Cronaca Cultura Spettacolo

Due campani finalisti al prestigioso Premio Città di Bolzano

NAPOLI - Maria Laura Cinquegrana e Marco Liguori, tra i 10 finalisti al Premio Città di Bolzano. La Campania in primo piano. Due campani nella finale del prestigioso Premio Città di Bolzano. Sono Maria Laura Cinquegrana di Orta di Atella (Caserta) e Marco Liguori di Napoli. La Campania ha conseguito un risultato molto importante in un prestigioso e importante premio letterario. Sono infatti due gli autori finalisti, su 10 in totale, della regione nella sezione saggistica della prima edizione del Premio Città di Bolzano/Bozen/Bulsan organizzato dalla Società Dante Alighieri di Bolzano: Maria Laura Cinquegrana di Orta di Atella (Caserta) e Marco Liguori di Napoli. La cerimonia di premiazione si terrà sabato 29 novembre 2025 presso Castel Mareccio nel capoluogo altoatesino. Laureata in psicologia clinica e dinamica, Cinquegrana partecipa al contest letterario con “Il prezzo del patriarcato, mercificazione dei corpi post-traumatici” (Erickson Direct Publishing) in cui ha affrontato il tema della violenza maschile contro le donne.

I due autori campani Maria Laura Cinquegrana e Marco Liguori finalisti al Premio Città di Bolzano
Dalla copertina del libro Caterina Costa la nave dei misteri


Mercificazione dei corpi e disturbi post-traumatici

«Il libro è uno studio che si è concretizzato – spiega la dottoressa – durante la mia tesi di laurea specialistica in psicologia, ma che è frutto di un'analisi che ho portato avanti negli anni precedenti, attraverso letture e ricerche sul campo». L’autrice intende invitare i lettori a una riflessione su questo tema di grande attualità: «Nel titolo ritroviamo il gioco di parole riferito al "prezzo", che ha un doppio significato: il danno psico-fisico riportato dalle vittime e il costo in termini di denaro in senso stretto. Leggiamo, appunto, il sottotitolo chiarificatore: "mercificazione dei corpi e disturbi post-traumatici". Il libro infatti, oltre a trattare in modo tecnico e approfondito i disturbi post-traumatici, indaga il fenomeno della tratta e dello sfruttamento sessuale (da qui il riferimento alla mercificazione dei corpi), riportando anche fatti di cronaca e testimonianze. Quindi, in breve, un prezzo viene dato ai corpi che vengono acquistati come merce e un prezzo pagano le vittime di questo sistema di sfruttamento».

Premio Accademico Internazionale di Letteratura Contemporanea Lucio Anneo Seneca

L’autrice cita un estratto esplicativo dalla postfazione di Grazia Villa: «Chi legge intraprende il cammino di progressivo avvicinamento al nucleo della denuncia degli orrori legati al prezzo del patriarcato, che si fa commercio e vendita dei corpi violati, attraverso un approfondito e competente studio interdisciplinare, sempre accompagnato da uno sguardo empatico nei confronti di chi soffre, racconta, testimonia, lotta». Con il suo saggio Cinquegrana ha ottenuto due terzi posti al Premio Letterario Milano International 2024 e nella sezione saggistica del Premio Accademico Internazionale di Letteratura Contemporanea Lucio Anneo Seneca. L’argomento del saggio del giornalista e scrittore Marco Liguori è invece di carattere storico. In “Caterina Costa, la nave dei misteri” (De Ferrari Editore) l’autore ha raccontato, partendo dai racconti di famiglia, la tragedia dell’incendio e dell’esplosione del mercantile “Caterina Costa” avvenuta il 28 marzo 1943 nel porto di Napoli, un evento della Seconda Guerra Mondiale poco conosciuto al di fuori del capoluogo campano.

Una enorme tragedia che costò oltre 600 morti e più di 3mila feriti

La nave trasportava munizioni e carburanti alle truppe dell’Italia fascista e della Germania nazista che combattevano contro gli Alleati anglo-americani. «Aver messo insieme carburanti e munizioni – afferma Liguori – è stata la prima gravissima assurdità. In più occorre aggiungere che quando scoppiò nel primo pomeriggio l’incendio dalla stiva a poppa, dov’erano i carburanti, non fu dato l’allarme aereo per far ricoverare la popolazione nei rifugi. Quell’enorme tragedia costò oltre 600 morti e più di 3mila feriti, più di un singolo bombardamento degli Alleati». Nicola Costa, discendente della celebre famiglia proprietaria della società armatrice “Giacomo Costa fu Andrea”, nella sua prefazione ha colto l’importanza del lavoro svolto da Liguori: «Quando ci incontrammo per la prima volta, mi fece subito capire che il dramma della Caterina toccava i ricordi più antichi della sua famiglia e di riflesso, di tanti napoletani nelle cui famiglie si era consumato il dramma».

Non ci fu un’inchiesta della Regia Procura militare

L’autore ha provato a formulare alcune ipotesi su quel terribile avvenimento che coinvolse non solo la cittadinanza napoletana, ma anche militari e civili provenienti da ogni parte d’Italia. «C’era una tubolatura di vapore che aveva subito un principio d’incendio durante il quinto e ultimo viaggio: era collocata proprio nella stiva dei carburanti. Alcuni degli ufficiali interrogati dalla Commissione d’inchiesta della Regia Marina riferì di un possibile attentato, ma non c’erano prove concrete». Pagò qualcuno per quella tragedia? «Gli ammiragli Mario Falangola, Alto commissario del porto di Napoli, e Valdimiro Pini, capo del Dipartimento Basso Tirreno, furono allontanati per “incompatibilità ambientale”: non ci fu un’inchiesta della Regia Procura militare, in pratica non ha pagato nessuno». Liguori ha ottenuto finora 19 riconoscimenti, tra cui le vittorie nel Premio Acqui Edito e Inedito, nel Premio Il Sigillo di Dante della Società Dante Alighieri di La Spezia e il Premio Senato Accademia nell’ambito del Premio Lucio Anneo Seneca.

Leggi altri articoli

Sostienici economicamente

Commenti