Fabbrica Wojtyla, con Prova d’attore, commedia comica da nove Oscar, al Sancarluccio di Napoli

NAPOLI - Teatro Comico d’Autore. La rivoluzione culturale di Fabbrica Wojtyla colpisce ancora! Tuffo nel passato, modo di ridere del tutto dimenticato, serata unica in look vintage senza cellulari. Sabato 9 novembre 2019, alle ore 21, nel Teatro Sancarluccio, si rivivranno le essenze storiche del vero Teatro Comico Napoletano, di quel teatro nato con Scarpetta e Petito, portato al trionfo dalle avanguardie dei De Filippo e dalle magie di De Sica e Totò fino ai richiami della napoletanità più recente di Troisi, Arena, Izzo e Salemme.

L’intento della serata è ricreare le atmosfere di una tradizione facendo riassaporare il gusto ormai dimenticato del vero Teatro passato con il consiglio di rinunciare per un’ora e mezza ai cellulari, veicolo odierno di distrazioni e quello di rispettare un dress code vintage per richiamare i tempi ormai andati.

Fabbrica Wojtyla, per l’occasione, porta in scena “Prova d’attore”, la pluripremiata commedia comica vincitrice di ben 9 premi agli Oscar del Teatro Roma Comic Off, rappresentante del teatro comico italiano all’estero, a Tirana e a Bruxelles, e reduce dall’iniziativa “Scavalcamontagne”, con il teatro itinerante nelle periferie della città.

Satira sottile sul “sistema” del mondo dell'Arte e sullo “stato del Teatro”, parte dalla base della “commedia”, l’equivoco, l’origine della comicità.

Si narrano le esilaranti vicende di due balordi ingaggiati da un nevrotico assistente e suggeritore che provano con uno “stonato” vecchio attore d'altri tempi un testo classico rivisitato da un improbabile grande drammaturgo sotto gli occhi di una affascinante critica con la complicità di una governante tedesca. L'equivoco verbale regna sovrano in tutta l’opera, una vera e propria “clownerie” del tutto originale, generando una miriade di situazioni estremamente divertenti.

Valentina Rossi, Dafne Rapuano, Mario Bilardi, Francesco Maienza, Ivan Santinelli, Luigi Smimmo sono i potenti e convincenti attori necessari per personaggi cosi forti che portano a termine il loro compito con risultati assolutamente “catastrofici” fino al colpo di scena finale: lo sconcertante giudizio sull’assurda messinscena.

Una commedia esilarante per portare il pubblico a condividere la amara riflessione finale che suggerisce come guardare il mondo in modo diverso, perché come sostiene l’autore Patrizio Ranieri Ciu: “ridere è il primo gesto di sopravvivenza dell’intelligenza dell’essere umano”.

“Prova d’attore” è il più sincero omaggio a quella sana comicità che da Scarpetta si trasformò con l’influenza di Pirandello nella riflessione ironica di Eduardo e nel sarcasmo sociale con Luca De Filippo al quale l’opera è stata dedicata.

Due atti pensati per riuscire a coinvolgere un pubblico eterogeneo, adulti e bambini, giovani ed anziani, in continuità con le rappresentazioni che hanno fatto la storia dell’umorismo.

"Nuova perla nel campo della sperimentazione e della ricerca nella tradizione del teatro" sostiene la critica unanime.

"Prova d’attore è l’esperimento più tangibile degli ultimi tempi della capacità del teatro di rinnovarsi tornando al passato, perché si può esistere nel futuro attraverso il ritorno alle origini, in quanto il teatro è un prodotto di intrattenimento che grazie al continuo rinnovo di originalità diventa opera d’arte. Prova d’attore ci conferma che la vera avanguardia è la Commedia dell’Arte. Solo la capacità di recuperarne i valori assoluti utilizzando lo strumento della comicità senza nascondere il veleno di una globalizzazione strisciante può definirsi avanguardia”.

Napoli recupera quindi lo scettro di Regina Unica della vera grande risata d’artista.

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