Intossicazione da porcini, chiodini e piopparello: i numeri dell'Asl di Brescia. Recarsi subito in ospedale
BRESCIA - Ispettorato Micologico dell’ASL Brescia: attività volta alla prevenzione e al contenimento delle intossicazioni alimentari. L'Ispettorato Micologico dell'ASL di Brescia svolge un ruolo importante di verifica della commestibilità e qualità dei funghi raccolti dai privati cittadini, e destinati all'auto consumo; vigila sull’attività di commercio dei funghi nell’ambito dei normali circuiti commerciali quali la vendita all’ingrosso, la vendita al minuto, la preparazione e confezionamento di funghi; rilascia attestati per l’idoneità alla vendita di funghi freschi; realizza campagne di sensibilizzazione rivolte al contenimento delle intossicazioni alimentari al fine di ridurne l'incidenza sulla popolazione, progetta e realizza interventi formativi destinati agli operatori della ristorazione ed ai rivenditori.
Controllo delle specie raccolte dai privati cittadini Si tratta di un servizio particolarmente gradito sia da appassionati che da raccoglitori occasionali. L’unico metodo per stabilire se un fungo si può consumare è quello di saperlo identificare, sulla base delle sue caratteristiche, come appartenente a specie di comprovata commestibilità. Non esistono infatti metodi, reagenti, ricette, ortaggi, metalli, animali, segni od altri sistemi della tradizione popolare in grado di indicare se un fungo è commestibile oppure è tossico.
L’accesso ai servizi offerti dall’Ispettorato Micologico è libero e rivolto esclusivamente al privato cittadino; per far esaminare i propri funghi bisogna portare l’intera raccolta (non è sufficiente un campione) nel più breve tempo possibile; i funghi devono essere freschi, interi, ripuliti e presentati in contenitori rigidi e forati (cestini, cassette).
I funghi giudicati non idonei al consumo vengono immediatamente confiscati per la distruzione ai sensi della L. 283/62.
Nell'ottica di agevolare i momenti di incontro fra popolazione e micologo - scrivono ancora dall'Azienda sanitaria locale di Brescia -, l'Ispettorato Micologico è presente in 6 distretti ed è stato organizzato in modo che sia possibile concordare un appuntamento direttamente tra micologo e privato cittadino, libero in questo caso di scegliere la sede a lui più confacente.
Nel 2014 l’Ispettorato Micologico ha registrato 264 accessi, notevolmente superiore al dato del 2013, anno più generoso in termini di fioritura fungina.
L’esame micologico ha consentito di visionare e certificare ai privati raccoglitori 332 kg di funghi. Dalle raccolte sono stati ritirati 130 kg di funghi appartenenti a specie velenose, non commestibili o in cattivo stato di conservazione e comunque ritenuti non idonei al consumo. Consulenza micologica per pronto soccorso. La collaborazione tra l’ASL di Brescia, il Pronto Soccorso ed il Centro Antiveleni, consente il raggiungimento di ottimi risultati in tema di prevenzione delle intossicazioni da funghi ed assicura un accrescimento scientifico reciproco.
Si tratta di un’attività strettamente connessa alla fioritura fungina e come tale presenta picchi di intervento concentrati in alcuni mesi dell'anno, anche se si sono riscontrate richieste di intervento in periodi diversi dalla tipica stagione fungina, principalmente legati al consumo di funghi provenienti da trattamento di conservazione casalinga non adeguata.
Nel 2014 sono state registrate 16 chiamate di attivazione del micologo reperibile che hanno coinvolto 34 pazienti che presentavano sintomatologie diverse e di diversa intensità; si segnala inoltre un evento con ingestione di Amanita phalloides (tossica-mortale) che ha coinvolto quattro persone.
Da gennaio ad oggi sono stati riscontrati 8 casi di intossicazione da porcini, chiodini e piopparello.
L’analisi della distribuzione per fascia d’età degli intossicati rileva un coinvolgimento maggiore di pazienti anziani, non facilmente raggiungibili e non sempre sensibili ai messaggi di prevenzione; risulta particolarmente interessante il sensibile calo in soggetti di età inferiore ai 10 anni (8 casi nel 2012, nessuno nel 2013 ed uno nel 2014), potenzialmente attribuibile alla maggiore sensibilità dei genitori ai messaggi diffusi dall'Ispettorato Micologico.
La tempestività della diagnosi micologica è indispensabile per orientare la terapia medica e, in alcuni casi, può salvare la vita dell’intossicato.
Generalità sul consumo dei funghi e Specie coinvolte nelle intossicazioni I funghi considerati idonei al consumo devono essere conservati in contenitori rigidi ed aerati e conservati in luogo fresco fino al consumo che deve avvenire nel più breve tempo possibile con l’osservanza delle avvertenze indicate sul riscontro di visita.
Non devono essere consumare funghi in caso di:
dubbi sulla commestibilità;
pasti ravvicinati e in quantità abbondanti;
crudi (solo pochissime specie e in modeste quantità) o non adeguatamente cotti (la maggior parte dei funghi mangerecci provocano disturbi o avvelenamenti se consumati crudi o poco cotti);
donne in gravidanza o in allattamento e bambini;
persone con intolleranze a particolari alimenti, funghi, farmaci o che soffrono abitualmente di disturbi al fegato, stomaco, intestino, pancreas, reni, senza il consenso del medico.
Non si devono consumare funghi di dubbia provenienza, con segni di alterazione o non sufficientemente cotti.
