TORINO - Dal 31 marzo al 14 aprile 2023 è di scena la magia de Il flauto magico (Die Zauberflöte) di Wolfgang Amadeus Mozart, nell’onirica creazione – per la prima volta a Torino, Teatro Regio – firmata da Suzanne Andrade e Barrie Kosky. Le suggestioni mozartiane si mescolano alle sorprendenti proiezioni ispirate al cinema muto, con le quali gli interpreti interagiscono dando vita a un’esperienza immersiva, che suscita ovunque l’entusiasmo del pubblico. Il maestro Sesto Quatrini affronta la partitura mozartiana con carisma e con la sua consueta precisione, alla guida dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio e di due cast di giovani interpreti dal profilo internazionale. La regia è ripresa per l’occasione da Tobias Ribitzki, le animazioni sono di Paul Barritt, l’ideazione è di «1927» (Suzanne Andrade e Paul Barritt) e le scene e i costumi portano la firma di Esther Bialas. Il maestro Andrea Secchi guida il coro come di consueto. L’opera viene eseguita in lingua originale tedesca (con i sopratitoli in italiano) nell’allestimento, della Komische Oper di Berlino.
Nel ruolo di Pamina si alternano Ekaterina Bakanova e Gabriela Legun; in quello di Tamino Joel Prieto e Giovanni Sala; Papageno è interpretato da Alessio Arduini e Gurgen Baveyan; la Regina della Notte da Serena Sáenz, Beate Ritter e Danae Kontora; In-Sung Sim è Sarastro (oltre all’oratore e a una voce); Amélie Hois è Papagena. Completano il cast: Lucrezia Drei, Ksenia Chubunova e Margherita Sala (prima, seconda e terza dama), Thomas Cilluffo come Monostatos ed Enzo Peroni e Rocco Lia (primo e secondo armigero). I tre fanciulli sono solisti del coro di voci bianche, istruito dal maestro Claudio Fenoglio e sono: Viola Contartese, Flavia Pedilarco, Alice Gossa, Costanza Falcinelli, Isabel Marta Sodano e Blanca Zorec.
Martedì 28 marzo, alle ore 18, al Piccolo Regio Puccini, appuntamento con la Conferenza-concerto, nuovo format di presentazione delle opere al pubblico, condotto dalla giornalista Susanna Franchi, che unisce la musica e il canto al racconto dei protagonisti. Per l’occasione, saranno ospiti gli artisti Sesto Quatrini, Ekaterina Bakanova e Alessio Arduini. Inoltre, è previsto l’accompagnamento al pianoforte del maestro Giannandrea Agnoletto per l’esibizione di: Matteo Mollica baritono, Francesco Lucii tenore, Rocco Lia basso, Irina Bogdanova soprano e Amélie Hois soprano (gli ultimi quattro sono Artisti del Regio Ensemble).
In una terra fatata, dove è difficile discernere il bene dal male, il principe Pamino si smarrisce e incontra un buffo personaggio coperto di piume chiamato Papageno. I due giovani, protetti dai poteri magici di un flauto e di un carillon e aiutati da due intrepide ragazze, Pamina e Papagena, sfideranno oscuri personaggi e impareranno a superare le proprie paure. Troveranno anche l’amore: due matrimoni sanciranno un finale doppiamente lieto. Questa è la fiaba labirintica che narra il Flauto magico, l’opera in tedesco che Mozart compose nel 1791, pochi mesi prima di morire. Il flauto magico è l’opera in lingua tedesca maggiormente rappresentata, una delle dieci opere più famose al mondo. È un’opera senza età e può essere apprezzata da un bambino di otto anni così come da un ottantenne. È ricca di contraddizioni, incongruenze della storia e dei personaggi e mescola fantasia e magia arrivando alle più profonde emozioni umane.
In occasione della prima di questa messa in scena davvero unica - spiegano ancora dal Regio -, Barrie Kosky (regista teatrale, sovrintendente della Komische Oper di Berlino) descrisse in questo modo la sua collaborazione con il gruppo «1927» di Suzanne Andrade e Paul Barritt nell’ideazione: «Con Suzanne e Paul condivido l’amore per il varietà, il vaudeville, il music-hall e forme simili di teatro, e ovviamente per il cinema muto. Per cui il nostro Papageno richiama Buster Keaton, Monostato è un po’ Nosferatu e Pamina ha in sé qualcosa di Louise Brooks. Ma è più di un semplice omaggio al cinema muto; ci sono influenze da ambiti assai diversi. Si tratta di una combinazione di spettacolo dal vivo e animazione che genera una forma d’arte totalmente nuova. Evochiamo il mondo dei sogni e degli incubi con un’estetica che richiama l’universo del cinema muto».
A questo aggiunse Paul Barrit (film maker, co-creatore di «1927»: «Traiamo ispirazioni visiva da molte epoche, dalle incisioni su rame del XVIII secolo fino ai fumetti di oggi». E ancora Suzanne Andrade (regista teatrale, performer, co-creatrice di «1927»): «Il nostro Flauto magico è un viaggio attraverso diversi mondi di fantasia». Ancora Barrie Kosky: «Il tempo viene dettato dalla musica, anche – specialmente – nei dialoghi, che abbiamo condensato e trasformato in intertitoli di film muto; la musica di accompagnamento che utilizziamo è di Mozart, dalle sue Fantasie per pianoforte, questo conferisce uno stile coerente e un ritmo costante. È un film muto di Wolfgang Amadeus Mozart, per così dire!»; chiosa Paul Barrit: «È una storia d’amore, raccontata come una fiaba».
In tutte le recite serali il pubblico ha la possibilità di degustare una cena a buffet nel Foyer del Toro durante l’intervallo. Per la recita di Flauto magico in programma domenica 2 aprile alle ore 15, è attivo Bimbi Club. Il servizio è rivolto a genitori e/o nonni che desiderano godersi lo spettacolo, mentre i bambini (dai 6 ai 10 anni) partecipano a divertenti laboratori di canto e di danza a partire dalle ore 14,30 e fino al termine della recita.
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