Come stanno gli uccelli dell'area insubrica? Esperti di avifauna a confronto all'Università degli Studi dell’Insubria
VARESE - Uccelli dell'area insubrica, monitoraggio su 300 specie, 21 novembre 2015, Università degli Studi dell'Insubria. Come stanno gli uccelli delle nostre zone? Italiani e svizzeri esperti di avifauna a confronto sabato 21 novembre all’Università dell’Insubria: saranno presentati i dati sul monitoraggio di 300 specie. Sui laghi del varesotto ancora non si vedono le tante anatre che normalmente arrivano dalla Scandinavia e dalla Siberia a svernare, mentre, passeggiando per i boschi intorno a Varese, le cince cantano a squarciagola quasi fosse primavera: sono gli effetti evidenti sugli uccelli di questo pazzo novembre, che ha fatto registrare domenica 8 il record di temperature del mese a Varese, con quasi 22 gradi.
Degli effetti dei cambiamenti climatici sull’avifauna e di tanto altro si parlerà nel corso degli "Incontri Insubrici di Ornitologia", convegno che riunirà, sabato 21 novembre, dalle 9 nell’Aula Magna "Granero-Porati" del campus di Bizzozero dell'Università dell'Insubria, ricercatori e appassionati di avifauna da tutto il Nord Italia e dalla Svizzera.
Scopo di questa seconda edizione varesina degli Incontri Insubrici sarà fornire una fotografia della situazione attuale dello stato delle conoscenze sull'avifauna del territorio dei laghi e stimolare un momento di confronto utile alla promozione di efficaci strategie di conservazione, facendo il punto sulle ricerche in atto tra Lombardia, Piemonte e Canton Ticino. Apriranno i lavori il magnifico rettore Alberto Coen Porisini; il vicepresidente della Provincia di Varese Giorgio Ginelli e il vicepresidente di Federparchi Lombardia, Giuseppe Barra.
Molti i temi che saranno affrontati nelle quattro sessioni previste, «dai risultati dei monitoraggi delle oltre 300 specie di uccelli che nel corso dell'anno frequentano l'area insubre a quello della citizen science, che mira a coinvolgere attivamente la popolazione in progetti di ricerca, senza dimenticare il tema della conservazione degli habitat e delle reti ecologiche, di fondamentale importanza in un territorio densamente urbanizzato come quello dei laghi» spiega il professor Adriano Martinoli, Università dell’Insubria. Una sessione tratterà in particolare il tema dell'impatto dei cambiamenti climatici sulle popolazioni di uccelli, come sottolinea Alessio Martinoli, Università dell’Insubria: «Le pernici bianche stanno progressivamente “scalando” le vette alpine seguendo l'arretramento dei ghiacci, i tordi del Nord Europa valicano sempre meno le Alpi in inverno e alcune rondini decidono di ormai di rimanere in Italia nella stagione fredda: sono solo alcune delle conseguenze che i ricercatori hanno già registrato e che in futuro rischiano di pregiudicare la conservazione di moltissime specie, anche a scala globale».
L'organizzazione è frutto della sinergia di un folto gruppo di promotori: Università degli Studi dell'Insubria, Gruppo Insubrico di Ornitologia (GIO), Fondazione Lombardia per l'Ambiente (FLA), LIPU-BirdLife Italia, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Ficedula e Centro Italiano Studi Ornitologici (CISO). L'iniziativa vede inoltre il patrocinio della Provincia di Varese e dei tre parchi regionali del varesotto (Parco Lombardo Valle del Ticino, Parco Campo dei Fiori e Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate). L'ateneo insubre gestisce l'organizzazione dell’evento attraverso il gruppo di ricerca “Guido Tosi” coordinato dal professor Adriano Martinoli: «Il ruolo dell'Università, in particolar modo per le tematiche con forti ricadute sociali, economiche o culturali, tra le quali quelle trattate dal nostro gruppo di ricerca, ossia di conservazione dell'ambiente e della fauna, vuole essere di forte interazione con la società civile. La promozione di un “sistema” coordinato per incrementarne l'efficienza non solo sul piano operativo ma anche sul piano della ideazione di soluzioni alternative e innovative, è un valore aggiunto anche su scala locale. Il ruolo dell'università in tale contesto è quello di offrire uno spazio fisico e culturale per favorire tali interazioni».
Tra i relatori, spiccano i nomi di Dan Chamberlain, ricercatore dell’Università di Torino ed esperto di fama internazionale nel campo dell'impatto cambiamenti climatici sulla biodiversità, e quello di Roberto Lardelli, coordinatore della piattaforma di raccolta dati, sul modello citizen science, Ornitho.it, punto di riferimento nell'intero settore ornitologico e faunistico più in generale.
Attesi oltre cento partecipanti già iscritti, ma coloro che volessero partecipare sono ancora in tempo. Per iscriversi e per consultare il programma completo basta andare sulla pagina del convegno e scaricare l'apposito modulo da inviare compilato all'indirizzo ornitologia2015@uninsubria.it, con la ricevuta del versamento della quota di partecipazione di euro 40 (comprensiva di pranzo e coffee break).
Ricerche Correlate
Commenti
Posta un commento