CHIETI - Scrivendo (mi) narro. Lascio che i pensieri si succedano sotto la penna nello stesso ordine in cui i temi si sono presentati alla mia riflessione: così potranno rappresentare meglio i moti e il cammino della mia mente. (Denis Diderot, Pensieri filosofici, 1746). La scrittura a mano, grande e insostituibile patrimonio dell’uomo, in ogni sua forma ed espressione, dona universi mentali unici e irripetibili, aiutando a riflettere, rallentare, osservarsi-osservare e, soprattutto, approfondire la conoscenza del sé in una dimensione intima ma comunque aperta alla relazione con mondo. Ovunque ci sia una scrittura, lavorata in un tempo e in una cura del gesto-pensiero, vi è un’espressione originale e unica dello spirito umano. La gestualità è sempre all’origine di un atto creativo in un nesso misterioso tra pensiero e opera, grande o piccola che sia. Scrivendo sono sempre io, e solo io, che porto un significato a quell’insieme di segni e tracce di lettere e parole, narrandomi e narrando.
Un foglio bianco e la cara vecchia penna sembrano materiali sempre più obsoleti
In Italia, nonostante tanti musei custodiscano opere scritte a mano, si sta sempre più perdendo l’abitudine alla manoscrittura. I diari scritti sono quasi estinti, la comunicazione avviene quasi sempre per mezzo di dispositivi informatici e, nel continuo digitare in una illusoria e solo apparente velocizzazione della comunicazione, un foglio bianco e la cara vecchia penna sembrano materiali sempre più obsoleti. È importante che cresca la consapevolezza, non solo in ambiti scientifici e accademici, dell’importanza della scrittura a mano quale abilità umana da salvaguardare e proteggere, anche per le generazioni future. I giovani dovrebbero, ad esempio, non abbandonare l’abitudine di prendere appunti, beneficiando del piacere estetico del vergare su fogli, sia per la piacevolezza esecutiva delle forme sia per la riflessione sulla scelta e uso di parole. Quando occorre imparare una parola, un testo o un concetto, usando una penna o una matita, la memoria motoria-sensoriale rafforza il ricordo di quella parola o di quel testo; tratteniamo a mente, infatti, una certa parola per averla scritta in un definito momento e in un determinato spazio di una pagina di appunti.
La perdita degli archetipi materico e spirituale
Molti grafologi ed educatori del gesto grafico, studiando scritture adolescenziali, hanno evidenziato una sempre più progressiva concentrazione grafica nel corpo centrale delle parole e una graduale scomparsa nel tracciato degli allunghi superiori e inferiori; questo equivale, nel codice grafologico, alla perdita degli archetipi materico e spirituale, aspetti fondamentali per uno sviluppo pieno e integrato della persona. L’iperdigitalizzazione, unita ad alcune pratiche di insegnamento che hanno negli ultimi anni normalizzato la fine del dettato e dei riassunti nelle scuole elementari, provoca una minore plasticità della mente e anche una maggiore fatica da parte del ragazzo di reagire alle difficoltà e alle frustrazioni che incontra. La scrittura manuale, che nella scuola dell’obbligo fino agli anni settanta del secolo scorso, figurava tra le valutazioni curriculari, sottintendeva una serie di abilità e competenze visibili nella disciplinata e armonica sequenza di caratteri che, nella pratica del corsivo, si esprime in un gioco di alternanze fra occhielli e legamenti interletterali in una chiara gerarchia tra maiuscolo, minuscolo e caratteri a stampa, attualmente ignorata e compromessa a vantaggio di ibridi esiti grafici mescolanti corsivo a stampato.
La scrittura a mano crea nuovi e inaspettati collegamenti di senso
La graduale perdita della grafia scritta è, infatti, fra le cause dell’aumento di vari disturbi dell’apprendimento, segnalati nelle scuole. La scrittura è un’abilità cognitiva complessa che presuppone una gestione contemporanea di svariati processi motori e cognitivi coinvolti in un simultaneo controllo di dita, polso, braccia, memoria, vista e attenzione. La scrittura a mano organizza le informazioni nel cervello in modo tale da sviluppare e potenziare la capacità di ricordare e stimolare il pensiero astratto e creativo, creando nuovi e inaspettati collegamenti di senso. In varie scuole americane si sta reintroducendo l’insegnamento della scrittura con matita e gomma per cancellare gli errori. La matita richiede più tempo per scrivere, allora i ragazzi sono stimolati a riassumere le frasi e a captare solo ciò che è veramente importante. In California, inoltre, per curare il calo di concentrazione tra gli studenti, è stato presentato un disegno legge che, una volta entrato in vigore, richiederà alle scuole elementari e medie un maggiore impegno nell’insegnamento della scrittura in corsivo. Nel maggio del 2023, in Italia, insieme con la proposta di legge avanzata dalla Camera dei deputati (https://documenti.camera.it/Leg19/Dossier/Pdf/CU0035.Pdf) allo scopo di valorizzare la scrittura a mano e la calligrafia, è stata istituita, per il giorno 23 gennaio 2024, la prima Giornata nazionale della scrittura a mano come vincolo di conservazione della lingua e della cultura italiana (dal 2021 l’Unesco ha inserito la scrittura araba nella lista rappresentativa del patrimonio della cultura immateriale).
Il rischio della massiccia, impropria e, a volte, precoce sostituzione con la letto-scrittura digitale
È necessario che, unitamente alla costruzione di un percorso politico e istituzionale mirante alla candidatura Unesco della scrittura manuale corsiva basata sull’alfabeto latino quale patrimonio immateriale dell’umanità, si moltiplichino anche le ricerche scientifiche in grado di dimostrare non solo la legittimità di questa iniziativa, ma anche quanto essa giunga a supporto di una più generale istanza di tutela e sviluppo di un’abilità basilare messa a rischio dalla massiccia, impropria e, a volte, precoce sostituzione con la letto-scrittura digitale. Abilità complementari ma non alternative per un armonioso sviluppo cognitivo della persona umana. (Carlo Nofri, portavoce del Coordinamento Nazionale delle Città Unesco)
di Monica Ferri (docente di lettere e grafologa)
Pagina Facebook e studi della professoressa: https://www.facebook.com/monichar52
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Bellissimo articolo. Completo e chiaro.
RispondiEliminaGrazie mille ❣️
RispondiEliminasono assolutamente d'accordo. Io sono una scrittrice e, ancora, scrivo tutto con la mano. Niente come il foglio bianco e la penna mi è d'ispirazione. Poi, ovviamente, le correzioni e il testo va trascritto a pc, ma parte del piacere della scrittura è nella sua fisicità. Miriam Ballerini
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