TORINO - Ospite della stagione dell’Unione Musicale, arriva per la prima volta a Torino il pianista Alexandre Tharaud, considerato dalla critica mondiale il “nuovo” grande pianista francese e certamente uno dei più interessanti della sua generazione. Mercoledì 23 ottobre 2019 l’artista sarà sul palco del Conservatorio Giuseppe Verdi, alle ore 21 (serie Pari di abbonamento), per un recital che, in un raffinato gioco di rimandi, abbraccia due secoli di tradizione francese, dal repertorio barocco ai primi del Novecento.
Pianista colto ed eclettico, Tharaud si è presto rivelato sulla scena internazionale per le scelte inconsuete del repertorio e per l’originalità delle sue proposte concertistiche e discografiche e, oggi, è considerato interprete di riferimento per il repertorio francese, in particolare per quello barocco eseguito al pianoforte: «Impossibile interpretare Saint-Saëns, Debussy o Ravel dissociandoli da Couperin e Rameau – afferma Tharaud – questi compositori barocchi hanno posto le basi della musica francese».
I critici hanno parlato di «apoteosi caleidoscopica del cromatismo delle emozioni», «gusto sopraffino», «suono intimo e brillante» per le sue interpretazioni barocche e di «tecnica trascendentale, potenza e graniticità di tocco» quando affronta autori come Ravel, di cui recentemente ha avviato la revisione critica di tutta l’opera pianistica per la casa editrice Bärenreiter.
Vincitore con le sue incisioni dei più importanti premi al mondo, è in uscita il suo ultimo lavoro discografico per Erato, intitolato Versailles, ancora un’indagine fra i compositori barocchi francesi, più e meno noti, con opere anche mai eseguite al pianoforte. Il cd sarà in vendita in anteprima esclusiva per il pubblico dell’Unione Musicale che parteciperà al concerto.
Artista a tutto tondo, la sua creatività spazia altresì in altri ambiti: è autore di due libri in cui parla del suo mondo poetico, di come vive e affronta quotidianamente la musica e il regista Michael Haneke l’ha chiamato a impersonare se stesso nel film Amour, accanto a Jean-Louis Trintignant, Emmanuelle Riva, Isabelle Huppert.
In Francia Tharaud è una vera celebrità e partecipa costantemente a spettacoli di teatro e di circo, oltre a trasmissioni televisive e radiofoniche. Originale, per un concertista del suo calibro, anche la scelta di suonare tenendo la musica davanti agli occhi, sul leggio, come in un concerto da camera, in dialogo intimo con la partitura e il suo strumento.
In Francia Tharaud è una vera celebrità e partecipa costantemente a spettacoli di teatro e di circo, oltre a trasmissioni televisive e radiofoniche. Originale, per un concertista del suo calibro, anche la scelta di suonare tenendo la musica davanti agli occhi, sul leggio, come in un concerto da camera, in dialogo intimo con la partitura e il suo strumento.
Il programma del concerto si apre con alcuni brani di Couperin e Rameau e di un autore per lo più sconosciuto al grande pubblico, Pancrace Royer. «Suonare Royer – secondo Tharaud – è elettrizzante, dà la possibilità di divertirsi, di sorridere con la tastiera. Royer mette in luce il collegamento con i compositori francesi di fine XIX e inizio XX secolo». Collegamento che, con un balzo di due secoli, si realizza nella seconda parte del concerto: Hommage à Rameau, dalle Images di Debussy, è un brano che trasfigura l’arte e le suggestioni musicali e visive del Grand Siècle francese, mentre Versailles di Reynaldo Hahn è l’ultima Suite tratta dalla raccolta di brevi ed eleganti brani Le rossignol éperdu.
Si conclude con Ravel, di cui Tharaud propone la Sonatine del 1905, un lavoro in cui la malinconia per un passato perduto e il gusto novecentesco per la concisione formale rendono ancora una volta omaggio alla tradizione clavicembalistica francese. Una forte componente nostalgica è infine all’origine anche de La valse, «apoteosi del valzer viennese» celebrato nei difficili anni dopo la Grande Guerra, quando la società a cui apparteneva poteva dirsi definitivamente scomparsa.
