Succede, arte e violenza di genere a Milano |
MILANO - Al TeatroLaCucina ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini, via Ippocrate 45, Milano, da domenica 27 ottobre a sabato 9 novembre 2024, c'è Succede, installazione sensoriale abitata di Gabriella Salvaterra/SST, con la collaborazione drammaturgica di Miguel Jofré Sarmiento, Arianna Marano, Giovanna Pezzullo; con Arianna Marano/Giuliana Pavarotti, Giovanna Pezzullo, Gabriella Salvaterra, Angela Sparvieri/Antonella Carrara; paesaggio olfattivo Giovanna Pezzullo, musiche Pancho Garcia, costumi Giuliana Pavarotti, direzione tecnica Davide Sorlini, organizzazione Claudio Ponzana, produzione SST – Sense Specific Theatre / Artisti Drama.
Gli uomini non feriscono le donne solo quando si comportano in modo violento o offensivo. Ci feriscono quando non riescono a proteggere la nostra libertà in ogni aspetto della nostra vita di tutti i giorni. (bell hooks - Comunione)
Violenza sulle donne nelle sue più svariate e sottili forme
Dopo il successo di Dopo, nell’ambito del festival Da vicino nessuno è normale nel 2021 e di Un nodo in gola, la scorsa estate, torna al TeatroLaCucina Gabriella Salvaterra. Va in scena Succede, nuovo titolo che introduce con sensibilità e dolcezza, attraverso uno stupefacente percorso sensoriale e immersivo per uno spettatore alla volta, il tema della violenza sulle donne, nelle sue più svariate e sottili forme. Va in scena da domenica 27 ottobre a sabato 29 novembre, al TeatroLaCucina ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini Succede, di Gabriella Salvaterra, installazione sensoriale, abitata per uno spettatore alla volta (ingresso dalle ore 18 o 19,30, a seconda dei giorni, dettaglio a seguire, prenotazione obbligatoria). Il progetto è dedicato alla violenza contro le donne ed è stato commissionato nel 2021 dall'assessorato alle Pari opportunità del Comune di Modena. È realizzato con la collaborazione drammaturgica di Miguel Jofrè Sarmiento, psicologo e attore, con i costumi di Giuliana Pavarotti e con Arianna Marano, Giuliana Pavarotti, Giovanna Pezzullo, Angela Sparvieri, Antonella Carrara, protagoniste sulla scena con Salvaterra. Le repliche milanesi sono frutto dell'interesse e sostegno della delegata del sindaco alle Pari opportunità del Comune di Milano. Questo labirinto immersivo affronta in maniera inedita un tema tanto dibattuto quanto inascoltato, stando alle cronache.
La violenza contro le donne "culturalmente accettabile"
Non mira a denunciare "gridando", indaga piuttosto, con delicatezza, fuori da sensazionalismi e voyerismo, la forma di violenza sottile che moltissime donne vivono, considerando un contesto sociale ancora regolato da una forte tendenza al patriarcato. La violenza viene affrontata come componente intrinseca e invisibile di alcune relazioni, come impulso talvolta così sottile e impercettibile da risultare "culturalmente accettabile". L'autrice ha lavorato ponendo domande a se stessa e ai componenti della compagnia, partendo da materiale biografico per arrivare a riconoscere forme di violenza vissute in prima persona e magari fino a quel momento non riconosciute come tali. Gli spettatori saranno invitati a vivere il percorso uno alla volta perché in solitudine si possono cogliere sfumature emotive nascoste, lasciandosi avvolgere dallo stupefacente paesaggio visivo, olfattivo (a cura di Giovanna Pezzullo) e sonoro (cura di Pancho Garcia), che è tra le cifre distintive del SST - Sense Specific Theatre. Trovandosi al centro dell'esperienza, senza contatti con altri spettatori diventa più facile aprirsi a un tema tanto spaventoso. Il linguaggio artistico che Gabriella Salvaterra utilizza conduce, attraverso tatto, udito, e olfatto, in un ambiente familiare e al tempo stesso onirico, un'esperienza individuale, che porta lo spettatore/viaggiatore a compiere scelte emotivamente potenti e, arrivato alla fine, a sentir nascere in sé una consapevolezza più profonda di ciò che si sente in relazione all’altro da sé. Un racconto sincero e intimo, necessario e mai rassegnato.
Gabriella Salvaterra
«In questo lavoro inizio un'esplorazione di quel tipo di relazione in cui l’idealizzazione dell'amore si intreccia con l'abnegazione, mettendo in evidenza come la cultura del patriarcato eserciti microviolenze sottili ma persistenti sulle donne - afferma Gabriella Salvaterra -. Il mio processo creativo parte sempre dallo spazio, e le parole, le azioni e le emozioni che emergono derivano tutte dal luogo immaginario che creo per vivere queste esperienze. Mi sono interrogata sui tradimenti che, in nome dell'amore, noi donne commettiamo contro noi stesse, tradimenti profondamente radicati in storie invisibili e silenziate. L'identificazione con l'uomo, la rinuncia nelle relazioni di coppia e il sacrificio della propria identità erodono l'autonomia delle donne, forme di oppressione, così normalizzate e silenziose, che mettono a rischio l'identità della donna. Succede non intende offrire risposte ma invita a una riflessione intima su queste dinamiche invisibili, condividendo domande».
