Principi assoluti che distinguono uomini da bestie nel successo di Fabbrica Wojtlyla al Sancarluccio

NAPOLI - "Prova d'Attore" al Sancarluccio rappresenta l'affermazione di un Teatro Assoluto. Il pubblico napoletano ha suggellato l’affermazione di Fabbrica Wojtlyla, incoronando i suoi giovanissimi attori Mario Bilardi, Francesco Maienza, Dafne Rapuano, Valentina Rossi, Ivan Santinelli, Luigi Smimmo come i nuovi interpreti di un Teatro Assoluto. Il magnifico lavoro comico di Patrizio Ranieri Ciu, infatti, nel rispetto della autentica comicità che va dai freschi nonsense di Scarpetta e Totò alle metafore pungenti di Eduardo e Troisi, dimostra come “solo morir dal ridere” può far capire la sudditanza totale dell’arte alla comunicazione di massa e quindi l’attuale caduta di stile di una cultura ormai assoggettata ai principi economici mentre propone allo spirito del singolo spettatore la libera circolazione dei principi assoluti che distinguono gli uomini dalle bestie. #onemore.

La commedia dei giovani attori casertani è andata in scena sabato 9 novembre 2019, alle ore 21, nello storico teatro napoletano. Durante la serata sono state ricreate le atmosfere di una tradizione facendo riassaporare il gusto ormai dimenticato del vero Teatro passato con il consiglio di rinunciare per un’ora e mezza ai cellulari, veicolo odierno di distrazioni e quello di rispettare un dress code vintage per richiamare i tempi ormai andati.

Prova d’Attore” è una pluripremiata commedia comica vincitrice di ben 9 premi agli Oscar del Teatro Roma Comic Off, rappresentante del teatro comico italiano all’estero, a Tirana e a Bruxelles.

Satira sottile sul “sistema” del mondo dell'Arte e sullo “stato del Teatro”, parte dalla base della “commedia”, l’equivoco, l’origine della comicità.

Si narrano le esilaranti vicende di due balordi ingaggiati da un nevrotico assistente e suggeritore che provano con uno “stonato” vecchio attore d'altri tempi un testo classico rivisitato da un improbabile grande drammaturgo sotto gli occhi di una affascinante critica con la complicità di una governante tedesca. L'equivoco verbale regna sovrano in tutta l’opera, una vera e propria “clownerie” del tutto originale, generando una miriade di situazioni estremamente divertenti.

Una commedia che porta il pubblico a condividere la amara riflessione finale che suggerisce come guardare il mondo in modo diverso, perché come sostiene l’autore Patrizio Ranieri Ciu: “Ridere è il primo gesto di sopravvivenza dell’intelligenza dell’essere umano”.

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