Guardia di finanza, comando provinciale di Brescia |
BRESCIA - La Guardia di finanza di Brescia ha eseguito 13 perquisizioni nei confronti di appartenenti a un'associazione per delinquere ideata per perpetrare truffe ai danni di anziani. Accertata, da parte dei finanzieri, una truffa nei confronti di 208 persone vulnerabili e quantificato un profitto di oltre 2,1 milioni di euro. Nell’ambito di un’attività di polizia giudiziaria delegata dalla procura della Repubblica di Brescia alla tenenza della Guardia di finanza di Salò, 45 finanzieri del comando provinciale di Brescia, supportati da quelli mantovani e cremonesi e con l’ausilio di un’unità cinofila “cash-dog” e del supporto tecnico del Scico per la ricerca di beni o materiali occultati, hanno eseguito perquisizioni nelle province di Brescia, Cremona e Mantova, nei confronti dei principali indagati appartenenti a un’associazione per delinquere costituita per perpetrare molteplici truffe perlopiù nei confronti di persone fragili.
Somme indebitamente percepite dall’associazione quantificate in oltre 2,1 milioni di euro
Più nel dettaglio, l’attività truffaldina consisteva nella vendita di finti rilevatori del gas per il tramite di operatori “porta a porta” che provvedevano a digitare nel Pos portatile un prezzo notevolmente superiore rispetto a quello pattuito nella documentazione commerciale fatta firmare agli ignari clienti. Partendo da alcuni episodi avvenuti sul territorio bresciano, l’indagine dei finanzieri salodiani ha permesso di disvelare un’articolata organizzazione criminale con base a Brescia, composta di 48 persone, che ha operato su vasta scala, sia in termini di numero di vittime (accertati 208 episodi), sia per estensione territoriale (Toscana, Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige e Veneto). Le somme indebitamente percepite dall’associazione sono state quantificate in oltre 2,1 milioni di euro e le perquisizioni di lunedì 13 gennaio 2025 sono orientate anche a ricercarne le tracce. Questa notizia è pubblicata nel rispetto degli indagati (da ritenersi presunti innocenti fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di osservare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.
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