Turandot e la magia dell'Arena di Verona conquistano Seoul

turandot in corea del sud
Turandot in Corea del Sud

VERONA - Fondazione Arena ha portato in scena l'allestimento di Franco Zeffirelli per i 140 anni di amicizia tra Italia e Corea: Turandot. Cecilia Gasdia impegnata in masterclass con studenti, cantanti e  insegnanti. Un interminabile applauso, 13 minuti che hanno commosso tutti dopo mesi di lavoro e settimane di montaggi e prove. In Corea è andata in scena la magia dell'Arena di Verona. Grande successo, quello della serata di sabato 12 ottobre 2024, per la premiere di Turandot al KSPO Dome di Seoul, diretta dal maestro Daniel Oren. Nella più grande venue al coperto di tutta la Corea del Sud, luogo di riferimento per i maggiori eventi sportivi e musicali, Fondazione Arena ha portato 'direttamente' da Verona, l'opera pucciniana per eccellenza. Sul palcoscenico la soprana Oksana Dyka nei panni di Turandot, il tenore Martin Muehle (Calaf), Mariangela Sicilia a interpretare Liù, Ferruccio Furlanetto (Timur), Elia Fabbian (Ping), Gregory Bonfatti (Pong), Riccardo Rados (Pang) e Piero Giuliacci (Altoum).

Le maestose scenografie di Franco Zeffirelli

Assieme a loro la New Seoul Philarmonic Orchestra, i cantanti sia adulti sia voci bianche del Songpa Boys and Girls Choir and Children's Choir, i ballerini della Jeong Min-Geun Dance Company e gli attori della Jinart Company. A incantare il pubblico coreano le maestose scenografie di Franco Zeffirelli, la bellezza dei costumi di Emi Wada e l'abilità tecnica e di regia della macchina areniana, capace di ricreare un palcoscenico della stessa grandezza di quello dell'Arena all'interno di un palazzetto e di mettere assieme masse artistiche provenienti da diverse realtà. A curare la regia dello spettacolo Stefano Trespidi. Circa 35 i container partiti in agosto per trasportare via mare scenografie e costumi. Una cinquantina i tecnici di Fondazione Arena al lavoro da fine settembre. Cinque i giorni impiegati per il montaggio di palcoscenico e scene. Ben 110 le comparse coreane e 40 i bambini di Seoul impegnati nella messa in scena, tra figuranti e voci bianche.

Celebrazioni dei 140 anni di amicizia tra Italia e Corea del Sud

Diciotto i mimi professionisti arrivati direttamente dall'Arena Opera Festival. Il debutto coreano dell'areniana Turandot è stato organizzato da Solopera, KSPO&CO, Dong-A Ilbo, Sol&Music Cultural Industry Company e supportato dall'Ambasciata d'Italia in Corea, dall'Istituto Italiano di Cultura della capitale e dal Maeil Economic Daily, in partnership con SBS, radio-tv nazionale coreana. E rientra nelle celebrazioni dei 140 anni di amicizia tra Italia e Corea. Era il 26 giugno 1884 quando venne firmato il primo Trattato di amicizia e di commercio fra i due Paesi, siglato dal Regno d'Italia e dalla Corea della dinastia Joseon. Una storia che prosegue anche oggi e che intende aprire nuove collaborazioni per il futuro. Prima della premiere, la sovrintendente Cecilia Gasdia ha incontrato l'ambasciatrice italiana a Seoul Emilia Gatto, la direttrice di Solopera Company Lee So-Young e la direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura Michela Linda Magrì. Presente il vicedirettore artistico di Fondazione Arena Stefano Trespidi e il figlio del maestro Zeffirelli, Pippo Zeffirelli, giunto a Seoul per l’occasione. Un evento istituzionale, con un centinaio di persone tra operatori turistici, giornalisti di settore e manager di aziende, che ha visto schierate tutte le realtà che hanno collaborato per la realizzazione di questo progetto. Un unicum nella storia del KSPO Dome di Seoul.

