27 Gennaio 2025 a Macchiagodena: il ricordo, la commozione. Il futuro

Lo scoprimento della panchina della memoria a Macchiagodena, con Felice Ciccone, Giuseppe Montella, Elisabetta Christiana Lancellotta, Daniele Saia e Stefania Passarelli
Lo scoprimento della panchina della memoria a Macchiagodena, con Felice Ciccone, Giuseppe Montella, Elisabetta Christiana Lancellotta, Daniele Saia e Stefania Passarelli

MACCHIAGODENA - La commozione per la ferocia del passato e un impegno di tutti a non dimenticare. I due momenti di una mattinata storica per Macchiagodena, piccolo paese in provincia di Isernia, e per tutti i macchiagodenesi, quella del Giorno del Ricordo, 27 gennaio 2025, con lo scoprimento di una panchina dedicata, in piazza Ottavio De Salvio, e diverse storie raccontate, all'interno del Centro Sociale comunale, dai parenti di chi è stato nei campi di concentramento tedeschi. Tutto arricchito dalla partecipazione attiva dei giovani studenti delle scuole di Macchiagodena, Castelpetroso e Colli a Volturno, che hanno contribuito con esibizioni musicali e artistiche, seguiti con passione dai loro docenti. Una giornata fortemente voluta e organizzata da Prefettura di Isernia, Comune di Macchiagodena e Ufficio scolastico provinciale. Davanti al questore di Isernia, Davide Della Cioppa, ad altre autorità politiche, civili, militari e religiose, alle donne e agli uomini della Protezione civile, e in presenza della parlamentare Elisabetta Christiana Lancellotta, il sindaco di Macchiagodena, Felice Ciccone, il prefetto di Isernia, Giuseppe Montella, e il parroco di Macchiagodena, don Angelo Del Vescovo, hanno provveduto allo scoprimento della panchina, alle ore 9,30 circa, ed esternato ai tantissimi presenti in piazza i loro pensieri e raccomandazioni per il futuro.

Lo scoprimento di una panchina dedicata, evento in piazza Ottavio De Salvio

Felice Ciccone, sindaco di Macchiagodena

«Oggi è una giornata che per eccellenza davvero tutti abbiamo il dovere di ricordare, magari anche con il silenzio. Ringrazio il prefetto di Isernia, Giuseppe Montella, che quando ha scelto di venire a Macchiagodena a celebrare questa giornata, ha espresso il desiderio di inaugurare qui, per questa mattina, una panchina letteraria. Macchiagodena da qualche tempo prova a distinguersi attraverso la cultura, con il libro; il prefetto è rimasto colpito da questo nostro percorso. Ci ha chiesto di preparare e collocare qui questa panchina per celebrare un momento indimenticabile, affinché il messaggio possa rimanere indelebile nella memoria della nostra comunità e possa essere tramandato anche alle future generazioni. Tra le tante autorità presenti oggi, ci sono i ragazzi, anche la sindaca dei ragazzi, che considero l'autorità più importante, perché saranno loro, i giovani, a prendere il testimone di questo nostro messaggio e scambiarlo di mano in mano da qui fino ai prossimi anni. Noi promuoviamo la cultura attraverso il libro, nella convinzione che questa scelta porterà dei frutti. Quando si prova a investire sulla cultura, si richiede più tempo. Siamo certi che prima o dopo i frutti di questo nostro percorso arriveranno. Così come siamo sicuri che questa panchina che inauguriamo, ogni giorno, ogni mattina, ogni stante, quando qualcuno passerà di qui, e sono tante le persone passano per questa piazza, ci sarà un ulteriore motivo per ricordare, un ulteriore motivo per non negare».

