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Guido Carlino, presidente della Corte dei conti |
ROMA - Il presidente dell’Inps, Gabriele Fava, e il procuratore generale della Corte dei conti, Pio Silvestri, hanno siglato venerdì 4 luglio 2025, a Roma, presso Palazzo Wedekind, un Protocollo di intesa per il contrasto alle percezioni indebite dell’Assegno di inclusione (Adi) e dei contributi legati al Supporto formazione lavoro (Sfl). L’accordo, di durata biennale, con la collaborazione attiva di carabinieri e Guardia di finanza, è nato dalla concordata necessità di rafforzare i sistemi di controllo preventivo nell’ambito delle erogazioni pubbliche per il contrasto alla povertà, anche accertando le eventuali responsabilità che potranno derivare da un uso improprio delle risorse destinate ai più deboli. Il protocollo - hanno specificato i due firmatari nella conferenza stampa seguita all’incontro - prevede, oltre al complessivo potenziamento delle attività di vigilanza, l’adozione da parte dell’Inps di tecnologie innovative, con un elemento chiave rappresentato dal mutuo scambio semestrale di informazioni che consentirà anche alle procure regionali della Corte dei conti di intervenire contro le indebite attribuzioni. Questo, hanno proseguito Fava e Silvestri, garantirà il monitoraggio continuo dei sistemi di controllo che presiedono all'erogazione delle prestazioni Adi e Sfl, facilitando l'identificazione di irregolarità e frodi. La collaborazione tra Inps, Procura generale della Corte dei conti e Forze dell'ordine sarà cruciale per potenziare le azioni di recupero delle risorse indebitamente percepite, elevare il livello di garanzia per una gestione più attenta e responsabile delle prestazioni assistenziali e assicurare la destinazione delle risorse pubbliche a chi ne ha realmente bisogno. Questo Protocollo d'intesa, hanno aggiunto, non solo promuove la legalità, ma sostiene anche gli obiettivi sociali della comunità nazionale.
Un salto di qualità nel presidio delle risorse pubbliche
«Confidando nel raggiungimento di buoni risultati, credo che la collaborazione istituzionale che inizia potrà essere estesa, in futuro, ad altri ambiti di comune interesse», ha chiosato il procuratore generale Pio Silvestri. «Questo protocollo - ha dichiarato Gabriele Fava - rappresenta una svolta culturale e operativa. Non si limita a rafforzare i controlli ex post, introduce modelli strutturati di verifica preventiva, collaborazione sistematica tra Inps, Corte dei conti e Forze dell’ordine, condivisione di dati, e soprattutto un salto di qualità nel presidio delle risorse pubbliche. Ogni euro erogato ingiustamente è un euro sottratto a chi ne ha davvero bisogno. E questo non è solo uno spreco. È una ferita alla fiducia collettiva. Ma non siamo qui per fare più controlli in senso punitivo. Siamo qui per fare meglio, con più equità, più intelligenza istituzionale, più capacità di prevenzione».
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