Cecilia Gasdia

«Ha vinto il rapporto umano tra le popolazioni, l'umanità tra le persone - ha dichiarato la sovrintendente Cecilia Gasdia a fine spettacolo -. C'è stato qualcosa di magico, sono davvero commossa. Tutti hanno lavorato con grande amore per questi debutto in Corea sia di Fondazione Arena sia di Zeffirelli. Speriamo di tornare presto. Ringrazio le Istituzioni che hanno fortemente voluto Fondazione Arena in Corea, tutti coloro che hanno creduto in questa sfida e quanti, con enorme impegno, hanno lavorato affinché, ancora una volta, si compisse il miracolo dell'Arena. Una macchina che, anche a chilometri di distanza da Verona, dimostra di essere una certezza. E il simbolo di una eccellenza tutta italiana. Aspettiamo tutti a Verona nel 2025».

Stefano Trespidi

«Sono state settimane impegnative ma i nostri tecnici e professionisti, il maestro Daniel Oren e le masse artistiche coreane hanno lavorato incessantemente per trovare l'armonia e garantire il successo della serata – ha spiegato il vicedirettore artistico di Fondazione Arena Stefano Trespidi -. Non è stato semplice, ma la musica sa abbattere qualsiasi barriera linguistica e culturale. Abbiamo accettato una sfida, quella di portare per otto serate, in un palazzetto da 10mila posti, uno dei più ricchi e sfarzosi allestimenti areniani. E far così vivere la magia dell'Arena anche a chi non è mai stato in Italia. Speriamo sia la prima di una lunga e proficua collaborazione».

Emilia Gatto

«Sono davvero emozionata e orgogliosa per questo grande lavoro di squadra che si inserisce perfettamente nel contesto delle numerose iniziative che stiamo portando avanti per celebrare i 140 anni delle nostre relazioni bilaterali e il Biennio dello scambio culturale Italia Corea 2024-2025, ma anche, ci tengo a ricordarlo, i cento anni dalla morte di Giacomo Puccini - ha sottolineato l'ambasciatrice italiana a Seoul Emilia Gatto -. Un grande regalo per i coreani e per gli italiani, e per tutti gli amanti della musica: l'Arena di Verona porta la Turandot a Seoul. Grazie all'Arena di Verona, alla famosa star del Bel canto Cecilia Gasdia e a tutti coloro che hanno lavorato per rendere possibile tutto questo, a Solopera, all'Istituto Italiano di Cultura, alla nostra, e anche vostra, squadra, grazie! Godiamoci questo momento insieme: un momento che sono convinta che porterà anche ad altri eventi di questo livello, che rafforzano e rendono sempre più grande l'amicizia fra Italia e Corea».

Lee So-Young

«I coreani amano e conoscono molto bene l'Arena di Verona - ha affermato la direttrice di Solopera Company Lee So-Young -, è in assoluto il teatro che rappresenta l'Opera. L'idea di questo grande progetto è nata un paio di anni fa per celebrare l'amicizia tra Italia e Corea. È la prima volta che in questo stadio si realizza una messa in scena di queste dimensioni. Solopera è nata nel 2005 per produrre e portare l'opera in Corea, ogni anno mette in scena diversi spettacoli e concerti».

Altre sette serate d'opera in Corea del Sud fino al 19 ottobre 2024

La produzione, la stessa creata da Franco Zeffirelli appositamente per l'Arena, sarà in scena per altre sette serate d'opera fino al 19 ottobre 2024, sempre alla KSPO Dome. Sul palcoscenico diversi cast con alcuni dei più importanti artisti di oggi e giovani emergenti, molti dei quali già applauditi nell'Anfiteatro veronese: le soprane Olga Maslova, Oksana Dyka, Yeajin Jeon, Mariangela Sicilia, Giulia Mazzola, i tenori Martin Muehle, Arturo Chacón-Cruz, Riccardo Rados, il basso Ferruccio Furlanetto, i baritoni George Andguladze, Elia Fabbian, Hao Tian. Dirige il maestro Daniel Oren, esperto pucciniano e beniamino areniano. Durante le giornate di permanenza in Corea del Sud, la sovrintendente Cecilia Gasdia ha tenuto a Seoul due masterclass per giovani cantanti provenienti da Conservatorio e Accademie di Seoul. Alle lezioni hanno partecipato una decina di studenti e un centinaio di uditori, per lo più cantanti lirici e insegnanti di musica desiderosi di approfondire alcune tecniche. Il Made in Italy nel mondo a 360 gradi.

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