La guerra cessò, l'Italia andò in default e il reddito di cittadinanza a tutti

TORINO - C'era una volta, per colpa di un Co... La mia "favoletta" inizia così, e sarà quella che sicuramente racconterò ai miei nipoti. Un bel giorno, un demente tiranno decise di fare la guerra a un paese vicino, l'Ucraina. Una guerra assurda come del resto ogni guerra è assurda. Tralasciando le bombe, le morti dei civili e dei militari, milioni di profughi tentarono di lasciare il Paese ormai ridotto in carestia. La mia "favoletta" tragica si interrompe a questo punto, perché nessuno fino ad ora è a conoscenza degli eventuali sviluppi e siamo solo al 9 di marzo 2022. Quindi ricominciamo con il "c'era una volta per colpa di un Co..., e c'era un'Italia che prima del Covid-19 economicamente non se la passava poi così tanto male. Con la guerra all'Ucraina ecco arrivare le sanzioni (per altro giustissime) imposte alla Russia, sanzioni che avrebbero dovuto fermare il conflitto.

C'era una volta un'Italia che di turismo ci campava e non sto parlando del turismo locale, ma di turismo internazionale. L'italiano medio che va in vacanza non spenderà mai come un oligarca russo. Nel 2019 i russi nel nostro paese avevano speso ben un miliardo di euro, registrando 1,3 milioni di presenze. C'era una volta, perché adesso i russi non potranno più venire nel nostro Paese. Ecco il rovescio della medaglia delle sanzioni. Non solo, c'era una volta la moda e durante la fashion week i big spenders russi facevano acquisti e shopping sfrenato. Ai russi piaceva tanto mangiare e vestire italiano.

E adesso? Che ne sarà di tutto questo? Non penserete mica di salvare il turismo con il tedesco Mr. sandalo, calzino e bermuda a Fregene, o con francesi ed inglesi che si faranno il giretto di tre giorni a Firenze? E quanto spendevano i russi per importare le nostre prelibatezze? Arrivati ad una fase ormai avanzata di questa guerra che si è trasformata in una tragedia internazionale, qualcuno tra coloro che hanno imposto tali sanzioni si è mai posto la domanda circa l'impatto catastrofico sul nostro amato export?

Non sono un'economista, ma sappiate che ben 7 miliardi di euro di prodotti andranno in fumo nelle tasche dei nostri produttori italiani. Un indotto di 300 aziende. Una filiera spaventosa e uno scenario di famiglie italiane sul lastrico e senza lavoro. Una bella spada di Damocle sulla nostra povera economia. Invece tutti a preoccuparsi dei gasdotti, di come aggirare l'ostacolo importando gas dall'Algeria. Intanto l'italiano una mattina di marzo  si sveglia, va a fare il pieno di benzina alla Panda e paga 60 euro!!

Il divieto di acquisto del greggio russo ha mandato in tilt l'intero mercato petrolifero. Ma del pieno della Panda del poveretto alla pompa di benzina  chissenefrega, il punto è che stiamo andando verso il blocco di attività produttive che non riescono più a sostenere costi elevati di carburante, senza contare i rincari della luce. C'era una volta per colpa di un C..., che la guerra cessò,  ma l'Italia andò in default e alla fine, il reddito di cittadinanza fu esteso a tutti i cittadini... C'era una volta....per colpa di un Co... le favole si sa, non hanno mai un lieto fine.

di Michela Farabella

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