Virginia Kaladich: ridare dignità alle scuole cattoliche paritarie. La Buona Scuola penalizza gli istituti veneti

PADOVA - In Veneto segnali di ripresa secondo i dati delle iscrizioni per l’anno scolastico 2015/16. «I segnali sono incoraggianti ma è necessario ridare dignità alle scuole cattoliche paritarie». La riforma sulla BUONA SCUOLA ha comunque penalizzato molti istituti veneti. La ripresa dell’anno scolastico regala segnali incoraggianti alla regione del Veneto che conta 144 istituti cattolici paritari tra scuole dell’Infanzia, Primarie, Secondarie di I e di II grado.

«Il trend è in lieve aumento dopo gli indici negativi degli scorsi anni – commenta Virginia Kaladich, presidente della Fidae Veneto –. Infatti i dati regionali sulle iscrizioni hanno mostrato un leggero incremento a partire dalle scuole primarie fino alle secondarie di II grado. Questo ci fa iniziare l’anno con certo sollievo seppure tra non poche difficoltà».
Con il nuovo anno scolastico in Veneto sono state aperte sette nuove scuole paritarie di cui tre cattoliche, mentre due SSIIG della FIDAE hanno ampliato la loro offerta formativa:
il Liceo Scientifico “Collegio Vescovile Barbarigo” di Padova con l’aggiunta dell’Opzione Scienze Applicate, e il Liceo Scientifico “Madonna del Grappa” di Treviso con l’aggiunta della Sezione a Indirizzo Sportivo.

Due le Scuole Cattoliche FIDAE in Veneto che, purtroppo, hanno chiuso i battenti:
la SSIG “Patronato Leone XIII” di Vicenza e il Liceo linguistico “Orsoline del Sacro Cuore” di Cortina d’Ampezzo (BL)
«La strada è ancora tutta in salita per le nostre scuole – commenta Kaladich – e i tempi sono tutt’altro che facili. Basti pensare alla sentenza dello scorso luglio per l’applicazione dell’IMU alle scuole cattoliche di Livorno – una sentenza che vincola la libertà di scelta delle famiglie­ –, o alla riforma sulla “Buona Scuola” che seppure abbia regolarizzato moltissimi precari, di fatto è andata ad impoverire le risorse dei docenti delle scuole paritarie. Molti istituti del Veneto hanno subìto un vero e proprio esodo di personale docente: alcune scuole addirittura ne hanno perso dieci o dodici in un colpo solo.
Le scuole paritarie hanno profuso e profondono grande impegno nella formazione e nella selezione del personale docente – prosegue la Kaladich – la Fondazione Bortignon anche per quest’anno ha selezionato i docenti per le provincie di Padova e Vicenza. Abbiamo assunto insegnanti quando lo Stato non assumeva, risolvendo moltissime situazioni di precariato, e ora, con l’applicazione della Riforma, ci vediamo impoveriti di importanti e valide risorse che scelgono il ruolo, e ci vediamo costretti a ricominciare daccapo.

Questo fatto non può che rappresentare per noi l’ulteriore penalizzazione da parte dello Stato che si ostina a non riconoscere le scuole paritarie parte del sistema pubblico integrato e pertanto Scuola pubblica a tutti gli effetti. Desideriamo, anzi, chiediamo dignità per la scuola cattolica paritaria!».

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