VIAREGGIO - E’ il risultato del contest organizzato dallo Ied con Fondazione Carnevale Lo Ied di Firenze firma il manifesto ufficiale del Carnevale di Viareggio 2016. L’immagine è stata realizzata dall’artista e graphic designer russa Anna Bulycheva, studentessa dell’Istituto Europeo di Design. Il manifesto ufficiale del Carnevale di Viareggio 2016 porta la firma di Anna Bulycheva, artista, illustratrice e graphic designer russa iscritta al corso in Graphic Design dell’Istituto Europeo di Design di Firenze. E’ questo il risultato del contest interno organizzato dall’Istituto Europeo di Design di Firenze insieme alla Fondazione del Carnevale di Viareggio - riporta un comunicato stampa - con l’obiettivo di realizzare l’immagine della prossima edizione. Una tradizione, quella del manifesto ufficiale, iniziata nel 1926 e che negli anni ha visto le firme di grandi talenti come Lucio Venna, Virgilio Bianchi, Uberto Bonetti, Franco Signorini, Arnaldo Pomodoro, Sandro Luporini, Serafino Beconi, Jean Michel Folon, Lorenzo Mattotti, Sergio Staino, Franco Anichini, Giorgio Michetti, Chiara Rapaccini, Arnaldo Galli, Roberto Paglianti e Beppe Bertuccelli solo per citarne alcuni.
“Volevo creare un manifesto moderno e colorato, ma al tempo stesso riassumere i più di cento anni di storia di questo evento meraviglioso”, spiega Anna, laureata in architettura a Mosca con un curriculum che comprende lavori per importanti brand internazionali quali Nokia, Christian Dior Jewelry e Paco Rabanne, oltre a due mostre personali tra Mosca e Parigi.
“Per la scelta dei colori – prosegue - mi sono basata sul logo del Carnevale, il Burlamacco. Il rosso, il nero e il bianco creano un contrasto molto forte. Tutte le forme riconducono al triangolo, come il disegno del costume di Arlecchino. Mi sono ispirata ai lavori di Fortunato Depero e Picasso per creare un’immagine geometrica e due personaggi statici che ricordassero degli attori in piedi su un palco. L’insieme di forme, colori e personaggi crea un immagine potente, perfetta ai fini della comunicazione.”
“La collaborazione con lo IED è stata estremamente positiva – spiega il Commissario della Fondazione Carnevale di Viareggio Stefano Pozzoli – sia per il successo del contest fotografico e video, che ha visto un elevato numero di partecipanti e un’interessante quantità di materiale, sia per la realizzazione di questo manifesto che unisce la freschezza della genialità creativa di una giovane artista con la tradizione del nostro Carnevale e che ha prodotto un’interessante reinterpretazione di Burlamacco. Il manifesto è stato selezionato tra i tanti proposti dagli studenti dell’Istituto Europeo del Design, tutti di notevole efficacia comunicativa”.
“Il lavoro sul Carnevale di Viareggio – racconta Cosimo Lorenzo Pancini, docente nell’area delle Arti Visive allo Ied e responsabile del workshop che ha portato alla creazione del manifesto - è stata l'occasione per studiare nuovamente una tradizione cartellonistica italiana che dal futurismo al dopoguerra ha annoverato grandi talenti. Gli studenti del master del corso, di provenienza internazionale così come quelli di comunicazione e forti di una formazione sull'advertising, si sono confrontati con uno stile di illustrazione ancora efficace e contemporaneo. Molte sono state le interpretazioni del personaggio dei Burlamacco - storica maschera del carnevale viareggino – tra le quali non sono mancate quelle più irriverenti: forse meno attinenti al tema visuale del carnevale viareggino ma non per questo infedeli allo spirito.”
I lavori presentati al contest saranno protagonisti di una mostra che verrà allestita in occasione della Pasqua e del Carnevale Estivo. I manifesti proposti dagli studenti presentano tecniche simili ma parlano linguaggi stilistici differenti in accordo con quello che è l’andamento attuale dell’illustrazione moderna; alcune richiamano volutamente i manifesti dei vecchi cartellonisti con effetti che ne danno un tocco analogico stampato su carta grezza anche se fatti in digitale con l’uso del computer, altri utilizzano la tecnica di flat design giocando con pochi colori e rendendo il tutto molto morbido ed essenziale, infine altri ancora affiancano la fotografia alla grafica.
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