NAPOLI - L’associazione culturale NarteA ripropone il “Testamento di Pietra” di Febo Quercia. Siamo entrati nel Museo Cappella Sansevero la sera del 24 febbraio 2024. “Benvenuti, signori… benvenuti! Vi aspettavo… e non mi meraviglia lo stupore disegnato sui vostri volti: basta guardarsi intorno e respirare a pieni polmoni l’arte… provate, se ci riuscite, a restare indifferenti avanti a tutto ciò”. L’ultima volta, questo evento magico era avvenuto 7 anni fa, numero perfetto per ritornare ad ammirare il Cristo Velato raccolto al centro della sala barocca della famosa cappella-museo, conosciuta tra i napoletani come “Pietatella”. Matteo Borriello, con l’eleganza che lo contraddistingue, ci aiuta a comprendere come tutto l’intorno richiami l’originale personalità del Principe Sansevero. L'impeccabile e appassionata guida ci mostra come il Gran Maestro della massoneria di rito scozzese abbia progettato la ristrutturazione della cinquecentesca cappella gentilizia detta anche Santa Maria della Pietà.
L'Associazione NarteA valorizza il patrimonio storico e artistico della città di Napoli
Raimondo di Sangro, inventore, alchimista, scienziato e letterato illuminista, è incarnato da Alessio Sica, attraverso la forza drammaturgica dei testi di Febo Quercia, il fascino di questo personaggio avvolto dalla leggenda ci viene restituito nella sua umanità. Anche grazie a Raffaele Ausiello e Mario Di Fonzo, abbiamo in sala l’arte che si integra all’arte. Nell’equilibrio degli spazi, la presenza dei nostri artisti appare del tutto naturale, è la presenza-assenza del nostro scrittore, che a seguito di ricerche storiche sempre attente, riesce a dirigere i suoi percorsi teatralizzati entrando intimamente nelle opere e nei luoghi di cui si interessa. L’Associazione NarteA del resto non ha bisogno di presentazioni, la conosciamo da 17 anni e riesce come pochi nella valorizzazione del patrimonio storico e artistico della città di Napoli. Emozionati da questo ingresso serale, sbalorditi dalla cromia dei marmi, notiamo il soffitto affrescato da Francesco Maria Russo, mai restaurato e perfetto nei colori inventati dal Principe.
I veli della scultura di Giuseppe Sanmartino continuano a generare arte
Borriello ci parla dei colori “oloidrici” e ne ripetiamo il nome come fosse una parola miracolosa, mentre gli sguardi si posano sui simboli massonici, gli attori ci passano accanto riportandoci indietro di 253 anni. Prima di scendere a vedere le “Macchine Anatomiche” ovvero i famosi scheletri con l’apparato circolatorio ancora integro, ci sentiamo afferrati dalla prorompenza dell’altar maggiore con la “Deposizione” del Celebrano: allude alla morte simbolica e alla rinascita; ai lati due angioletti sorreggono il sudario, ed altri due sono vicini al sepolcro. I putti scolpiti da Paolo Persico sembrano materia viva, proprio come molti aspetti che osserviamo. La cosa straordinaria è che entrare in questo luogo non è mai la stessa cosa, sebbene il testo scenico sia invariato ed anche i monumenti, le leggende, la storia, la città, questa visita teatralizzata, esattamente così come viene concepita, genera flussi archetipici. Il marmo spezzato della Pudicizia di Corradini e la rete del Disinganno di Queirolo, incorniciano il “Cristo” più famoso d’Italia. I veli della scultura di Giuseppe Sanmartino, continuano a generare arte. Forse la settecentesca statua, ultimo grado di conoscenza massonica, ha davvero dei misteri irrisolti che percepiamo senza mai afferrare. “Addio signori, addio… e non conservate ricordo di me come di uomo arrogante o presuntuoso! In fondo sono un uomo proprio come voi… solo con qualche …archetipo in più”.
Gli eventi speciali 2024 al Museo Cappella Sansevero
Testamento di Pietra - Visita teatralizzata a cura dell’Associazione culturale NarteA, sabato 24 febbraio 2024 (doppio turno di visita - 19,30 e 20,30); sabato 18 maggio 2024 (doppio turno di visita - 19,30 e 20,30); sabato 16 novembre 2024 (doppio turno di visita - 19,30 e 20,30). Simboli e Segreti della Cappella Sansevero - Percorso esoterico di e con Martin Rua, venerdì 15 marzo 2024 ore 19,30; venerdì 27 novembre 2024 ore 19,30. Museo Cappella Sansevero, Napoli, via Francesco De Sanctis 19/21.
di Anita Laudando
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