Giuseppe Montella, prefetto di Isernia

«Ringrazio innanzitutto il sindaco Felice Ciccone che ci ha dato la possibilità di organizzare questa cerimonia oggi qui, in questo paese così accogliente. La presenza dei ragazzi è preziosa, perché loro dovranno tramandare alle generazioni future la memoria, affinché non ci si dimentichi del dramma avvenuto durante la seconda guerra mondiale. Perché abbiamo scelto quest'anno Macchiagodena? Io sono stato in visita istituzionale qui un po' di tempo fa, sono rimasto colpito dalle tante panchine e dalle tante attività culturali messe in piedi su territorio. Noi tutti sappiamo che il Comune di Macchiagodena è stato inserito tra i sei finalisti in corsa per la Capitale Italiana del Libro 2025. La forza del futuro sarà il libro. E, allora, per questo abbiamo voluto, abbiamo scelto Macchiagodena. Inoltre, un altro motivo è nell'aver saputo che una musicista, Alessandra Sonia Romano, è in possesso del violino della Shoah. Questa musicista è originaria di Macchiagodena. Oggi nel mondo ci sono tantissime insidie e, quindi, dobbiamo soltanto impegnarci affinché il sacrificio di milioni di persone non sia inutile, affinché si possa affermare nel mondo il dialogo della pace».

Don Angelo Del Vescovo, parroco di Macchiagodena

«Prima di scoprire questa panchina, due lettori leggeranno il salmo 22, che è lo stesso salmo che Gesù ha recitato sulla croce. Perché mi hai abbandonato... È lo stesso sentimento che certamente avranno provato i prigionieri nei campi di sterminio e campi di concentramento e prigionia. Il terribile sentimento di essere abbandonati da tutti, persino da Dio. Anche se poi sappiamo che effettivamente Dio non ci abbandona mai. Infatti, il salmo che leggeranno Donatella Midea e Luca Terriaca, nonostante sia terribile nella sua scrittura, finisce con una lode al Signore perché ci ha tratti in salvo. Poi tutti insieme leggeremo la preghiera che c'è stata distribuita, è una preghiera scritta da un prigioniero del campo di Ravensbruck, dopo ci sarà la benedizione della panchina».

Interventi e storie raccontate nel Centro Sociale di Macchiagodena, con la brillante conduzione e moderazione della giornalista dell'Ansa, Mariella Spaziano

Felice Ciccone, sindaco di Macchiagodena

«È emozionante stare qui per parlare anche ai ragazzi, che sono il nostro futuro e il nostro presente. Tutti oggi devono fare qualcosa. Pensavano o pensavamo che quanto accaduto appartenesse solo al passato, ma proprio in queste ore abbiamo il dramma del presente. L'impegno dei ragazzi lo vogliamo da oggi, solo facendo così è possibile evitare che drammi come quello dell'Olocausto possano ripetersi. Il punto più basso dell'essere umano. Non deve accadere mai più!».

Giuseppe Montella, prefetto di Isernia

«I ragazzi sono la presenza più preziosa qui quest'oggi. Mi preme ricordare tutti coloro che hanno subito la persecuzione, i morti nei campi di concentramento, anziani, donne, uomini e bambini. Sono stati vittime della furia omicida di Hitler. Come abbia potuto fare tutto ciò l'essere umano? Mai saremo in grado di dare una risposta. Orrore perpetrato su persone inermi, anche il dolore dei sopravvissuti è stato devastante. Dobbiamo tenere vivo il passato, per fare in modo che in futuro non accada più nulla di simile. Primo Levi scrisse "comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché quello che è accaduto, può ritornare". Liliana Segre ha detto che della Shoah rimarrà solamente qualche riga sui libri di scuola. Per questo noi dobbiamo parlare ai giovani. Il mondo non ha tratto nessun insegnamento dal passato. Siamo inondati da guerre. Non dobbiamo dimostrare indifferenza di fronte a manifestazioni di intolleranza. Voi ragazzi ponete sempre al centro la persona, la libertà, il rispetto di ogni essere umano. Non voglio dimenticare coloro che in quei frangenti orribili, in quel periodo, non hanno mostrato indifferenza, rischiando la propria vita per gli altri». 

