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Rainer Werner Fassbinder in una scena di L'amore è più freddo della morte |
MILANO - All'Arlecchino la forza del cinema unico di Rainer Werner Fassbinder. In occasione degli ottant’anni dalla nascita di Rainer Werner Fassbinder, Cineteca Milano dedica al grande regista, sceneggiatore e attore tedesco, la rassegna “Maledetto ti amerò” che si terrà al cinema Arlecchino dal 2 al 30 luglio 2025, in collaborazione con il PAC - Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano e con il patrocinio del Goethe-Institut Mailand. In un percorso di otto film realizzati dal 1969 al 1978, la rassegna entra nel mondo artistico di una delle figure più influenti del cinema europeo degli anni ’70 del secolo scorso. In programma sarà possibile vedere L’amore è più freddo della morte (1969) ispirato a Frank Costello faccia d’angelo di JP Melville, Il fabbricante di gattini (1969) tratto da un’opera teatrale dello stesso Fassbinder, Le lacrime amare di Petra von Kant (1972) doloroso e claustrofobico melodramma, Il mondo sul filo – Parte 1 (1973) e Il mondo sul filo – Parte 2 (1973) dittico fantascientifico per la TV, La paura mangia l’anima (1974) sull’amore proibito di una donna per un uomo più giovane, Effi Briest (1974) il suo film più delicato ed essenziale, Il matrimonio di Maria Braun (1978) parabola sulla Germania post Seconda Guerra Mondiale. A questi titoli bisogna aggiungere il documentario Fassbinder che Annekatrin Hendel realizzò nel 2015.
I temi della cinematografia di Rainer Werner Fassbinder
Rainer Werner Fassbinder è stato il cuore e il motore del nuovo cinema tedesco; l'appello alla vita, alla 'fisicità delle passioni' ha rappresentato una costante preoccupazione del regista bavarese. Analista inesorabile e spietato dei rapporti d'amore e di dipendenza, spesso equiparati a quelli tra carnefice e vittima, il suo cinema si è sempre distinto per il taglio realistico delle storie, private e pubbliche al tempo stesso, e per una continua ricerca dello stile più adatto a raccontarle. Con lo strumento del mélo – esaltato da film come Le lacrime amare di Petra von Kant (1972) e da La paura mangia l’anima (1974) - ha vivisezionato le dinamiche della passione e ha raccontato la storia presente e passata della Germania. L’incontro con il grande regista tedesco-hollywoodiano D. Sirk, convinse Fassbinder dell'opportunità di realizzare dei film 'di genere' intersecandoli alla cultura, alla storia europea e soprattutto del proprio Paese, di cui fu un memorabile narratore, dall'Ottocento di Fontane Effi Briest sino agli anni Ottanta del 20° sec., passando per la Repubblica di Weimar, il nazismo e l'era Adenauer. Fassbinder fu celeberrimo per la capacità lavorativa e e per la capacità di valorizzare il gruppo dei suoi collaboratori artistici; ha lasciato come eredità un'opera che non ha quasi eguali nel cinema d'autore moderno.
Rainer Werner Fassbinder
È stato un regista e attore cinematografico tedesco, nato a Bad Wörishofen (Baviera, Repubblica Federale Tedesca) il 31 maggio 1945 e morto a Monaco il 10 giugno 1982. Figlio di un medico e di una traduttrice, Liselotte Pempeit, dopo il divorzio dei genitori nel 1951 visse con la madre, che in seguito sarebbe apparsa in numerosi suoi film. Pur avendo già realizzato nel 1965-66 due cortometraggi, non venne accettata la sua domanda di ammissione alla Deutsche Film und Fernseh di Berlino, appena fondata. Nel 1967 entrò a far parte dell'Action-Theater con cui l'anno successivo rappresentò la pièce Katzelmacher, poi filmata nel 1969 (Il fabbricante di gattini). Contemporaneamente all'attività teatrale (e radiofonica), subito dopo il debutto nel lungometraggio con L'amore è più freddo della morte (1969), realizzò nel corso di 24 mesi la cifra record di dieci film. Il 1974 è l'anno dell’affermazione con il fortunato Effi Briest interpretato dalla sua musa Hanna Schygulla. Nel 1976 venne accusato di antisemitismo per Der Müll, der Stadt und der Tod, una pièce che sarebbe stata portata sulla scena solo post mortem, ma che divenne subito un film per la regia di Daniel Schmid con il titolo di L'ombra degli angeli (1976). Despair (1977) fu il suo primo film con un cast internazionale, ma il successo mondiale giunse nel 1979 con Il matrimonio di Maria Braun, dove la Schygulla tornò a essere la protagonista. Ormai promosso a regista di culto, vinse nel 1982 l'Orso d'oro al Festival di Berlino per Veronika Voss. Qualche mese dopo, appena conclusa la lavorazione di Querelle (1982) che venne presentato a Venezia, morì a soli 37 anni. La sua opera conta ben trentanove lungometraggi cine-televisivi tra cui: un serial proletario in cinque puntate, Acht Stunden sind kein Tag (1972), un TV movie di fantascienza in due parti Il mondo sul filo(1973) e il mastodontico sceneggiato Berlin Alexanderplatz (1980). Fassbinder, inoltre, è stato spesso attore e/o protagonista dei suoi film ed è comparso in una ventina di film diretti da colleghi (tra cui Jean-Marie Straub, Volker Schlöndorff, Ulli Lommel, Douglas Sirk, Wolf Gremm ecc.) (Treccani).
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