Vita, amore e allegria: incanta la Nuova Orchestra Italiana

NAPOLI - La Nuova Orchestra Italiana è ripartita all'insegna di grinta e coesione al Teatro Augusteo, dove ha dato vita a ben 9 date - dal 23 novembre al 3 dicembre 2023 - di musica, parole, momenti di danza e comicità. Non a caso l'acronimo è Noi a indicare il profondo gioco di squadra. Una squadra tornata all'Augusteo di Napoli dopo ben otto anni di assenza. La prima tappa che non è capitanata dal suo fondatore Renzo Arbore. Sul palco una compagine di ben 14 elementi: due singer, Gianni Conte e la voce storica femminile Barbara Buonaiuto; la squadra dei mandolini e quella delle chitarre. Poi percussioni e batteria.

«Si tratta di una nuova visione - racconta Conte -  realizzata da una formazione in parte diversa, accompagnata da un nuovo acronimo e da un nuovo logo. Da qui partiamo e ripartiamo».

La forza e il ritmo della danza di Rossini costituisce l'esordio dello spettacolo

Tanti i brani della canzone classica napoletana, un patrimonio senza tempo da cui Noi trae la sua linfa vitale: Luna Rossa, Maruzzella, Era de Maggio, Insalata 'e mare; Chella llà; Pigliate 'na pastiglia; L'hai voluto te; 'O sarracino; Aummo Aummo; Comme facette mammeta e tante altre. Il palco vibra e si accende. L' energia passa tra i vari componenti, mescolandosi alla voce femminile, tra sonorità coinvolgenti e movenze di danza che sono un vero e proprio inno alla vita, all'amore e all'allegria. C'è poi la lieve malinconia del fado portoghese. E ancora la forza e il ritmo della danza di Rossini, che costituisce l'esordio dello spettacolo.

«Si tratta in fondo di una tarantella - continua la voce solista maschile -. Una melodia che connota in maniera immediata la cifra stilistica dominante del nostro repertorio, ma anche la nostra appartenenza e le nostre radici territoriali, gettando al contempo un ponte verso la Sicilia, terra a sua volta di tarantella».

La danza rossiniana suggella una sorellanza territoriale e culturale, ma al contempo evidenzia la rinnovata identità della Nuova Orchestra Italiana.

«Ci abbiamo tenuto - continua Conte - a trasferire al pubblico un'immagine precisa e a rendere evidente sin da subito che siamo tornati con delle nuove produzioni tutte nostre. La peculiare scrittura e struttura della danza di Rossini permette sin da subito di far emergere la specificità di tutti i componenti dell'Orchestra. Ognuno ha il suo spazio. Ognuno viene valorizzato. Non c'e nessuno che prevale sugli altri. Emergiamo tutti. Si percepisce che non c'è un unico leader carismatico, ma siamo tutti e 14 dei leader, ognuno con le proprie specificità. Si tratta di un brano che permette di evidenziare che siamo una squadra coesa e affiata. Alcuni composizioni, per esempio, lasciano emergere maggiormente la parte strumentale; altre il ruolo dei cantanti solisti. In questo caso, in particolare, c'è un flusso che passa dall'uno all'altro in maniera paritetica ed equamente distribuita».

Renzo Arbore sottolineava la filiazione artistica dell'Orchestra dalle sperimentazioni musicali

Come ricorda Gianni Conte, l'essenza del patrimonio del repertorio di Noi - Nuova Orchestra Italiana - è la musica classica napoletana: melodie scritte da grandi musicisti. Versi nati dalla penna di impareggiabili poeti. Sussiste un rapporto di continuità con il passato: la radice della musica e della scrittura rimane la stessa, ma viene impreziosita da una serie di innesti con altri generi e ritmi, pur nella conservazione della sacralità dell'essenza identitaria. Già Renzo Arbore sottolineava la filiazione artistica dell'Orchestra dalle sperimentazioni musicali avviate da Renato Carosone e Roberto Murolo. In particolare, Carosone proponeva l'innesto e la mescolanza tra la musica napoletana classica e ritmi più esotici, quelli caldi del Sud del mondo. Le prossime tappe - dove questo termine include sia i prossimi concerti sia le possibili evoluzioni di questo progetto - sono rappresentate dalla registrazione di un album, che comprenderà tutte le nuove produzioni, a partire dalla danza di Rossini, e una serie di appuntamenti in via di progressiva definizione.

«Sono previste - spiega Conte -  altre due tappe a Napoli. Una in programma dal 6 al 10 marzo 2024 al teatro Troisi. L'altra, quasi certa, all'Arena Flegrea a luglio».

Con Gino Rivieccio un gemellaggio virtuoso forse destinato a ripetersi

Noi - Nuova Orchestra Italiana - rimane fedele alle sue radici,  ma regala al pubblico anche  nuove suggestioni, condensate in oltre due ore di successi tra cui 'O surdato 'nnamorato, Funiculí funiculà e alcuni brani  tratti dalle trasmissioni storiche di Arbore. Un flusso armonioso che si diffonde tra i vari componenti e di volta in volta dà spazio all'uno o all'altra. Serate pregne di emozioni - c'e stato anche il debutto di Giordano Esposito che ha raccolto degnamente l'eredità di musica e sangue del compianto padre prematuramente scomparso, come ha ricordato Buonaiuto. Momenti di elevata  professionalità, bravura, talento, umiltà e calore emotivi che hanno veramente incantato ed entusiasmato. Una grande preparazione artistica che si erge su una profonda coesione interna. A tessere l'ordito che ha intrecciato i vari momenti la verace e genuina comicità e la napoletanità di Gino Rivieccio. Un gemellaggio virtuoso forse destinato a ripetersi. Nel frattempo il cuore continua a battere forte al ritmo di musica e parole.

di Tania Sabatino

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