Inps: 27 milioni di lavoratori assicurati, welfare generativo

Gabriele Fava, presidente dell'Istituto nazionale previdenza sociale
Gabriele Fava, presidente dell'Istituto nazionale previdenza sociale

ROMA - Inps e Primo Maggio: il lavoro è dignità, è futuro, è appartenenza. E in Italia che ha fatto della Costituzione il suo patto di giustizia sociale, il lavoro non può essere solo un mezzo di sostentamento: deve essere anche un diritto garantito, una possibilità concreta, una strada percorribile per ogni cittadino. L’Istituto nazionale previdenza sociale è il sistema pubblico che, da oltre un secolo, custodisce e rinnova questo impegno. Con oltre 27 milioni di lavoratori assicurati, l’Istituto rappresenta oggi una delle più grandi reti di tutela sociale in Europa. Non è solo un ente: è l’infrastruttura umana e digitale che accompagna milioni di italiani nel viaggio della loro vita lavorativa – dall’ingresso nel mondo del lavoro fino alla pensione – senza lasciare indietro nessuno. Nel mondo del lavoro che cambia, l’Inps cambia con esso. Evolvono le forme dell’occupazione, si moltiplicano i bisogni, si modificano i tempi della vita. Di fronte a questa trasformazione, l’Istituto rilancia la sua missione: essere presidio di equità, promotore di inclusione, attore di sviluppo. Oltre 200 servizi e prestazioni compongono oggi l’architettura del nostro welfare: un sistema che sostiene, accompagna, protegge. Le politiche attive che favoriscono l’occupazione e la formazione; i sostegni al reddito nei momenti di fragilità o discontinuità lavorativa; gli strumenti di supporto alla genitorialità e alla conciliazione vita-lavoro; le misure rivolte ai più vulnerabili – tutte esprimono un principio semplice e potente: nessuno deve sentirsi solo nel proprio percorso di crescita.

Gabriele Fava, presidente dell’Inps

«Il Primo Maggio non è solo un anniversario, ma un’occasione per riaffermare con forza il valore fondativo del lavoro nella nostra società - dichiara il presidente dell’Inps, Gabriele Fava -. È il momento in cui le istituzioni devono ricordare – con gesti concreti – che sono al fianco di chi lavora, di chi cerca un’occasione, di chi fatica a rialzarsi. Con il modello del welfare generativo stiamo ricostruendo un legame diretto tra cittadini e servizi: ogni persona deve riconoscersi nelle tutele che riceve. Ogni lavoratore deve sentire che lo Stato lo vede e lo ascolta».

Tre milioni le persone vivono in una zona grigia del sistema contributivo

L’App Inps Mobile, recentemente rinnovata, sarà la porta d’accesso a un sistema di servizi sempre più personalizzati, semplici, integrati: un welfare tascabile, che raggiunge il cittadino ovunque si trovi. Particolare attenzione è rivolta ai giovani e alle donne, spesso impiegati in lavori discontinui, frammentati, precari. Sono oltre 3 milioni le persone che vivono in una zona grigia del sistema contributivo. Ma è proprio da qui che si gioca la sfida della sostenibilità futura – del sistema previdenziale, sì, ma anche del Paese nel suo insieme.

Allargare la base occupazionale

«Il futuro si costruisce includendo. Nessun sistema regge se esclude le sue energie migliori - prosegue il presidente Fava -. Accompagnare i giovani significa scommettere sulla loro autonomia, sulla loro possibilità di progettare una vita piena, libera, fondata sul lavoro. L’unica strada possibile è allargare la base occupazionale: più persone al lavoro significa più forza, più coesione, più speranza».

Rafforzare la collaborazione con il ministero del Lavoro

In questa prospettiva, l’Istituto sta avviando un grande progetto nazionale dedicato ai giovani tra i 18 e i 34 anni. Un portale dedicato e una sezione specifica dell’App offriranno servizi su misura, tutorial, guide e strumenti per orientarsi tra le opportunità previste. Non solo informazioni, ma chiavi d’accesso al futuro. L’Istituto nazionale previdenza sociale continuerà, inoltre, a rafforzare la collaborazione con il ministero del Lavoro e con la piattaforma SIISL, per garantire un matching efficace tra domanda e offerta. Il nostro impegno, oggi più che mai, è costruire un welfare che sia vicino, giusto, proattivo - ribadiscono dall'Inps -. Non un sistema che interviene solo nei momenti di difficoltà, ma una presenza continua, affidabile, al fianco di chi lavora e di chi sogna di poterlo fare.

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