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Guardia di finanza, comando provinciale di Monza |
MONZA - Procedono senza soluzione di continuità le indagini – condotte sotto l’egida della procura della Repubblica brianzola – dei militari del comando provinciale della Guardia di finanza di Monza Brianza nel contesto del commercio di autovetture che, nel mese di gennaio del 2025, avevano già portato a una ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere, degli arresti domiciliari e dell’obbligo di firma nei confronti di 14 responsabili gravemente indiziati di essere i promotori ovvero compartecipi di una associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di truffa e autoriciclaggio. All’esito dei più recenti riscontri investigativi svolti, le Fiamme gialle brianzole sono nuovamente intervenute per eseguire, su delega della procura della Repubblica di Monza, un ulteriore provvedimento di sequestro preventivo, emesso dal Giudice per le indagini preliminari presso il tribunale del capoluogo, nei confronti di uno dei predetti responsabili, gravemente indiziato di appropriazione indebita di 8 autovetture di lusso per un valore complessivo di oltre 1,5 milioni di euro.
Lamborghini Urus, Mercedes G63AMG, Land Rover Range Sport e Land Rover Defender
Più in particolare, gli approfondimenti eseguiti dagli investigatori del gruppo di Monza hanno consentito di disvelare come l’imprenditore, dopo aver stipulato contratti di leasing destinati a non essere onorati, avesse poi ceduto in “sub-locazione” – violando i termini contrattuali – le automobili di grossa cilindrata, appropriandosi indebitamente delle stesse e impedendone la restituzione alla società finanziaria proprietaria. Tra le autovetture oggetto del provvedimento ablativo, due Lamborghini Urus, una Mercedes G63AMG, un Land Rover Range Sport, un Land Rover Defender e tre Audi (modelli RSQ5, RSQ3 e RS3), rintracciate e sottoposte a sequestro in varie località – Monza, Cinisello Balsamo (MI), Roma, Genova, Anzio (Rm) e Ariano Irpino (Av) – del territorio nazionale. L’azione di servizio, svolta in stretta sinergia con la procura delle Repubblica di Monza, sotto la direzione e il coordinamento del comando provinciale Monza Brianza, testimonia l’impegno quotidianamente profuso dal Corpo, quale presidio della sicurezza economico-finanziaria, ai fini della repressione delle condotte illegali e della conseguente aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati. Per la condotta illecita al vaglio della competente Autorità giudiziaria, sulla base del principio di presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta a indagine sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna, a cui seguirebbe obbligatoriamente la confisca del profitto dei reati allo stato accertati.
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