BRUXELLES - Stop alla violenza contro le donne: dichiarazione della Commissione europea e dell'Alto rappresentante. In vista del 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, la Commissione europea e l'Alta rappresentante, Federica Mogherini, hanno rilasciato la seguente dichiarazione - come è diffusa in queste ore dalla Ce -: "La violenza contro le donne e le ragazze rappresenta una violenza contro l'umanità intera e non dovrebbe più avvenire in Europa o nel resto del mondo.
Ma sappiamo tutti che, nonostante il nostro impegno, siamo ancora ben lungi dal vincere questa sfida. La violenza contro le donne avviene ovunque, non c'è un luogo sicuro, neppure la propria casa. Al contrario.
Le donne ne sono vittima a casa e anche al lavoro, a scuola e all'università, per strada, durante i trasferimenti forzati e la migrazione, e sempre di più su Internet attraverso la violenza online e l'incitamento all'odio.
La dimensione del problema continua a essere allarmante: in Europa, una donna su tre ha subito una violenza fisica e/o sessuale. Quasi tutte le vittime della tratta di esseri umani a fini di sfruttamento sessuale nell'UE sono donne e ragazze.
Nei paesi in via di sviluppo, una ragazza su tre si sposa prima di aver compiuto i 18 anni d'età. Sono almeno 200 milioni le donne e le ragazze che hanno subito mutilazioni genitali - una pratica tuttora in uso in circa 30 paesi.
È nostra responsabilità, in quanto Unione europea e in quanto comunità internazionale, mantenere il nostro impegno nel prevenire, respingere apertamente e condannare tutti gli atti di violenza nei confronti di donne e ragazze.
È nostro dovere anche sostenere e proteggere le vittime creando un ambiente sicuro che consenta loro di denunciare i crimini commessi nei loro confronti.
L'UE intende continuare ad operare instancabilmente con i suoi partner per rafforzare i quadri giuridici e le istituzioni, sostenere lo sviluppo e l'istruzione, migliorare i servizi per chi sopravvive, affrontare le cause profonde della violenza e promuovere l'emancipazione femminile.
Ma porre fine alla violenza contro le donne e le ragazze richiede un forte impegno non solo a livello istituzionale e ha bisogno di un ampio coinvolgimento delle organizzazioni internazionali, delle ONG e della società civile in generale e, soprattutto, di tutti gli uomini.
Il nostro obiettivo rimane quindi chiaro: eliminare la violenza nei confronti delle donne e delle ragazze.
L'UE resta in prima linea nella mobilitazione internazionale per difendere il diritto di ogni donna e di
ogni ragazza di vivere libera e sicura. Lo facciamo per il nostro futuro e per il nostro presente, perché
le donne sono il pilastro di società giuste, aperte, sviluppate e democratiche e nulla dovrebbe privarle
della libertà di svolgere il loro ruolo in modo libero e sicuro."
L'Unione europea ha adottato misure concrete per porre fine a tale violenza, ad esempio:
- la direttiva sui diritti delle vittime estende e migliora i diritti delle vittime di reati e garantisce alle vittime di violenza sessuale o di genere un sostegno specializzato;
- la Commissione sta per concludere l'adesione dell'UE alla "Convenzione di Istanbul" del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica;
- il programma "Diritti, uguaglianza e cittadinanza" contribuisce a combattere la violenza contro le donne e i minori finanziando progetti locali incentrati sulla prevenzione della violenza di genere, sostenendo le vittime e le donne e ragazze a rischio, formando esperti e sviluppando capacità nel settore dei servizi.
- L'UE sta combattendo la violenza contro le donne anche al di fuori dei suoi confini: negli ultimi due anni abbiamo aiutato più di 1,5 milioni di donne e ragazze con servizi di protezione e assistenza per i casi di mutilazioni genitali femminili. Le iniziative di prevenzione stanno avendo un impatto positivo: circa tremila comunità, per un totale di 8,5 milioni di persone, hanno annunciato pubblicamente che avrebbero abbandonato questa pratica.
Quanto ai matrimoni di minori, l'UE ha intrapreso una serie di iniziative che, miranti a modificare gli atteggiamenti e le prassi riguardanti i diritti delle ragazze, hanno coinvolto oltre 1,6 milioni di persone.
La violenza contro le donne e le ragazze è una violazione dei diritti umani devastante e diffusa in tutto il mondo. L'OMS stima che a livello mondiale un terzo delle donne e delle ragazze subisca violenze nel corso della propria vita. Un numero che potrebbe rappresentare solo la punta dell'iceberg, perché questo tipo di violenza il più delle volte non è denunciata a causa del silenzio, della stigmatizzazione e della vergogna che le fanno da corollario. È per questo che chi la commette resta il più delle volte impunito.
Oltre alle iniziative menzionate, l'UE ha introdotto la direttiva sui diritti delle vittime che estende e migliora i diritti alle vittime di tutti i reati. Grazie a tali norme, le vittime più vulnerabili - di violenza sessuale, di violenza di genere e di violenza domestica - hanno accesso a servizi di sostegno specializzati. L'aiuto comprende l'accesso ai centri di accoglienza per le vittime che necessitano di un luogo sicuro e di un supporto mirato e integrato, tra cui un sostegno e una consulenza specifici per il trauma subito. La Commissione europea sta monitorando attentamente l'attuazione di questa direttiva negli Stati membri e ha adottato provvedimenti nei confronti di quelli che non hanno recepito in modo completo o corretto le norme dell'UE.
L'UE, inoltre, riconosce la tratta di esseri umani come violenza contro le donne e le ragazze e questa dimensione continua a essere al centro delle azioni chiave previste dal suo quadro giuridico e politico, nell'ambito del mandato orizzontale del coordinatore antitratta dell'UE (Panoramica 2012-2016 e 2017- 2018).
L'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (EIGE) pubblica oggi una nuova Guida per la valutazione del rischio destinata alle forze di polizia, che ha lo scopo di favorire una miglior collaborazione tra le autorità di contrasto e i servizi sanitari per prevenire il ripetersi di atti di violenza da parte dei partner e salvare vite umane.
Come obiettivo prioritario della sua azione esterna, la Commissione europea si sta adoperando per concludere l'adesione dell'UE alla Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica: si tratta del primo strumento europeo mirante a stabilire norme giuridicamente vincolanti per prevenire la violenza contro le donne e la violenza domestica, proteggere le vittime e punire i responsabili. Gli Stati hanno l'obbligo di agire fino in fondo contro questo tipo di violenza in tutte le sue forme e di adottare le misure necessarie per prevenire, proteggere e intentare azioni penali. In collaborazione con le Nazioni Unite, l'UE ha avviato la Spotlight Initiative, un'iniziativa globale pluriennale volta ad eliminare ogni forma di violenza contro donne e ragazze. Grazie a un investimento iniziale senza precedenti di 500 milioni di €, l'UE protegge e dà voce a queste donne e ragazze che, dopo essere state costrette al silenzio dalle loro società, ora desiderano farsi sentire. Secondo le stime, nel 2017 e nel 2018 l'UE ha stanziato oltre 62 milioni di € in aiuti umanitari per la prevenzione e il contrasto alla violenza sessuale e di genere in tutto il mondo, nell'ambito della programmazione in materia di protezione e salute.
Infine, la sera di lunedì 25 novembre la Commissione europea illuminerà di arancione la sua sede di Bruxelles, il palazzo Berlaymont, per dimostrare il suo sostegno alla lotta contro la violenza nei confronti delle donne.
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