Salutato dalla critica mondiale come il “nuovo” grande pianista francese, Alexandre Tharaud è in Francia un personaggio pubblico di enorme spessore, oltre a essere considerato senza dubbio il massimo pianista vivente francese. Per dare un esempio, egli è spesso ospite di trasmissioni radiofoniche e televisive, e ha suonato all’Eliseo alla cerimonia in ricordo delle vittime degli attentati di Parigi.
Tharaud ha inciso numerosi cd per Harmonia Mundi e per Virgin Classics che hanno vinto i più importanti premi internazionali. Tra i tanti ricordiamo un doppio cd dedicato a Erik Satie, che è stato per molto tempo nella top ten delle vendita di musica leggera in Francia, i cd dedicati al repertorio cembalistico eseguito al pianoforte di Bach, interpretazioni di Scarlatti, Couperin e Rameau e, ovviamente, l’integrale pianistica di Maurice Ravel di cui è interprete di riferimento; ha inciso poi musiche di Chopin, un meraviglioso album dedicato a Le Boeuf sur le Toit, Concerti di Mozart, il Secondo concerto di Rachmaninov unito ad altre pagine pianistiche del compositore russo, un doppio cd dedicato alla grande cantautrice francese Barbara, le Variazioni Goldberg che hanno ricevuto un enorme successo di pubblico e di critica e, recentemente, un album dedicato alle ultime tre Sonate di Beethoven.
Nella stagione in corso è come sempre ospite delle maggiori sale da concerto e delle orchestre sinfoniche di tutto il mondo, diretto dai massimi direttori di oggi.
Ogni stagione la Philharmonie di Parigi-Citè de la Musique, gli dedica un weekend “carte-blanche” nel quale Alexandre Tharaud ha totale libertà di organizzare concerti secondo il suo raffinatissimo gusto musicale.
In Italia è stato spesso ospite dell’Accademia di Santa Cecilia e ha suonato per le principali associazioni concertistiche.
Molto attento alla musica di oggi, ha recentemente tenuto a battesimo un nuovo concerto per la mano sinistra composto per lui da Hans Abrahamsen.
Alexandre Tharaud ha recitato nel film Amour del celebre regista austriaco Michael Haneke, e spesso partecipa a spettacoli di teatro o di circo. Il suo libro Montrez-moi vos mains ha ricevuto un grandissimo successo, è stato tradotto in diversi paesi e prossimamente sarà pubblicato anche in Italia.
Recentemente, a conferma del suo enorme prestigio, la casa editrice Bärenreiter gli ha chiesto di iniziare la revisione di tutte le musiche pianistiche di Maurice Ravel per una nuova edizione critica.
L’Unione Musicale onlus è sostenuta dalla Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione CRT in quanto realtà di rilievo nel panorama dello spettacolo dal vivo. La stagione I Concerti 2019-2020 è sostenuta inoltre dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dalla Regione Piemonte, dalla Città di Torino e dalla Fondazione Ferrero.
Mercoledì 23 ottobre 2019, alle ore 21, Conservatorio Giuseppe Verdi, piazza Bodoni, Torino. SERIE PARI.
Alexandre Tharaud pianoforte
François Couperin (1668-1733)
La Logivière
Les Calotins
Les Baricades Mystérieuses
Les Ombres Errantes
Le Carillon de Cithére
Le Tic-Toc-Choc, ou les Maillotins
Joseph-Nicolas-Pancrace Royer (ca 1705-1755)
L’Aimable
La Marche des Scythes
Claude Debussy (1862-1918)
Images, I serie: Hommage à Rameau
Jean-Philippe Rameau (1683-1764)
Suite in la minore: selezione
Reynaldo Hahn (1874-1947)
Le rossignol éperdu: Versailles
Maurice Ravel (1875-1937)
Sonatine
La valse
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