Arrestato il latitante Altin Sinomati, mandante dell'omicidio Shehaj

Operazione Dda e carabinieri di Roma del 18 marzo 2025
Operazione Dda e carabinieri di Roma del 18 marzo 2025

ROMA - Venerdì 10 ottobre 2025, ad Abu Dhabi, la polizia degli Emirati Arabi Uniti, con il contributo del Servizio di cooperazione internazionale di polizia Scip, ha tratto in arresto il cittadino albanese Altin Sinomati. La cattura è avvenuta in relazione al provvedimento di ricerca internazionale del latitante, cosiddetto Red Notice, richiesto dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma, poiché il predetto è ritenuto il mandante dell’omicidio di Selavdi Shehaj, detto Passerotto, avvenuto la domenica del 20 settembre 2020, nella spiaggia assolata e piena di bagnanti in Pomezia, località Torvajanica. Le indagini, condotte congiuntamente dai carabinieri del Nucleo investigativo di Roma, dalla squadra mobile della questura di Roma e dallo Sco della polizia di Stato, hanno consentito di acquisire un granitico quadro di accusa sul conto di Altin Sinomati per aver ordinato a Raul Esteban Calderon l’omicidio di Selavdi Shehaj, facendogli materialmente recapitare la somma contante di 150.000 euro quale compenso per l’avvenuta esecuzione.

Principali canali di approvvigionamento di cocaina dell’organizzazione operante su Roma

Per il delitto in questione sono già stati condannati in primo grado, dalla Corte d’assise di Frosinone, alla pena dell’ergastolo, Raul Esteban Calderona quale esecutore materiale e Giuseppe Molisso in concorso. Sinomati, in un altro procedimento penale, è imputato poiché ritenuto costituire uno dei principali canali di approvvigionamento di cocaina dell’organizzazione operante su Roma e diretta da Giuseppe Molisso unitamente al noto Leandro Bennato e disarticolata dal comando provinciale carabinieri di Roma con un’operazione di polizia giudiziaria eseguita il 18 marzo 2025. Durante l’esecuzione di tale operazione, temporalmente successiva all’arresto di Calderon per l’omicidio di Shehaj, Sinomati si era sottratto alla cattura poiché, evidentemente, temeva di essere destinatario dell’azione investigativa coordinata dalla procura della Repubblica di Roma, aveva spostato la sua base proprio negli Emirati Arabi. Questa notizia è pubblicata nel rispetto dei diritti degli indagati (da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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