Vignetta dallo stampo xenofobo su Facebook, e poi io insultata e appellata incivile. "Cancellato"

COMO - Parliamone... Le esperienze personali, soprattutto quelle dolorose, se restano a girarci dentro, lì rimarranno senza riuscire a trovare una via d'uscita, corrodendoci col loro acido. Per questo voglio condividere con voi quanto mi è accaduto, quantomeno per riuscire a trovarvi un senso.

Su Facebook, ebbene sì, il calderone delle meschinità; ero “amica” di una persona. Entrambi seguiamo il fan club dello stesso cantante.

Ieri questo tizio ha postato una vignetta dallo stampo xenofobo. Parlava di varie tragedie italiane e di quelli che si preoccupano dei migranti in mare. Il solito discorso razziale del “noi” e del “loro”, che già preclude una bella porta in faccia all'umanità.

Mi sono permessa di scrivere se, per lui, fosse meglio lasciarli morire. Da qui a scatenarsi la bagarre il passo è stato breve.

“Prima gli italiani”, “E' finita la pacchia”, “Presto faremo una rivoluzione”...

Perdonatemi, nemmeno io sono laureata, ma ritengo doveroso informarsi, capire, pensare con la propria testa.

Quando mi trovo di fronte a persone che non hanno la benché minima idea di quanto vanno dicendo, delle conseguenze sociologiche e personali che riguardano la coscienza e tante altre implicazioni; semplicemente preferisco evitare inutili polemiche.

È inutile un qualsivoglia approccio , ripetono come pappagalli slogan presi in prestito.

Mi sono cancellata e sono tornata alla mia vita.

Il bello è iniziato proprio qui: l'utente della pagina ha iniziato a insultarmi e a darmi dell'incivile perché avevo osato cancellarlo dagli “amici”.

Non sapevo avessimo firmato un contratto a vita!

Rispondo che, semplicemente, questi discorsi mi fanno male e, visto che credo siamo ancora  in democrazia, di potermene andare quando voglio.

Partono insulti a raffica. La più raffinata è che non ho argomenti. La cosa mi fa sorridere, dire ciò a una scrittrice, perdipiù di tematiche sociali rasenta come minimo la brutta figura.

La più assurda, che io guadagno 45 euro per ogni migrante. E questa, oltre che una falsità abnorme, credo sia anche passibile di denuncia.

Questo è il popolo del “prima gli italiani”. Ma solo se questi italiani scendono al loro livello, altrimenti diventano il nemico da abbattere, da annientare.

Insultano storici, filosofi, religiosi, sociologi, scrittori... tutti coloro che possano dimostrare loro cosa sia una coscienza sociale e umana.

Viva l'ignoranza e la fossa piena di fango nella quale sguazzare. Sporchi di melma se la ridono felici di aver sconfitto il loro nemico.

di Miriam Ballerini

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