Consigli pratici, burocrazia, clima, società australiana e tanto altro nelle pagine dell'ebook di Gianluca Ricci
BARI - Gianluca Ricci, giornalista pubblicista trentino specializzato nel campo dei viaggi, autore di due guide turistiche stampate per Airplane e coautore di numerose altre pubblicazioni di genere, ha da poco pubblicato “Vado a vivere in Australia – Guida pratica per chi sogna di trasferirsi in Australia”. Tra le pagine del suo ebook sarà possibile trovare consigli pratici, notizie generali sul clima e sulla società australiana, informazioni sulle pratiche burocratiche da avviare per ottenere il visto e la cittadinanza; oltre a interessanti notizie sulla sanità, sul mercato del lavoro e sul mondo dello studio. Una guida utile per chi sogna un futuro nella terra dei canguri.
Gianluca, quando e per quale motivo ha deciso di scrivere l’ebook “Vado a vivere in Australia – Guida pratica per chi sogna di trasferirsi in Australia”?
Per curiosità mi sono avvicinato all’editoria Web, dopo aver collaborato con editori tradizionali per la realizzazione di guide turistiche, e ho trovato nella redazione di Voglio Vivere Così e nel suo direttore, Alessandro Castagna, degli interlocutori attenti e interessati. Così è nato questo progetto, che si è concretizzato nel giro di qualche mese. Personalmente non ho mai pensato di cercare in Australia ciò che non ho trovato qui, ma ho sempre trovato l’idea piuttosto affascinante.
Di cosa si occupa nella vita?
Sono un insegnante e da un quarto di secolo faccio anche il giornalista.
Australia per tutti o Australia per pochi?
Australia per pochi. Le rigide normative legate alle modalità di immigrazione fanno sì che in Australia possa trasferirsi solo chi ha davvero i numeri per poterlo fare. Altrimenti si accarezzi la semplice idea di andare là e fare i turisti.
Quale pensa sia la città in cui gli italiani emigrati in Australia potrebbero avere maggiori possibilità di successo?
Ovunque, ma non una città: anzi, più le località sono sperdute, maggiori sono le possibilità di trovare un impiego, che rischia di diventare definitivo se solo ci si adatta all’isolamento e alla solitudine.
A grandi linee, quali sono i passi da compiere per affrontare un trasferimento nella terra dei canguri?
Prima di tutto impadronirsi della lingua inglese con sicurezza e competenze ben superiori a quelle con cui si è usciti dalla scuola. In secondo luogo, verificare se le proprie abilità professionali sono tra quelle richieste dal programma stilato dal dipartimento dell’immigrazione. Quindi pianificare alla perfezione tutte le procedure in modo da non farsi trovare impreparati. L’ottenimento del visto non deve essere il punto di partenza, ma quello di arrivo.
Quali sono le bellezze da non perdere?
Sopra tutte la barriera corallina, ma anche un bel giro nell’outback può riservare grandi soddisfazioni.
Secondo lei la distanza di 16mila chilometri, che separa l’Australia dall’Italia, può rappresentare un ostacolo per un eventuale trasferimento?
La distanza non è un deterrente, ma anzi uno stimolo. Se vuoi cambiare vita, quale luogo migliore degli antipodi?
Quali sono, secondo lei, gli ambiti professionali in cui è possibile avere maggiori possibilità di riuscita in terra australiana?
A priori non ce ne sono: ad intervalli di tempo regolari il dipartimento dell’immigrazione australiano pubblica l’elenco dei lavori utili, se si rientra in una delle voci, il gioco è fatto.
Progetti futuri?
Dal punto di vista giornalistico-editoriale nessuno: ora mi riposo. Preparare la guida è stata una faticaccia, visto che le informazioni, numerosissime, sono state controllate e verificate più volte e attraverso più canali.
di Nicole Cascione
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