La parlamentare Elisabetta Christiana Lancellotta

«Sono passati ottant'anni da quando i cancelli di Auschwitz furono aperti, si conobbe la barbarie dei nazisti. Una tragedia che ha riguardato non solo il popolo ebreo, ma tutta l'umanità. Il Governo Meloni e il Parlamento tutto hanno dato all'Italia la legge che istituisce il Museo della Shoah a Roma. Nel 2024, poi, è stato nominato il generale Angelo Santo come responsabile nazionale per il contrasto all'antisemitismo e a ogni forma di razzismo. Noi dobbiamo assolutamente far sì che non venga mai dimenticato questo tragico evento e lo dobbiamo fare tutti assieme, in maniera unitaria. Soltanto in questo modo potremo ricordare ogni anno le vittime e onorare i Giusti tra le Nazioni. Ogni singolo giorno deve diventare un giorno di testimonianza».

Stefania Passarelli, vicepresidente del Consiglio regionale del Molise

«Io sono di Pozzilli, un piccolo paese in provincia di Isernia, anche noi abbiamo un cittadino di Pozzilli che ha vissuto per tanti anni a Roma, e che ha aiutato 4mila ebrei. Questo signore, che inorgoglisce tutti noi, e ci fa da esempio, è inserito nell'elenco dei Giusti tra le Nazioni».

Daniele Saia, presidente della Provincia di Isernia

«Anche Agnone, il mio paese, ha vissuto questa tragedia. Noi avevamo un campo di concentramento sul territorio. È il ricordo che non deve morire mai, quello che è successo, non deve più accadere. Il futuro lo dobbiamo costruire sulla concretezza, con i giovani, con il Giorno del Ricordo e la convinzione profonda di tutti quanti. Noi dobbiamo vivere in pace su questo pianeta, riconoscendo differenze e virtù. Abbiamo l'obbligo di mettere sempre in primo piano i valori del rispetto e della tolleranza. Le nuove generazioni devono vivere il presente e soprattutto il futuro. Mi ha fatto molto piacere essere presente in questo paese per lo scoprimento di una panchina dal così alto significato. Macchiagodena investe molto nella cultura, e lo sappiamo, perché la cultura eleverà tutti noi».

Anna Paolella, dirigente dell’Ambito territoriale della provincia di Isernia per l’Ufficio scolastico del Molise

«Dobbiamo conservare il ricordo, soprattutto per il futuro. I ragazzi sono il terreno privilegiato, perché sperimentano continuamente relazioni, imparando a rispettare l'altro. Coltivano la bellezza che è nell'essere umano. Molti dei deportati e dei sopravvissuti ai campi di concentramenti, ci hanno insegnato che proprio coltivando il residuo di bellezza che vive nell'essere umano, si riesce a continuare a risorgere anche dopo una immane tragedia».

La violinista Alessandra Sonia Romano, macchiagodenese, in collegamento audio-video da un teatro italiano

«Sono di origini molisane, mio padre era di Isernia, mia mamma Gemma era proprio di Macchiagodena. Il legame con Macchiagodena è stato sempre per me molto forte, è il mio luogo del cuore. Io dal 2016 sono stata scelta per suonare il violino della Shoah, strumento musicale che apparteneva a una ragazza di nome Eva Maria Levy, deportata ad Auschwitz nel 1943 con la sua famiglia. Grazie a questo violino possiamo ancora ricordare le vittime dell'Olocausto. Non sono con voi a Macchiagodena perché impegnata in tutta Italia con concerti legati allo Sterminio. Vi regalo due momenti musicali col violino e vi saluto con tanto amore».