Nelle statistiche delle intossicazioni da funghi si rileva una prevalenza della specie “Armillaria mellea”, comunemente denominata “chiodino”, anche se in questi ultimi anni si assiste ad una notevole riduzione della sua incidenza.
Non si devono consumare funghi di dubbia provenienza, con segni di alterazione o non sufficientemente cotti.
Nelle statistiche delle intossicazioni da funghi si rileva una prevalenza della specie “Armillaria mellea”, comunemente denominata “chiodino”, anche se in questi ultimi anni si assiste ad una notevole riduzione della sua incidenza.
L’intossicazione da chiodino è spesso legata alla mancanza di necessarie precauzioni nella cottura.
Questo tipo di fungo deve essere cotto a lungo (almeno 20 minuti), per eliminarne la tossicità deve essere prebollito e l’acqua di cottura va eliminata, in modo da allontanare le tossine che possono danneggiare l'organismo. Non tutti sanno che il comune chiodino può risultare più insidioso rispetto a tanti funghi non commestibili o tossici.
In caso di intossicazione da funghi, il tempo che precede la comparsa dei sintomi (tempo di latenza) varia da qualche minuto fino ad alcuni giorni. Quasi tutte le intossicazioni si manifestano con nausea, vomito, senso di gonfiore, diarrea e dolori; solitamente non c'è febbre. In caso di malessere dopo il consumo di funghi occorre recarsi immediatamente all'ospedale, tenere a disposizione eventuali avanzi del pasto e dei funghi consumati e fornire indicazioni utili per l'identificazione delle specie fungine consumate e del luogo di raccolta.
Attività presso i rivenditori Questa tipologia di attività, in capo agli organi di Vigilanza dell'ASL, viene svolta in autonomia nei controlli che annualmente vengono programmati con il Piano dei Controlli. I Tecnici della Prevenzione non micologi effettuano controlli ispettivi dopo aver frequentato appositi corsi di aggiornamento tenuti dai Micologi aziendali.
I Tecnici della Prevenzione (TdP) che effettuano l’attività di vigilanza si coordinano con l'Ispettorato Micologico che indirizza e orienta i controlli definendone modalità e contenuti; nel corso del 2014 sono stati effettuati 66 controlli in 59 imprese.
La categoria dei venditori di funghi è da tempo ritenuta uno dei destinatari più importanti nelle campagne di informazione, in quanto la vendita rappresenta il primo momento della distribuzione dei funghi sul territorio.
Il venditore deve essere in grado di fornire le prime e basilari nozioni su come trattare questo tipo di alimento e deve essere in possesso dell’attestato di idoneità all’identificazione per la vendita delle specie fungine commercializzate sfuse, previsto dal D.P.R. 376/95 e dalla Legge Regionale nr. 31/08, rilasciato, previo superamento di una prova d’esame, dal Direttore del Dipartimento di Prevenzione Medico.
L’ASL di Brescia, per preparare i candidati organizza periodicamente e su richiesta, un corso propedeutico finalizzato a fornire ai partecipanti le conoscenze tecnico – giuridiche specifiche per superare con tranquillità e competenza l'esame di abilitazione.
Sono stati inoltre organizzati incontri con la popolazione in collaborazione con il circuito delle Biblioteche Bresciane e, presso le scuole alberghiere si sono tenuti due eventi che hanno coinvolto sei scuole e 45 docenti.
In caso di intossicazione da funghi, il tempo che precede la comparsa dei sintomi (tempo di latenza) varia da qualche minuto fino ad alcuni giorni. Quasi tutte le intossicazioni si manifestano con nausea, vomito, senso di gonfiore, diarrea e dolori; solitamente non c'è febbre. In caso di malessere dopo il consumo di funghi occorre recarsi immediatamente all'ospedale, tenere a disposizione eventuali avanzi del pasto e dei funghi consumati e fornire indicazioni utili per l'identificazione delle specie fungine consumate e del luogo di raccolta.
Attività presso i rivenditori Questa tipologia di attività, in capo agli organi di Vigilanza dell'ASL, viene svolta in autonomia nei controlli che annualmente vengono programmati con il Piano dei Controlli. I Tecnici della Prevenzione non micologi effettuano controlli ispettivi dopo aver frequentato appositi corsi di aggiornamento tenuti dai Micologi aziendali.
I Tecnici della Prevenzione (TdP) che effettuano l’attività di vigilanza si coordinano con l'Ispettorato Micologico che indirizza e orienta i controlli definendone modalità e contenuti; nel corso del 2014 sono stati effettuati 66 controlli in 59 imprese.
La categoria dei venditori di funghi è da tempo ritenuta uno dei destinatari più importanti nelle campagne di informazione, in quanto la vendita rappresenta il primo momento della distribuzione dei funghi sul territorio.
Il venditore deve essere in grado di fornire le prime e basilari nozioni su come trattare questo tipo di alimento e deve essere in possesso dell’attestato di idoneità all’identificazione per la vendita delle specie fungine commercializzate sfuse, previsto dal D.P.R. 376/95 e dalla Legge Regionale nr. 31/08, rilasciato, previo superamento di una prova d’esame, dal Direttore del Dipartimento di Prevenzione Medico.
L’ASL di Brescia, per preparare i candidati organizza periodicamente e su richiesta, un corso propedeutico finalizzato a fornire ai partecipanti le conoscenze tecnico – giuridiche specifiche per superare con tranquillità e competenza l'esame di abilitazione.
Sono stati inoltre organizzati incontri con la popolazione in collaborazione con il circuito delle Biblioteche Bresciane e, presso le scuole alberghiere si sono tenuti due eventi che hanno coinvolto sei scuole e 45 docenti.
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