Lorenza Morello: Tav decisivo per il peso dell'Italia, i protestanti del M5S ripassino i principi democratici
TORINO - Le cose si sanno. Ci è venuto all'orecchio anche di una presenza in piazza, a Torino, della giurista di impresa Lorenza Morello, per appoggiare chi desidera fortemente la Torino-Lione, ma anche un nuovo modo di amministrare la città.
Allora, dottoressa Morello, la voce delle donne, stamani, si è sentita forte per le strade del capoluogo piemontese e in Piazza Castello?
Forte e chiaro, direi. Ed è stato bellissimo.
Perché lei dice sì alla linea ferroviaria veloce Tav (Treno ad alta velocità)?
Le ragioni son molteplici: sono cresciuta in Valsusa e sono consapevole checché se ne dica, che quella Valle si è sviluppata nei secoli come via di passaggio e transito tra l’Italia e la Francia. Perché un paese che non investe in infrastrutture è un Paese destinato a morire; perché il traffico su strada genera inquinamento e morti che il traffico su rotaie va inevitabilmente a ridurre. E. soprattutto, perché in qualsiasi Paese del mondo che si professa democratico, quando la maggioranza prende una decisione, la si esegue. In Italia invece no, o raramente. E il ritardo del Tav è anche causato dai continui contrasti degli oppositori. La parte francese, una volta decisa, ha approntato l’opera nei tempi tecnici necessari, noi siamo ancora qui a discuterne, meritando certamente lo scherno di tutti.
Forte e chiaro, direi. Ed è stato bellissimo.
Perché lei dice sì alla linea ferroviaria veloce Tav (Treno ad alta velocità)?
Le ragioni son molteplici: sono cresciuta in Valsusa e sono consapevole checché se ne dica, che quella Valle si è sviluppata nei secoli come via di passaggio e transito tra l’Italia e la Francia. Perché un paese che non investe in infrastrutture è un Paese destinato a morire; perché il traffico su strada genera inquinamento e morti che il traffico su rotaie va inevitabilmente a ridurre. E. soprattutto, perché in qualsiasi Paese del mondo che si professa democratico, quando la maggioranza prende una decisione, la si esegue. In Italia invece no, o raramente. E il ritardo del Tav è anche causato dai continui contrasti degli oppositori. La parte francese, una volta decisa, ha approntato l’opera nei tempi tecnici necessari, noi siamo ancora qui a discuterne, meritando certamente lo scherno di tutti.
Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, può dire "la pazienza sta finendo". Lei, da cittadina, e chi scende in piazza per un nuovo rilancio della città, potete dire "la pazienza sta finendo" rivolgendovi al Governo centrale?
Eccome!
Una linea ferroviaria è legata a infrastrutture, lavoro e sviluppo di un territorio: su questo non ci piove. Morello, ma cosa c'entrano cultura e diritti con un treno o un binario? Allora chi protesta in piazza non è neppure soddisfatto del lavoro della sindaca Chiara Appendino su altri versanti?
Purtroppo stamattina in piazza i problemi di cui si parlava erano molti: dalla Ztl centrale al problema del lavoro, non a considerazione solo mia ma anche degli addetti ai lavori che seguono i temi con costanza e quasi quotidianamente, le questioni irrisolte restano davvero tante. E a farne le spese sono i cittadini.
Proprietari d'azienda e lavoratori, il sindacato, l'università, commercianti: tutti a chiedere la linea ferroviaria veloce. Ma perché non deve passare il no?
Perché è già passato il sì. Anni fa. E quindi non capisco per quale motivo debba ancora essere oggetto di dibattito.
A parte l'importanza che potrebbe avere per la città, il Piemonte e l'Italia questa nuova rete ferroviaria, cosa manca attualmente alla sua Turin?
Una visione di insieme. Un piano di rilancio armonico che guardi al bene della città e alle problematiche concrete anziché ai campanilismi.
Se ne dicono tante... Ma è vero che la Torino-Lione può anche fare salire il peso del nostro Paese nel consesso europeo? Perché?
Ma certamente, perché ci permetterebbe di fare vedere che finalmente anche noi siamo capaci di portare a termine ciò che iniziamo. Ma lei immagina se i cinesi fanno l’alta velocità di cui si sta parlando, che fine facciamo noi?
Consigli per il M5S e per gli altri piemontesi che non desiderano questa opera di fondamentale importanza...
Fare un ripasso rapido di cosa significa democrazia. E tornare a viaggiare sui regionali anziché infilare le bandiere No Tav nello zaino mentre salgono sul frecciarossa o su Italo.
Dottoressa Morello, oggi, secondo lei, cosa direbbero della prima capitale d'Italia Italo Calvino, Natalia Ginzburg e Norberto Bobbio?
“Povera patria schiacciata dagli abusi del potere. Di gente infame che non sa cos'è il pudore. Si credono potenti e gli va bene quello che fanno. E tutto gli appartiene. Tra i governanti quanti perfetti e inutili buffoni...”
La sua azione futura per vedere la realizzazione della nuova opera ferroviaria e una rinascita di questa città...
Un’opposizione civile, apartitica, attenta e vigile.
di Giuseppe Rapuano
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