CROTONE - Orrore nel Crotonese: violenze sessuali reiterate su una bambina di 7 anni. Arrestati il padre e un amico di famiglia. Avrebbero abusato sessualmente, negli anni, della bambina di soli 7 anni, affetta da disabilità intellettiva media: è questa l’accusa contestata dalla procura di Crotone al padre e all’amico di famiglia, entrambi arrestati dai carabinieri e tradotti nel carcere di Crotone. Nel pomeriggio odierno, lunedì 24 aprile 2023, i carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di Crotone, in collaborazione con i militari della Stazione carabinieri di Scandale, hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal tribunale di Crotone, nei confronti di 2 persone, D.V. e V.V. ultracinquantenni di Scandale (Kr), in ordine ai quali venivano raccolti gravi indizi di colpevolezza del reato di “maltrattamenti in famiglia e abusi sessuali su minore”.
Gli abusi sarebbero stati commessi a Scandale - riporta il comunicato stampa dell'Arma dei carabinieri -, piccola comunità della provincia crotonese, in un contesto familiare di gravissimo degrado socio-culturale. La madre della piccola, anch’ella vittima di maltrattamenti fisici e verbali, avrebbe tentato più volte di fermare il marito nel corso del tempo, assistendo in più occasioni agli abusi sessuali che la piccola subiva - sin da quando aveva pochi anni di vita (circa 3 anni) - anche dall’amico di famiglia, con la complicità del padre. Le indagini dei carabinieri sono state avviate dopo la segnalazione degli assistenti sociali del comune crotonese: a far scattare l’allarme sono stati i comportamenti inusuali della bambina sia nel contesto sociale sia in quello scolastico: da qui, le immediate investigazioni condotte dai militari della Sezione operativa e della Stazione carabinieri di Scandale, sotto l’attenta direzione della procura della Repubblica di Crotone, hanno disvelato una realtà a dir poco “raccapricciante” nella quale viveva, da anni, la povera bambina.
I racconti puntuali forniti dalle vittime, le intercettazioni telefoniche ed ambientali, nonché le testimonianze raccolte dagli inquirenti in un contesto caratterizzato da palesi reticenze ed omissioni volte a screditare la realtà dei fatti, evidentemente nota ai più stretti familiari, sono confluite nell’inchiesta che, nonostante le difficoltà, ha permesso ai carabinieri di arrestare i 2 indagati e salvare la madre e la bambina, entrambe collocate in idonee strutture protette.
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