Guida turistica: 27.000 candidature, ma annullata la dignità della professione

anna bigai presidente associazione nazionale guide turistiche
Anna Bigai, presidente Associazione nazionale guide turistiche

ROMA - Il 27 febbraio 2025 si è chiuso il bando per l’abilitazione alla professione di guida turistica con 27.000 candidature. Nonostante il favore espresso nei confronti di questo bando dai non addetti ai lavori - vedere ad esempio il servizio del Tg 5 sera del 27 febbraio- ancora  una volta l'Associazione nazionale guide turistiche non può che esprimere la sua perplessità nei confronti di un bando conseguenza di una legge -la 190 del 13 dicembre 2023- che l’Angt non ha mai condiviso, in quanto a nostro vedere ha annullato la dignità della professione. Infatti, pur essendo d’accordo riguardo un esame con criteri omogenei su tutto il territorio nazionale, ai tavoli ministeriali Angt si è sempre battuta perché in contemporanea all’esame generico ci fosse una specializzazione territoriale regionale obbligatoria, questo per formare in modo completo e dignitoso le future guide che necessariamente si troveranno ad esercitare la “professione” ( ridotta a un mestiere) in un territorio specifico. Questo esame dovrebbe prevedere la conoscenza storico-artistica, delle tradizioni, dei costumi di tutto il territorio nazionale: impresa impossibile. Adducendo la solita scusa che “lo vuole l’Europa”, si è abbassato il titolo di studio per accedere all’esame, non più la laurea triennale, ma il diploma di scuola media superiore e la certificazione linguistica B2 ( per chiunque abbia dimestichezza con le lingue è palese come questo livello non sia sufficiente per interloquire con un pubblico madre lingua, soprattutto per quanto riguarda materie come quelle essenziali per svolgere la professione di guida turistica). Questo ci fa pensare che i criteri di giudizio e le prove d’esame per l’abilitazione saranno veramente bassi, per soddisfare le aspettative non solo dei candidati, ma anche di chi ha creato questa assurda situazione.

Le conseguenze di queste misure sono per Angt nefaste

1) verranno abilitati soggetti che non saranno in grado di svolgere la professione in un momento in cui la richiesta di guide qualificate e preparate è molto alta;
2) ci sarà un’inflazione sul mercato preoccupante, soprattutto a spese dei neo abilitati che nella migliore delle ipotesi saranno assorbiti dalle grandi piattaforme on-line come lavoratori sottopagati;
3) dequalificazione definitiva della figura della guida turistica agli occhi degli utenti e anche a livello professionale internazionale, con emissione nel mercato di figure fragili e impreparate  quando le guide abilitate in Italia risultavano essere le migliori d'Europa, proprio perché specializzate per territorio e in possesso di quelle competenze multidisciplinari certificate fondamentali alla professione, sia per i suoi risvolti socio-educativi che per la sua funzione di valorizzazione e promozione degli ambiti di esercizio.

Anna Bigai (presidente Angt)

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