Rosita Volani
«La cultura del patriarcato in Italia è la fonte di un disagio sociale tra i più insidiosi e pericolosi per la vita delle donne e degli uomini, perché sembra un modo "naturale" di organizzare la società - dichiara Rosita Volani, che cura la direzione artistica di Olinda -. Non possiamo smantellare un sistema e le conseguenze che produce nelle relazioni finché continuiamo a negare collettivamente il suo impatto sulle nostre vite. Il patriarcato impone il predominio maschile con ogni mezzo necessario, quindi sostiene, promuove e condona i soprusi e la violenza verso le donne e i soggetti considerati deboli. Le donne possono essere succubi del pensiero e dei comportamenti patriarcali quanto gli uomini, sappiamo infatti che la volontà di commettere abusi non è collegata alla biologia ma a una serie di aspettative sulla natura del potere in una cultura del predominio e del privilegio».
Viaggio attraverso micro-universi al femminile
Succede all'ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini di Milano. Succede affronta il tema della violenza di genere nell'ambito della proposta artistica del TeatroLaCucina per il pubblico e nel percorso formativo che Olinda propone agli Istituti scolastici della periferia urbana. Evitando un approccio puramente didattico che rischia di confermare stereotipi relazionali, insegnanti, studentesse e studenti si immergono in un'installazione sensoriale abitata. Ogni singolo spettatore intraprende nel labirinto un proprio viaggio attraverso micro-universi al femminile che fanno emergere una violenza non esibita ma celata in piccole sopraffazioni e soprusi quotidiani. Gli spazi immaginifici del percorso permettono di trovarsi come donna e come uomo nella condizione di esporsi emotivamente, di sentire l'altro da sé, stimolano a comprendere le proprie emozioni di violenza e sottomissione che ancora non hanno avuto parola. Il progetto lavora in sinergia con enti e soggetti che promuovono il contrasto alla violenza di genere, progettando momenti di riflessione rivolti alle scuole e al pubblico. L'Associazione Olinda odv lavora da quasi trent'anni a progetti interdipendenti di rigenerazione urbana e ricostruzione delle identità nell'area dell'ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini a Milano.
Come muoversi attraverso strategie indirette con esperienze culturali
La violenza istituzionale riscontrata nell'istituzione totale, rivolta soprattutto contro le numerose giovani donne ricoverate, ha posto in primo piano nel lavoro di Olinda l'attenzione alla violenza di genere. Raccogliendo il testimone della de-istituzionalizzazione dell'ospedale psichiatrico e crescendo con la sua riconversione, Olinda ha lavorato congiuntamente alla trasformazione del contesto locale investendo in progetti di cultura e iniziative partecipative con giovani cittadine e cittadini che abitano la periferia urbana. Il cambiamento avviato da Olinda ha dovuto confrontarsi dall'inizio con il pregiudizio e i luoghi comuni sul tema della salute mentale e dei suoi luoghi. Le varie rappresentazioni simboliche e materiali del pregiudizio non sono state affrontate con strategie pedagogiche, ma si è scelto di muoversi attraverso strategie indirette con esperienze culturali che hanno permesso alle persone di vedere e vivere sé stesse in contesti aperti. Olinda ha potuto sperimentare quanto efficaci siano le strategie indirette, il meccanismo di déplacement e di apprendimento radicale – fare un'esperienza soggettiva mai fatta prima – nel decostruire i pregiudizi e avviare dei cambiamenti nelle persone.
Punti di contatto tra installazione, spazio immaginario ed esperienza teatrale immersiva
Gabriella Salvaterra è attrice, regista, formatrice, artigiana e scenografa. Di base fra Cile, Spagna e Italia - che del sapore di questi Paesi porta qualcosa nelle sue creazioni - è da sempre interessata ai punti di contatto tra installazione, spazio immaginario ed esperienza teatrale immersiva. Dal 1999, per 20 anni, lavora con Enrique Vargas e la compagnia internazionale Teatro de los Sentidos, presentando spettacoli in America Latina, Stati Uniti d'America, Asia ed Australia. Inizia nel 2013, in Cile, un percorso di ricerca personale che la connota tutt'ora e che la porta a lavorare alla creazione di esperienze immersive, di teatro sensoriale sia all’aperto, nella luce, nella natura, sia al chiuso, in installazioni abitate caratterizzate dall'oscurità. Nei lavori precedenti - Dopo (2015), coprodotto da Vie Scena Contemporanea Festival, Un attimo prima (2017), coprodotto dal Festival Da vicino nessuno è normale, Sollievo (2019) coprodotto da Le Channel – Scene Nationale Calais e le due creazioni sensoriali pensate per luoghi aperti Dove i treni non fermano (2019), coprodotto da Festival di Granara e Tutto passa, tutto resta (2021) - così come in Succede domina il lavoro sullo spazio scenico, concepito come corpo poetico e vitale attraversato dalla presenza di attori/abitanti che accolgono l'arrivo di spettatori/viaggiatori. Le parole, le azioni, le emozioni che esprime la creazione derivano dal luogo che l'artista costruisce per il pubblico. Nel 2023 ha debuttato Un nodo in gola e nel 2024 La ultima vez. Orari. Debutto. Domenica 27 ottobre, ingressi tra le ore 18 e le ore 21, 30. Repliche serali nei giorni: mercoledì 30 ottobre, ingressi tra le ore 19,30 e le ore 22,30; sabato 2, domenica 3, venerdì 8 e sabato 9 novembre 18/22. Repliche mattutine in orario curriculare rivolte alle scuole superiori del quartiere Comasina e della città nei giorni: 28, 29, 31 ottobre – 4, 5, 7 novembre.
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