Lo scrittore e professore Francesco Paolo Tanzj

«Non posso che essere onorato di partecipare a questa manifestazione sulla memoria, oggi ancora di più. Ringrazio il sindaco Felice Ciccone per tutte le sue iniziative. Nel 1998 si organizzò una ricerca sui campi di concentramento nostri, quelli molisani. Anche da noi, una isola sperduta ma felice, ci sono stati dei campi di concentramento, non come quelli tedeschi, ma erano comunque campi di concentramento, così come era scritto e documentato dalle Prefetture e dal Ministero dell'Interno: Isernia. Vinchiaturo, Casacalenda, Bojano e Agnone. Quando siamo andati in giro con i ragazzi a chiedere se sapessero qualcosa sui campi, ci hanno sempre risposto di non saperne nulla. Tutti ignoravano i campi di concentramento proprio in casa. Questa è stata una cosa impressionante. L'oblio che invece è giusto rigenerare. Sei milioni di ebrei uccisi in quegli anni della seconda guerra mondiale. Il nostro lavoro ci ha portato a scoprire qualcosa di più sugli zingari di Bojano, che poi furono trasferiti ad Agnone. Alcuni nomadi di Roma mi comunicarono che avevano trovato due anziani che erano stati rinchiusi nel campo di concentramento di Agnone. Iniziò, così, una storia eccezionale, li portammo a vedere la posizione in cui era localizzato il campo ad Agnone. Ad Agnone poi, nel corso degli anni, sono venuti rom e sinti da tutta Italia per visitare i luoghi di prigionia. Cinquecentomila furono i nomadi uccisi».

Melissa Manocchio, giovanissima sindaca rappresentante del Consiglio comunale dei Ragazzi di Macchiagodena

«Per quanto riguarda la scuola, vorrei pensare a corsi pomeridiani, come quello di disegno tecnico, ma anche darmi da fare per progettare e per migliorare sempre di più tutte le conoscenze dei giovanissimi. Dobbiamo sapere, conoscere, per non dimenticare. Sono molto contenta ed emozionata di essere stata assieme ai parenti dei signori deportati nei campi di concentramento. Una sensazione che porterò con me per sempre».

Il Giorno della Memoria a Macchiagodena si è concluso, tra momenti di commozione e letture, con la consegna della Medaglia d'Onore ai familiari dei signori Giuseppe Forte, di Castelpetroso, Guido Cipolletta, di Colli a Volturno e Rinaldo Midea, di Macchiagodena: cittadini italiani internati nei lager nazisti e destinati al lavoro nei campi in Germania.

Con il Decreto del presidente della Repubblica Italiana del 21 giugno del 2024, Medaglia d'Onore al signor Giuseppe Forte, deportato in Germania dal 12 settembre 1943 fino all'8 maggio del 1945; deceduto il 26 marzo 1977. Medaglia consegnata dal prefetto, dal sindaco di Castelpetroso, Gianmarco De Filippis e da uno studente di Castelpetroso. Hanno ritirato la medaglia i figli Pasquale e Maria Clementina.

Con il Decreto del presidente della Repubblica Italiana del 16 dicembre 2024, Medaglia d'Onore al signor Guido Cipolletta, catturato dai tedeschi il 9 settembre 1943; deceduto il 16 gennaio 2010. Medaglia consegnata dal prefetto, dal sindaco di Colli a Volturo, Emilio Incollingo e da uno studente di Colli a Volturno. Ha ritirato la medaglia la figlia Maria Teresa.

Con il Decreto del presidente della Repubblica Italiana del 16 dicembre 2024, Medaglia d'Onore al signor Rinaldo Midea, catturato dai tedeschi l'8 settembre 1943; deceduto il 28 giugno 2017. Medaglia consegnata dal prefetto, dal sindaco di Macchiagodena, Felice Ciccone, dall'onorevole Elisabetta Christiana Lancellotta e da uno studente di Macchiagodena. Ha ritirato la medaglia il figlio Ernesto.

Il "Giorno della Memoria" è stato istituito con la legge 20 luglio 2000, n. 211, in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, ricorre ogni anno il 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz.

di Giuseppe Rapuano

Il prefetto di Isernia Giuseppe Montella alle sue spalle la giornalista dell'Ansa Mariella Spaziano
Il prefetto di Isernia Giuseppe Montella, alle sue spalle la giornalista dell'Ansa Mariella Spaziano

Col microfono Anna Paolella, dirigente dell’Ambito territoriale della provincia di Isernia per l’Ufficio scolastico del Molise
Col microfono Anna Paolella, dirigente dell’Ambito territoriale della provincia di Isernia per l’Ufficio scolastico del Molise

La parlamentare Elisabetta Christiana Lancellotta
La parlamentare Elisabetta Christiana Lancellotta

La sala gremita del Centro Sociale di Macchiagodena
La sala gremita del Centro Sociale di Macchiagodena

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