L'associazione utilizzava una tecnica ormai collaudata - come spiegano dall'Arma dei carabinieri -: alcuni sodali, dopo aver contattato la vittima al telefono (eseguivano tentativi su diversi "bersagli", scelti in ragione della posizione dei complici già presenti sul territorio, fino ad individuare la persona emotivamente più fragile, la cui abitazione fosse ubicata in periferia, lontano dalle principali vie di comunicazione e da presidi delle Forze dell'ordine, ma vicino a stazioni ferroviarie o di autobus per agevolare la fuga dei sodali incaricati di operare sul territorio) - qualificandosi come appartenenti alle forze dell'ordine o avvocati - riferivano che un prossimo congiunto aveva provocato un incidente stradale senza essere coperto dall'assicurazione. Pertanto, con insistenza ed approfittando di uno stato di procurata tensione e soggezione, chiedevano una somma di denaro o preziosi per poter "liberare" il parente, a titolo di cauzione. Ricevuto l'assenso, il complice o i complici in attesa in strada - in contatto con il telefonista - si presentavano come "emissari" per ritirare denaro o oggetti di valore (in genere monili in oro).
Nel corso dell'attività investigativa - tra novembre 2018 e maggio 2019 - su indicazioni dell'Arma di Imperia sono state tratte in arresto in flagranza di reato altre 5 persone, rispettivamente ad Aosta (2), Albenga (Sv), Mestre (Ve) e Milano, trovate in possesso complessivamente di kg 1,2 circa di monili in oro e preziosi vari, sottoposti a sequestro e successivamente restituiti ai legittimi proprietari. Fortunatamente, non tutti i 42 episodi menzionati sono stati consumati. In molti casi i truffatori hanno gettato l'esca, senza però riuscire ad aggirare la vittima perché non aveva figli o nipoti ovvero perché insospettita dalla richiesta di oro e preziosi insieme al denaro. In un'occasione, un'anziana donna ha riferito "Non mi convince. Ora chiedo ad un amico carabiniere", affermazione che ha fatto desistere il malvivente.
Le persone sottoposte a provvedimento cautelare sono tutte di origine campana, di età compresa tra i 22 e i 58 anni, già note alle Forze dell'ordine, alcune delle quali con precedenti specifici. Gli arrestati sono ristretti presso le Case circondariali di Napoli, Potenza e Terni. Alle operazioni odierne hanno preso parte 80 carabinieri. La truffa ai danni delle persone anziane è un reato che può essere prevenuto, adottando le idonee misure di prudenza. Presso le 20 Stazioni nella provincia sono disponibili brochure appositamente realizzate che, oltre ai recapiti dei presidi locali, contengono consigli sul tema, ritrovabili anche sul sito www.carabinieri.it, nell'area dedicata ai servizi per il cittadino (link: http://www.carabinieri.it/cittadino/consigli/tematici/giorno-per-giorno/contro-le-truffe).
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