Panchina arcobaleno a Macchiagodena per il 17 maggio dei diritti

MACCHIAGODENA - Domenica 16 maggio 2021, presso la Villetta Comunale di Macchiagodena, comune in provincia di Isernia, in occasione della festa patronale di San Nicola, si è tenuta l’inaugurazione della panchina arcobaleno, evento rientrante nella Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia – giornata che si celebra il 17 maggio – e organizzato dalla Pro Loco di Macchiagodena, presieduta da Elisa Ruscitto, in collaborazione con l’Amministrazione comunale locale, guidata dal sindaco Felice Ciccone.

Dalle ore 12, con Ruscitto, Ciccone e tanti cittadini di tutte le età, presenti anche Anna Paolella, dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Scolastico di Castiglione Messer Marino (Chieti), Matteo Fallica, avvocato attivo nella difesa dei diritti civili e le giovanissime Benedetta D’Itri e Sofia Ciccone, testimoni per un futuro migliore.

La presidente Ruscitto ha spiegato le motivazioni che hanno spinto la Pro Loco ad organizzare questa manifestazione di carattere sociale: «È un dovere morale, un momento per porre l’attenzione e per sensibilizzare la popolazione su determinate tematiche, avendo la Pro Loco obiettivi sociali oltre che istituzionali diversi e diversificati tra cui la promozione del turismo nel territorio e il recupero delle tradizioni andate perdute».

Nel suo intervento il sindaco Ciccone ha ringraziato la Pro Loco e l’Amministrazione comunale tutta per l’impegno profuso e Peppe Notte per la collaborazione fattiva nella realizzazione della panchina, aggiungendo: «Si parla di diritti e questo paese ha nel suo Dna questo valore, e da sempre gli dà importanza. La Giornata internazionale contro l’omofobia fu istituita nella data simbolica del 17 maggio del 2004 perché fino al 17 maggio 1990 l’omosessualità era considerata una malattia mentale, la legge fu in vigore solo dal 2004. Il 2 giugno prossimo le manifestazioni che il Comune di Macchiagodena organizzerà per la Festa della Repubblica, come quella di oggi, saranno dedicate ai giovani oltre che ai più deboli, a quanti sono considerati figli di un dio minore. La panchina multicolore si affianca al Monumento al Donatore e alla panchina dedicata a Gianni Rodari, già presenti in questa villetta, con il proposito di realizzare un vero e proprio spazio dei diritti umani, per la crescita sociale e culturale del Paese partendo dal borgo di Macchiagodena».

Da sottolineare l’intervento della dottoressa Paolella in riferimento ai movimenti LGBTQ+ che si stanno tenendo in tutta Italia e alla legge Zan. Forte l’attenzione contro le discriminazioni e le violenze perpetrate all'indirizzo delle diversità da parte di una società che dimostra di essere ancora arretrata culturalmente: «Bisogna parlarne, conoscere e fare conoscere per sensibilizzare attraverso questo tipo di manifestazioni. Partendo dalle scuole per la formazione delle nuove generazioni, diffondendo e promuovendo la conoscenza morale e le tematiche che riguardano le violenze: dalla violenza di genere alla violenza contro l’omotransfobia».

Molto sentito anche l’intervento dell’avvocato Fallica, testimone di impegno civile per i diritti civili: dalla legge 194 sull’aborto alla nomina di referente regionale per il referendum sulla legalizzazione dell’eutanasia: «È assurdo parlare oggi di omofobia come evento “straordinario”, dovrebbe essere una ordinarietà, è evidente il ritardo del nostro Stato in merito a certi temi. Nella costituzione sono già presenti i diritti civili, andrebbero recuperati e fatti valere. In realtà non avremmo bisogno di alcuna legge. La regione Molise è la prima regione dove la legge 194/78 sull’aborto non trova applicazione. Io mi batto da sempre per fare valere i principi etici e morali della nostra Carta costituzionale e mi batto per la legge contro l’aborto e la legge contro l’eutanasia qui in Molise. La libertà di essere è l’affermazione di un diritto, non un evento clamoroso. C’è bisogno di iniziare una battaglia culturale per difendere i diritti di chi non li conosce».

L’evento domenicale è stato concluso con le due giovani ragazze, Benedetta e Sofia, che hanno scoperto la panchina arcobaleno, per dare un segnale in vista di un futuro migliore partendo proprio dalle nuove generazioni.

di Francesco Maienza

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