BOLOGNA - “Durante la pandemia sono morti 90 infermieri, in questo numero rientrano anche sei suicidi, dedichiamo a loro, ai nostri “caduti”, la giornata internazionale dell’infermiere. È necessario che, alla luce di quanto è successo durante la pandemia e per impedire che in futuro situazioni emergenziali possano coglierci impreparati, il Governo intervenga in modo incisivo, sia sui numeri, visto che secondo le stime mancano 70mila unità, sia sulla formazione e il riconoscimento professionale”, ha commentato Barbara Mangiacavalli, presidente della Fnopi -.
“È quindi auspicabile - ha aggiunto - l’avvio di un processo di riforma dei percorsi accademici, che dovrà tradursi in un graduale ampliamento dei numeri programmati e, in particolare, nell’accesso a lauree magistrali a indirizzo clinico, con l’obiettivo di sviluppare e valorizzare le specificità della professione infermieristica ampliando formalmente le competenze dell’infermiere sia in termini di autonomia e responsabilità, sia per la capacità di programmazione, regolazione e autocontrollo sulle attività di propria competenza nei diversi ambiti”.
Exposanità 2022, a Bologna fino al 13 maggio, ospiterà oggi, nella Giornata internazionale dell'Infermiere, dedicata ai 90 infermieri morti durante la pandemia da Covid-19, il convegno "Infermiere protagonista dell'assistenza territoriale: nuovi modelli organizzativi", organizzato dal Coordinamento Ordini professioni infermieristiche Regione Emilia-Romagna, con il patrocinio di Fnopi. Il rafforzamento del sistema assistenziale sul territorio, finalizzato a promuovere una maggiore omogeneità e accessibilità dell'assistenza sanitaria e sociosanitaria, passa attraverso l'integrazione di diverse figure professionali, tra le quali l'infermiere di Comunità riveste un ruolo fondamentale.
Attraverso la presenza continuativa e proattiva nella comunità di riferimento, l'infermiere di Comunità assicura la necessaria collaborazione e interazione con tutti i professionisti coinvolti, contribuendo quindi in modo sostanziale alla realizzazione dell'incremento dell'assistenza territoriale nel nostro Paese, dal 4 al 10 per cento, così come previsto negli obiettivi del Pnrr. Dopo il taglio del nastro di ieri, alla presenza di Raffaele Donini, assessore alla Sanità della Regione Emilia-Romagna, prosegue il fitto calendario di incontri a Exposanità, la 22esima edizione della mostra internazionale al servizio della sanità e dell’assistenza.
Sempre oggi, 12 maggio alle ore 15, si svolgerà l’incontro "Torniamo a curarci" promosso da Cittadinanzattiva per rilanciare l'omonima campagna per il diritto alle cure promossa nel 2021. Si parlerà di liste d’attesa, di ritardi delle prestazioni erogate ai cittadini: quasi due anni di attesa per una mammografia, circa un anno per una ecografia, una tac, o un intervento ortopedico. E a rinunciare alle cure nel corso del 2021 è stato più di un cittadino su dieci. Screening oncologici in ritardo in oltre la metà dei territori regionali e coperture in calo per i vaccini ordinari, stando al Rapporto civico sulla salute, presentato da Cittadinanzattiva.
Le 500 le aziende presenti a Exposanità, parte di un tessuto industriale altamente innovativo e specializzato, presenteranno le proprie proposte in termini di prodotti e servizi per una sanità più efficiente ed efficace. Nel Salone Sanità Digitale, per la prima volta in Italia, grazie alla collaborazione Dateurope ed Assoausili, si potrà testare le potenzialità dei dispositivi di puntamento oculare che con il solo movimento dell’occhio permettono di comunicare e di gestire il lavoro al pc. O vedere in funzione i comunicatori dinamici simbolici studiati per l’età pediatrica grazie ai quali i piccoli comunicano attraverso sintesi di alta qualità basate su modelli neuronali. Oppure i sistemi di domotica pensati per gravi forme di disabilità che, con un solo soffio o ammiccamento dell’occhio, consentono il pieno controllo della propria abitazione.
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