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Parioli, le operazioni antidroga dei carabinieri |
ROMA - Dalle prime luci dell’alba di mercoledì 19 febbraio 2025, in Italia, Albania e Spagna, i carabinieri del comando provinciale di Roma, hanno dato esecuzione a un’ordinanza, che dispone misure cautelari, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma - su richiesta della locale procura della Repubblica - Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di 27 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, cessione e detenzione ai fini di spaccio, estorsione, porto di armi da fuoco nonché intestazione fittizia di beni in concorso mediante induzione in errore di pubblici ufficiali. Il provvedimento, che dispone il carcere per 20 persone e gli arresti domiciliari per altre 7, trae origine da una complessa attività d’indagine dei carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di Roma Parioli, coadiuvati dalla Direzione centrale servizi antidroga, ha consentito di documentare come una compagine di estrazione albanese importava ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo marijuana direttamente da Valona (Albania), poi smistata, grazie all’alleanza con organizzazioni di matrice nigeriana, in ambito nazionale ed europeo, con un sistema collaudato ed efficiente che si avvaleva di mezzi di trasporto pubblici.
Sprar luogo di stoccaggio e ripartenza delle partite di stupefacente
È stato documentato come il centro Sprar (Sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati, ora Centro di accoglienza straordinaria) di Roma, via della Riserva Nuova fosse stato utilizzato quale luogo di stoccaggio e ripartenza delle partite di stupefacente, nonché di reclutamento di migranti nigeriani (titolari di permesso di soggiorno provvisorio in attesa della definizione del relativo status). Alcuni degli arresti, eseguiti a Valona e nella provincia di Barcellona (Spagna) sono frutto dell’efficace collaborazione instaurata con le polizie locali, grazie al determinante contributo della Direzione centrale della polizia criminale - Servizio di cooperazione internazionale di polizia e Interpol. Considerata la fase del procedimento, indagini preliminari, gli indagati devono intendersi innocenti fino a eventuale sentenza di condanna definitiva.
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