

«La Asl di Novara sanziona con la soppressione di Tina e, dunque, di una vita la presunta mancata registrazione dell'animale nella Banca dati nazionale, quando la legge prevede una sanzione restrittiva e, al massimo, una sanzione pecuniaria. L'aberrazione della decisione del dirigente - ha spiegato Caruocciolo -. È provata anche dal risultato (negativo) delle analisi cliniche effettuate su Tina dalla stessa Asl. Tutto ciò dimostra che nel caso di Tina l'amministratore pubblico non ha svolto una adeguata istruttoria, giungendo a conclusioni abnormi e sconsiderate ma dimostra, ancor di più, una caccia alle streghe che le amministrazioni pubbliche sanitarie, a partire da quelle centrali, hanno dichiarato di voler attivare cogliendo a caso le proprie vittime pur di offrire all'opinione pubblica la (falsa) dimostrazione di un progetto serio e sostenibile per il contenimento della Psa, generando, di contro, in questa il terrore e la paura del contagio solo se si parla di suidi. Non pensiamo sia una sana politica di gestione».

Gabriele Zanaldo: prevalgano buon senso ed umanità, due qualità sempre più rare

Secondo Zanaldo «Tina deve vivere perché ha il potere di far sorridere il cuore di chiunque incroci il suo grugnetto buffo in cerca di grattini e qualche mela. Non esiste nessuna motivazione razionale che giustifichi il privare della vita un animale sano, equilibrato e gestito nel rispetto delle norme di biosicurezza del caso. Mi auguro che mercoledì in aula prevalgano buon senso ed umanità, due qualità sempre più rare».

Alessandra Motta: servizio pubblico retrogrado, che non riesce a cogliere il progresso

Non si può non concordare con le parole di Alessandra Motta, presidentessa di Rifugio Miletta, in quanto il caso di Tina è l’ennesima esternazione di un servizio pubblico ottuso, arrogante e retrogrado, che non riesce a cogliere il progresso di quella parte di società civile che attribuisce valore morale a tutti gli esseri viventi senzienti. Fortunatamente, sebbene in minoranza, esistono anche veterinari Asl con una mentalità e preparazione decisamente diverse, aperti al cambiamento che è in atto e che rispettano la vita senziente in ogni sua forma.

di Lorenza Morello

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