Pnrr: ritardi per carceri, sicurezza sismica e ferrovie regionali

Guido Carlino, presidente della Corte dei conti
Guido Carlino, presidente della Corte dei conti

ROMA - L’attuazione al primo semestre 2025 degli interventi del Piano nazionale ripresa resilienza e del Piano nazionale complementare, esaminati a campione dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, risulta sostanzialmente in linea con gli obiettivi europei, pur in presenza di alcune criticità legate soprattutto a ritardi nelle opere più complesse, come le infrastrutture penitenziarie, la sicurezza sismica dei luoghi di culto e il potenziamento delle linee ferroviarie regionali. È quanto evidenzia la Corte dei conti nella relazione approvata con Delibera n. 65/2025/G dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato, in cui sono stati esaminati 16 interventi del Pnrr e 4 programmi del Pnc relativi al primo semestre 2025. Osserva la magistratura contabile che le maggiori criticità, pur limitate agli interventi e programmi oggetto di esame, risiedono in taluni ritardi nella rimodulazione degli interventi, che in alcuni casi potrebbero condizionare il rispetto dei cronoprogrammi.

Quando il Pnrr sarà ufficialmente concluso, sorgeranno i problemi

Ulteriori elementi di difficoltà permangono nella rendicontazione (con dati disomogenei e richieste di pagamento frammentate), nelle segnalate carenze di personale nei settori chiave, nell’insufficienza del monitoraggio finanziario - non del tutto efficace per valutare il reale stato di avanzamento dei progetti - e nella scarsa tempestività di aggiornamento delle piattaforme digitali, in particolare ReGiS, strumento centrale per il controllo dei fondi. Il monito lanciato dalla Corte è anche sulla tenuta del sistema a partire dal 2026, quando il Pnrr sarà ufficialmente concluso e sorgerà il problema, soprattutto per gli Enti locali, della sostenibilità economica e organizzativa degli interventi realizzati o in corso di realizzazione, richiamando ulteriormente l’attenzione sulla necessità di approntare gli adeguati strumenti amministrativi e normativi, ancora fase di elaborazione, per disciplinare la chiusura del Piano.

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