Terracina: arresti per voto di scambio politico-mafioso

Carabinieri di Latina impegnati in un'operazione di polizia giudiziaria contro il clan Licciardi
Carabinieri di Latina impegnati nell'operazione contro il clan Licciardi

TERRACINA - Operazione a Terracina: 5 arresti per scambio elettorale politico-mafioso con il clan Licciardi. Sequestrati beni per 11 milioni di euro. Nella provincia di Latina una operazione dei carabinieri porta a diversi arresti per scambio elettorale politico mafioso ed estorsione aggravata. Finisce in manette anche un esponente del clan Licciardi di Napoli; eseguito dai militari un maxi sequestro di beni.



Dalle prime ore della mattinata di mercoledì 17 dicembre 2025, a Terracina, San Felice Circeo, Napoli e Roma, i carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo del comando provinciale di Latina, coadiuvati nella fase esecutiva dai comandi Arma territorialmente competenti e dal Raggruppamento aeromobili carabinieri di Pratica di Mare, intervenuto con un elicottero, su disposizione della Direzione distrettuale antimafia di Roma, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Roma nei confronti di 5 persone gravemente indiziate, a vario titolo, di scambio elettorale politico mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, trasferimento fraudolento di valori e turbata libertà degli incanti.

Presunte condotte poste in essere da un pubblico funzionario di Terracina

Più in particolare, l’indagine dai carabinieri del Nucleo investigativo di Latina, condotta dal giugno 2022 all’ottobre 2023, e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma, trae origine dall’attività info-investigativa sviluppata dai carabinieri sul territorio che ha consentito di apprendere dell’inserimento nel tessuto economico-imprenditoriale, politico e sociale della città di Terracina di una importante famiglia inserita, anche per vincoli di sangue, nel noto clan Licciardi di Napoli. Le investigazioni hanno consentito di: documentare le presunte condotte poste in essere da un pubblico funzionario di Terracina, unitamente ad un soggetto appartenente al citato clan camorristico dei Licciardi, inserito nella più ampia e nota Alleanza di Secondigliano, il quale avrebbe chiesto ed ottenuto da quest’ultimo un appoggio in occasione delle elezioni amministrative tenutesi nel maggio 2023 a Terracina; cristallizzare le presunte condotte illecite tenute dai predetti due indagati in ordine a reiterate condotte violente e minacciose che avrebbero posto in essere nei confronti di una vittima costretta a versare un’imprecisata somma di danaro in relazione ad un precedente prestito usurario; circostanziare le presunte condotte illecite di un imprenditore del luogo, in rapporti con il soggetto appartenente al citato clan, che avrebbe fittiziamente intestato a terzi diversi immobili, quote societarie ed attività commerciali situate in Napoli, Terracina, San Felice Circeo ed a Roma al fine di eludere un’eventuale misura di prevenzione patrimoniale a suo carico; eseguire il sequestro preventivo, ai fini della confisca, di 7 locali commerciali (un’intera galleria commerciale), 1 B&B, 20 unità immobiliari e 3 terreni per un valore complessivo di oltre 11.000.000 di euro - riporta il comunicato stampa dell'Arma dei carabinieri -.

Sottrazione fraudolenta dei crediti di imposta, corruzione e turbata libertà degli incanti

Contestualmente, i carabinieri del comando provinciale di Latina hanno proceduto alla notifica dell’informazione di garanzia emessa dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Latina nei confronti di 11 soggetti indagati, a vario titolo, di trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio, sottrazione fraudolenta dei crediti di imposta, corruzione e turbata libertà degli incanti, la cui posizione è stata vagliata dalla predetta Autorità giudiziaria a seguito di stralcio eseguito nell’ambito del suddetto procedimento penale per il quale la procura distrettuale antimafia di Roma ha ordinato l'esecuzione delle misure cautelari sul territorio di Terracina. Entrambi i procedimenti si trovano nella fase delle indagini preliminari e per gli indagati vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva, ai sensi dell’art. 27 della Costituzione italiana.

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